26-06-2019, 02:53 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 26-06-2019, 07:38 AM da Luciano Pagliarini.)
E' un tema obsoleto perché è una battaglia borghese.
Greta può permettersi di pensare alle generazioni future, l'operaio dell'Embraco no. L'operaio dell'Embraco, al massimo, può permettersi di pensare a sé stesso e ai suoi figli.
E quelli che stanno dall'altra parte del Mediterraneo sono messi molto peggio. In certi paesi non gliene frega nulla nemmeno se gli dici che domani si scatena una nuova era glaciale...prima devono arrivarci a domani.
La battaglia di Greta la sentono vicina in molti in Svezia, in pochi in Italia. Nessuno in altre parti del mondo.
Dopodiché, perché Greta e non qualche scienziato che studia la cosa da anni è una domanda che uno deve porsi.
Da un punto di vista comunicativo, è più facile empatizzare con Greta, che presenta caratteristiche che è risaputo suscitare simpatia negli esseri umani (aspetto bambinesco insieme a bellezza e somiglianza sono caratteristiche fisiche che ci portano ad avere maggiore fiducia in una persona), piuttosto che con uno scienziato 60enne.
Vedendo anche chi c'è dietro, i crismi del prodotto creato ad hoc ci sono tutti. Ciò, comunque, non renderebbe meno lecita la sua battaglia. Ma che credibilità può mai realmente avere una 16enne che non ha alcun titolo di studio? Perché la gente dovrebbe seguire Greta?
Quest'ultima domanda non ha risposta.
Greta va bene per fare buzz sui social, per far vendere i prodotti dei genitori. Va bene per i selfie che si fanno i nostri politici, i quali la usano per farsi un po' di pubblicità positiva. Ma è il condottiero giusto per questa battaglia?
Greta può permettersi di pensare alle generazioni future, l'operaio dell'Embraco no. L'operaio dell'Embraco, al massimo, può permettersi di pensare a sé stesso e ai suoi figli.
E quelli che stanno dall'altra parte del Mediterraneo sono messi molto peggio. In certi paesi non gliene frega nulla nemmeno se gli dici che domani si scatena una nuova era glaciale...prima devono arrivarci a domani.
La battaglia di Greta la sentono vicina in molti in Svezia, in pochi in Italia. Nessuno in altre parti del mondo.
Dopodiché, perché Greta e non qualche scienziato che studia la cosa da anni è una domanda che uno deve porsi.
Da un punto di vista comunicativo, è più facile empatizzare con Greta, che presenta caratteristiche che è risaputo suscitare simpatia negli esseri umani (aspetto bambinesco insieme a bellezza e somiglianza sono caratteristiche fisiche che ci portano ad avere maggiore fiducia in una persona), piuttosto che con uno scienziato 60enne.
Vedendo anche chi c'è dietro, i crismi del prodotto creato ad hoc ci sono tutti. Ciò, comunque, non renderebbe meno lecita la sua battaglia. Ma che credibilità può mai realmente avere una 16enne che non ha alcun titolo di studio? Perché la gente dovrebbe seguire Greta?
Quest'ultima domanda non ha risposta.
Greta va bene per fare buzz sui social, per far vendere i prodotti dei genitori. Va bene per i selfie che si fanno i nostri politici, i quali la usano per farsi un po' di pubblicità positiva. Ma è il condottiero giusto per questa battaglia?