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Matteo Pelucchi
#5
Matteo Pelucchi: "Un successo che cancella le lacrime"
"Si. No. E’ successo davvero? Si che è successo”. L’asfalto sotto alle ruote e il rumore delle biciclette nelle orecchie. La baraonda di una volata e il vociare della gente. Il silenzio interiore; la concentrazione; la linea bianca da espugnare. Tanti chilometri nelle gambe e un solo istante a disposizione; un solo colpo da sparare; una sola occasione per poter alzare le braccia al cielo e urlare al mondo che, quel giorno, è il proprio giorno.

UN SUCCESSO BELLISSIMO - Cascina: provincia di Pisa, città bagnata dall’Arno, una tradizione di artigianato del legno. Sede d’arrivo della 2^ frazione della Tirreno-Adriatico, edizione numero 49. Traguardo battezzato da Matteo Pelucchi, 25 anni e livrea IAM Cycling sulle spalle. La vittoria più bella di una carriera cominciata, tra i professionisti, nel 2011 e quinta perla nel palmares. Dopo i successi conquistati a Clasica de Almeria, Quatre Jours de Dunkerque (5^ tappa), Ronde de l’Oise (3^ tappa) e Circuit de la Sarthe (1^ tappa), infatti, il lombardo classe 1989 è andato a segno anche sulle italiche strade dei “Due Mari”: “Continuavo a ripetermi che non poteva essere vero. Era tutto un si e un no, dentro di me. Poi, quando ho visto l’elicottero che mi inquadrava e i giornalisti venire nella mia direzione, ho capito che avevo vinto sul serio! E’ stato il successo più bello della mia carriera”.

Una vittoria voluta, cercata, inaspettata. “Avevo lavorato tanto per fare bene, però non immaginavo di riuscire ad ottenere un risultato così alla Tirreno-Adriatico” racconta con vivida emozione. “La prima Tirreno della mia vita, io che l’ho sempre guardata in televisione. Ritrovarmi ad esserne protagonista è stata un’emozione fortissima; una sorpresa bellissima”. Vivide sono, altresì, nell’animo, le immagini di quelle ultime pedalate verso l’arrivo, partite da San Vincenzo e culminate dopo 166 chilometri. “Nel finale la situazione era un po’ confusa. Non si capiva bene quali fossero le squadre a prendere in mano la situazione. Io sono stato ottimamente pilotato da Roger Kluge e Heinrich Haussler; mi hanno portato nella posizione perfetta, permettendomi di affrontare lo sprint al meglio”.

PASSATO, PRESENTE E FUTURO - Esordio nel professionismo con la Geox, trasferimento oltre le Alpi alla Europcar, dal 2013 Pelucchi veste i colori della compagine rossocrociata IAM Cycling, una formazione “giovane” anagraficamente che è cresciuta e sta crescendo molto. “Il nostro è un Team che che cresce continuamente, c'è sempre la voglia di progredire” spiega. “Anche durante l'anno si cerca di fare migliorie, ad esempio sull’ alimentazione, i viaggi, l’abbigliamento. E’ molto stimolante. Per quanto mi riguarda, l’anno scorso era stato un po' di stallo, però quest'anno credo di aver fatto un grande salto qualità, soprattutto grazie al lavoro invernale che mi ha permesso di migliorare cose come alimentazione e allenamento”. Nessuna miglioria linguistica, invece, per lui che è abituato alla multietnicità delle sue squadre. “Io sono l'unico italiano, quindi mi ritrovo a parlare in francese e inglese. Soprattutto si usa il francese, specie con i compagni transalpini come Sylvain Chavanel”.

E, proprio in appoggio al cinque volte Campione Nazionale di Francia lo stradista e pistard di Giussano ha affrontato la Milano-Sanremo. “Alla Sanremo ho supportato Sylvain Chavanel e Heinrich Haussler, che erano i nostri capitani e ho fatto quello che dovevo fare. Penso che sia stata una buona prova per me. Siamo andati un po' sotto alle aspettative, però da parte mia sono soddisfatto. La condizione c'è”. Dopo due gare come la Tirreno-Adriatico e la Classicissima di Primavera l’attenzione si sposta, ora, verso il Nord, la Gand-Wevelgem e gli altri appuntamenti. “Da questa prova non so mai bene cosa bene aspettarmi” ammette. “L'anno scorso era andata così così, dato che ero fuori dai primi e mi sono ritirato. Quest'anno l’obiettivo era di provare a fare una bella gara, perché se si riesce a star davanti ce la si può giocare in volata. Ora ci si concentrerà su Route Adélie de Vitré, Scheldeprijs e Gp Denain”.

IL RICORDO PIU’ COMMOVENTE - Pedalate, allenamenti, sudore, fatica. Vittorie: la vita “normale” del ciclista, insomma. Che, al ritmo dei battiti e dei “click” del cambio, va avanti. Nonostante tutto. Che si muove nel turbinio delle aspettative rivolte alle cose future; nella rimembranza di quelle passate. Ma, quando si tratta di ricordare, a volte, si va anche oltre. Oltre le semplici parole; oltre, anche, la gioia del trionfo, la quotidianeità e i tracciati percorsi. Ci si spinge più in là di ciò che è stato e verso l’alto. Verso quella mano sollevata -mentre oltrepassava per primo la meta di Cascina- ad indicare non qualcosa, bensì qualcuno. Un compagno di squadra, soprattutto un amico, perso a causa di un terribile incidente in febbraio: Kristof Goddaert. “La mia vittoria era per lui”. La voce si increspa e il tono si incrina, mentre pronuncia la dedica più commovente e più straziante. “Io ci tenevo tanto a poterla dedicare a lui e credo che sarebbe stato contento di me. Eravamo in camera insieme, in Qatar, nella sua ultima gara. Poi, purtroppo, è successa la tragedia”.

Una tragedia che mozza il respiro, che toglie addirittura il fiato e consuma le lacrime. “E’ stata una batosta atroce. Sia per me, che per tutta la squadra. Non è stato facile reagire, continuare a fare le cose che si facevano prima. Poi ho trasformato il dolore in voglia di fare. Non pensavo a niente. Solo a voler realizzare questa cosa per lui. Mi sono allenato pensando a lui e a poter vincere una gara per lui”.

Se ci vuole tanta forza per lanciarsi in una volata, di più ne serve per fare sì che quella fiammata si stagli oltre le nuvole, oltrepassando il confine e squarciando il tempo e le distanze. Per far si che l’eco di quell’impresa arrivi proprio là, dove deve arrivare. Giungendo in una destinazione lontana; oscura per gli occhi, forse, ma limpida e ben chiara per il cuore.

Pubblicato Martedì, 01 Aprile 2014 00:00 | Scritto da Silvia Tomasoni
http://www.ciclismoweb.net/index.php?opt...Itemid=108
 
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