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Tirreno-Adriatico 2011: Scarponi-Nibali, il duello continua in tv - Divertente siparietto ai microfoni Rai
Li abbiamo visti duellare sulla salita di Macerata, il primo atteso da tutti i corregionali a un'altra vittoria, il secondo sbocciato, insieme a una condizione di forma crescente, prima del previsto, e già pronto a lottare per le posizioni che contano.

Ma Michele Scarponi e Vincenzo Nibali oggi si sono concessi anche una mezz'oretta di straordinario, nella trasmissione dopotappa di RaiSport, continuando a punzecchiarsi ai microfoni di Alessandra De Stefano: col sorriso sulle labbra, ma non mandandole a dire.

Per Nibali una partenza soft: «Sono arrivato a questa Tirreno-Adriatico da un Giro di Sardegna corso in maniera non brillante, quindi non speravo di avere una condizione così buona. Strada facendo però ho trovato un buon colpo di pedale, crescendo tappa dopo tappa», poi arriva Scarponi e la sitcom prende quota: un Michelino che casca dalle nuvole quando gli dicono che non ha sfruttato un traguardo volante, presta il fianco alla prima stoccatina dello Squalo dello Stretto: la domanda della giornalista riguarda lo sprint intermedio posto a 15 km dal traguardo: Scarponi aveva il compagno Niemiec a tirare, ma inspiegabilmente il polacco non si è spostato per far transitare per primo il marchigiano, a sua volta affiancato proprio in quel momento da Nibali.

«Ma davvero c'era un traguardo volante? Ma a punti o con abbuoni? Non ne sapevo niente...», e quando gli confermano che c'erano abbuoni in palio, Scarponi assume la classica espressione del rosicare, pensando a quei secondi che potevano e dovevano essere 3 e non 2. Ma Nibali è impietoso: «Mi sa che te l'ho preso io!», riferito all'abbuono per il secondo posto alle spalle di Niemiec. In effetti l'impressione è che Vincenzo sopravanzi il rivale proprio sulla linea dello sprint intermedio, poi i giudici daranno Michele comunque secondo davanti al siciliano.

Tra un doveroso riconoscimento e l'altro della rispettiva forza («Oggi si correva in casa di Scarponi e lo temevo molto, memore anche del gran numero che aveva fatto a Chieti; ho fatto la corsa su di lui», dice il corridore della Liquigas; «Nibali è stato bravo a seguirmi e quando siamo arrivati in cima eravamo un po' "cotti" e non ce la siamo sentita di tirare fino all'arrivo, favorendo coloro che arrivavano da dietro», spiega l'atleta della Lampre), l'occasione per tornare a pungersi è offerta dall'argomento Sanremo.

Nibali, come l'anno scorso, proverà un attacco in discesa dal Poggio, specie se la strada sarà bagnata: «Preferisco la pioggia, perché io scendo allo stesso modo di sempre, ma gli altri hanno più paura»; a Scarponi, memoria buona, non par vero di poter cogliere una simile palla al balzo, dopo lo scorno del traguardo volante: «Vai bene in discesa con la pioggia... come all'ultimo Lombardia?». 1-1 e palla al centro, anche perché la difesa di Nibali, che effettivamente nel Giro di Lombardia 2010 è caduto su una discesa bagnata, è un po' tentennante: «Fu l'unica volta in cui non volli prendere rischi... e invece scivolai...».

Ma il messinese trova immediato riscatto nelle immagini, servite ad hoc da una De Stefano a cui non pare vero di aver lanciato questa nuova coppia comica (e infatti giustamente continua a pungolare i due), in cui si vede un tratto della discesa di ieri, nella tappa di Castelraimondo, in cui Vincenzo va all'attacco. Ma altrettanto immediata è la controreplica di Scarponi: «Guarda però chi è che lo va a riprendere!», lui stesso ovviamente, l'orgoglioso Michele da Filottrano. Il quale, poi, spiega al divertito Savoldelli il vero motivo per cui non ha conquistato il successo di giornata: «Oggi l'obiettivo primario mio e della squadra era quello di recuperare terreno in classifica, più che la vittoria di tappa e per questo motivo ho dato tutto sull'ultimo strappo, che avevo paura fosse affrontato troppo piano. Se avessi corso diversamente risparmiando qualcosa in quel frangente, avrei potuto vincere».

Di sicuro il duello rusticano consumatosi ai microfoni della Rai verrà replicato nelle prossime occasioni, e più che mai nei Processi alla tappa di un Giro in cui i due ragazzi italiani, alle prese con Contador, potrebbero rinverdire i fasti delle immancabili sante alleanze mancate tra Bugno e Chiappucci contro Indurain, a inizio anni '90: e in quel caso, ci sarà qualche milione di telespettatori in più a seguire, con divertimento, le allegre schermaglie verbali della premiata ditta Michele&Vincenzo.

Marco Grassi - cicloweb.it