24-02-2014, 11:59 AM
BREYNE. «Perché non so più niente?»
Grido d'allarme del giovane belga
La peggior condanna, almeno in campo ciclistico, è la sospensione del giudizio, quel periodo più o meno lungo di assenza di notizie che finisce per mettere ko chiunque. Prendete il caso di Jonathan Breyne, il ventiduenne belga risultato positivo al clenbuterolo - probabilmente per cpontaminazione alimentare - in occasione del Tour of Taihu Lake in Cina.
Il 18 dicembre c’è stato l’annuncio della sua positività ed immediatamente il legale del corridore ha chiesto le controanalisi, che avrebbero ovuto svolgersi tra il 20 e il 25 dicembre.
«Nessuna notizia fino al 19 gennaio, quando abbiamo ricevuto una e-mail in cui si diceva che l'audit era stato rimandato. Ora è passato più di un mese e non sappiamo più niente» ha detto il corridore al Nieuwsblad.
E ha aggiunto: «Mi alleno, ma non conosco il mio destino e non so quando avrò giustizia. Perché sono innocente».
Ricordiamo che subito dopo l’annuncio della sua positività, Breyne ha cercato un gesto estremo inghiottendo farmaci e, d’altra parte, che il presidente dell’Uci Cookson sta lavorando per risolvere il problema del clenbuterolo. Ma intanto il corridore è fermo e, soprattutto, è senza certezze.
tuttobiciweb.it
Grido d'allarme del giovane belga
La peggior condanna, almeno in campo ciclistico, è la sospensione del giudizio, quel periodo più o meno lungo di assenza di notizie che finisce per mettere ko chiunque. Prendete il caso di Jonathan Breyne, il ventiduenne belga risultato positivo al clenbuterolo - probabilmente per cpontaminazione alimentare - in occasione del Tour of Taihu Lake in Cina.
Il 18 dicembre c’è stato l’annuncio della sua positività ed immediatamente il legale del corridore ha chiesto le controanalisi, che avrebbero ovuto svolgersi tra il 20 e il 25 dicembre.
«Nessuna notizia fino al 19 gennaio, quando abbiamo ricevuto una e-mail in cui si diceva che l'audit era stato rimandato. Ora è passato più di un mese e non sappiamo più niente» ha detto il corridore al Nieuwsblad.
E ha aggiunto: «Mi alleno, ma non conosco il mio destino e non so quando avrò giustizia. Perché sono innocente».
Ricordiamo che subito dopo l’annuncio della sua positività, Breyne ha cercato un gesto estremo inghiottendo farmaci e, d’altra parte, che il presidente dell’Uci Cookson sta lavorando per risolvere il problema del clenbuterolo. Ma intanto il corridore è fermo e, soprattutto, è senza certezze.
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