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Mondiali di Ponferrada, Vincenzo Nibali: «Dovrei andare all'ospedale, invece sono qui»
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Mondiali di Ponferrada, Vincenzo Nibali: «Dovrei andare all'ospedale, invece sono qui»

Vincenzo Nibali, in quali condizioni si presenterà al Mondiale di domenica?
«La forma è quella che è, inutile illudersi di essere ancora quello del Tour».

Dobbiamo preoccuparci?
«Non saprei, ma sento e leggo di tante aspettative sul mio conto, quasi come se dovessi vincerlo a tutti i costi, questo Mondiale».

Missione impossibile?
«Non dico questo, però non posso più essere al top come a luglio. E poi la ferita all’anca per la caduta nella Tre Valli Varesine fatica a guarire. Guardate qui...» e ci fa vedere una piaga nerastra dall’aspetto tutt’altro che rassicurante.

Ma non sente male?
«Certo che fa male, ma sopporto e spero che prima di domenica migliori, altrimenti...».

Altrimenti?
«Un po’ in corsa potrebbe condizionarmi. La verità è che dovrei andare all’ospedale per curarmi al meglio, ma così perderei il Mondiale».

Il ct Cassani dice che lei è importante comunque, per questa Nazionale.
«Lo so e mi fa molto piacere. La conquista del Tour mi ha dato carisma e anche molta notorietà. Ho persino ricevuto i complimenti da Jovanotti e dalla Pausini, che mi hanno stupito e fatto sentire importante. Forse è anche per questo che sento addosso tanta responsabilità».

Che fa? Si tira indietro?
«Questo mai, mi conoscete. E poi tengo troppo alla maglia azzurra, così come quest’anno mi ero emozionato vestendo quella tricolore. Sono entrambi simboli molto importanti per me».

Dunque che ruolo avrà domenica nella squadra italiana?
«Questo lo deciderà Davide, io sono disponibile a tutto».

Anche a fare il gregario?
«Se capita, perché no?».

In tal caso, chi sarà il leader dell’Italia? Magari il suo successore Aru?
«Abbiamo tanti corridori bravi e più o meno sullo stesso piano, il che può essere un vantaggio tattico. Sarà più difficile marcarci e anticiparci».

Come considera il percorso?
«Duro ma non durissimo, dipenderà molto dal ritmo della corsa. E noi abbiamo tutto l’interessa a renderlo ancora più selettivo. Quell’ultimo strappo del circuito, quando saremo all’ultimo giro, può essere un trampolino importante e magari decisivo».

A quale classica assomiglia questo Mondiale? Gli oltre 4 mila metri di dislivello ricordano la Liegi Bastogne Liegi.
«Direi piuttosto l’Amstel Gold Race, con la salita finale che sembra il Cauberg».

I rivali più temibili?
«Gerrans e Van Avermaet, che stanno andando fortissimo. Poi Valverde e Rodriguez, che giocano in casa».

Secondo alcuni possono reggere bene fino in fondo anche velocisti come Degenkolb o Boonen.
«Per Boonen mi sembra dura, Degenkolb è più pericoloso ma è appena uscito dall’ospedale per un’infezione e non so come stia davvero. Noi però dobbiamo pensare a fare la nostra corsa, senza badare agli avversari».

Peccato che mancherà Contador: come al Tour, non avrà la possibilità di sfidarlo.
«Con Alberto ci saranno tante altre occasioni per duellare».

E di Cassani nuovo ct che cosa ci dice?
«Davide sa tutto di ciclismo. Ha corso dieci Mondiali e ne ha seguiti una ventina da commentatore, non ha certo bisogno di consigli. È molto meticoloso e non tralascia nulla, nemmeno i minimi particolari. Vogliamo fargli fare una bella figura al debutto».

Giorgio Viberti, da La Stampa
 
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Mondiali di Ponferrada, Vincenzo Nibali: «Dovrei andare all'ospedale, invece sono qui» - da SarriTheBest - 25-09-2014, 05:12 AM

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