30-10-2022, 02:50 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 30-10-2022, 03:31 PM da Giugurta.)
È il 30 ottobre e già iniziano le polemiche sul 25 aprile
In realtà non è una novità che il 25 aprile sia una festa divisiva. E inizialmente non era certo così per colpa dei nostalgici fascisti.
Nel 1946 l'anniversario fu celebrato in maniera unitaria da tutti i partiti, ma per la fazione comunista non era possibile una nuova Italia senza la rivoluzione del proletariato.
In seguito all'inizio della guerra fredda (1947) e all'entrata dell'Italia nel blocco NATO, già si iniziò a parlare di "Resistenza tradita" e le fazioni di estrema sinistra vollero creare un "loro" 25 aprile, diverso da quello istituzionalizzato.
E all'epoca era una festa divisiva per persone tutte antifasciste, poiché strettamente legata al fenomeno della Resistenza che aveva visto lottare per una causa comune fazioni tra loro diversissime, che alla volta nel 1947 erano già in "guerra" tra loro.
Per un'idea di come siano ancora radicati odi antichi tra i fautori stessi della resistenza, basti vedere come viene trattata ogni anno la Brigata Ebraica...
Io personalmente al 25 aprile (festa sacrosanta) cambierei nome, da Festa della Liberazione a Festa della Democrazia e della Libertà. Ma soprattutto vorrei che venisse insegnata un po' di storia in maniera oggettiva, senza le solite rivalità da stadio che in questa Italietta depensante piacciono tanto.
La Resistenza è un fenomeno complesso, eterogeneo, contraddittorio... Non è "Peace and Love and Antifa" come certuni che non l'hanno ovviamente vissuta si immaginano; o a cui piace fingere che sia andata in questo modo.
Solo la conoscenza oggettiva della storia può far riappacificare tutti sul tema del fascismo e del 25 aprile. E solo quando si conoscerà la storia si potrà veramente festeggiare la fine dei Regimi autocratici criminali dell'Europa centro occidentale.
In realtà non è una novità che il 25 aprile sia una festa divisiva. E inizialmente non era certo così per colpa dei nostalgici fascisti.
Nel 1946 l'anniversario fu celebrato in maniera unitaria da tutti i partiti, ma per la fazione comunista non era possibile una nuova Italia senza la rivoluzione del proletariato.
In seguito all'inizio della guerra fredda (1947) e all'entrata dell'Italia nel blocco NATO, già si iniziò a parlare di "Resistenza tradita" e le fazioni di estrema sinistra vollero creare un "loro" 25 aprile, diverso da quello istituzionalizzato.
E all'epoca era una festa divisiva per persone tutte antifasciste, poiché strettamente legata al fenomeno della Resistenza che aveva visto lottare per una causa comune fazioni tra loro diversissime, che alla volta nel 1947 erano già in "guerra" tra loro.
Per un'idea di come siano ancora radicati odi antichi tra i fautori stessi della resistenza, basti vedere come viene trattata ogni anno la Brigata Ebraica...
Io personalmente al 25 aprile (festa sacrosanta) cambierei nome, da Festa della Liberazione a Festa della Democrazia e della Libertà. Ma soprattutto vorrei che venisse insegnata un po' di storia in maniera oggettiva, senza le solite rivalità da stadio che in questa Italietta depensante piacciono tanto.
La Resistenza è un fenomeno complesso, eterogeneo, contraddittorio... Non è "Peace and Love and Antifa" come certuni che non l'hanno ovviamente vissuta si immaginano; o a cui piace fingere che sia andata in questo modo.
Solo la conoscenza oggettiva della storia può far riappacificare tutti sul tema del fascismo e del 25 aprile. E solo quando si conoscerà la storia si potrà veramente festeggiare la fine dei Regimi autocratici criminali dell'Europa centro occidentale.