14-06-2022, 09:30 PM
Beh, al primo passaggio c'era il tentativo di Martinazzoli, con alcune delle figure più valide della ex DC. O si poteva votare repubblicano. O votare davvero a destra. Non penso che un elettore di centro o di destra potesse votare i DS ma l'alternativa nel campo politico la cerchi e la trovi.
All'epoca della DC mi stupiva come l'elettorato non considerasse le alternative di liberali e repubblicani. Vale ancora oggi, votare per cercare di incidere sulle direzioni politiche.
Tra l'altro, nel dubbio che un buon imprenditore potesse fare bene (dubbio che non mi assaliva ma che si poteva anche avere) il voto a Berlusconi poteva anche starci, almeno fino al suo primo governo. Il fatto è che non era nemmeno un buon imprenditore, solamente un faccendiere e un venditore. Ha ottenuto una specie di monopolio dal sodalizio con Craxi, poi ha difeso come meglio poteva i suoi interessi. Un ometto, per giunta non molto onesto.
Occhetto un politico di ottima formazione e un galantuomo, non un leader e ingenuo con "la gioiosa macchina da guerra". Veltroni politico di eccellente cultura e intelligenza, con il torto di non aver mai cercato con vera forza la leadership. Ovvio che se non votavi DS non li consideravi. D'Alema altra cancrena che ha devastato la nostra politica.
Prodi non è di fatto mai stato un vero politico. Il suo primo governo è stato uno dei momenti migliori per il Paese, difficile negarlo se si guardano cifre e incisività politica (compresa una piccola riduzione del debito pubblico). Poi, naturalmente, basta chiamarlo mortadella o dire che vuole fare affari con i comunisti se parlava di favorire i commerci con l'oriente valorizzando i nostri porti. O se accennava al futuro della nostra economia aiutando le medie imprese in materia di innovazione e verso possibili consorzi.
Quello che era ed è evidente è che in un sistema elettorale che rendeva / rende necessarie vaste alleanze hai troppe voci a cantare (e battere cassa). In un coacervo politico difficile da districare ecco che arrivano i governi del Presidente, pressati da problemi economici sempre più gravi. Il tentativo di volta in volta è stato quello di salvare momentaneamente la baracca, è tuttavia difficile farlo senza una vera politica.
Per me il punto non è sostenere la mia "parte" politica (che, tra l'altro, non ho, mai avuto tessere e il mio modesto voto è tutt'altro che fisso), si tratta di avere invece regole che favoriscano un corretto sviluppo dell'alternanza democratica. Magari in una società dove si comprenda che governare il Paese richiede grandi capacità e competenze, qualsiasi sia la tua collocazione politica. Votare chi al mattino sforna la battuta più divertente o lo slogan più "furbo" non è una grande idea.
Da una ventina di anni per me il problema non è destra o sinistra, è riavere una politica seria, di idee, di senso dello stato, di visione del futuro. Poi, in questa nuova situazione che non avremo, parleremmo di idee riformiste o conservatrici.