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Storia e gloria del grande ciclismo prima della seconda guerra mondiale
#33
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Il 1917 prosegue bene per Tano, il quale, a 25 anni, con Sanremo e Lombardia in palmares, è da considerarsi di fatto uno degli esponenti di spicco del movimento italiano. Nel corso della stagione, inoltre, conquista la terza Milano - Varese consecutiva e, in coppia con Alfredo Sivocci, la prima edizione del Giro della Provincia di Milano, una corsa particolare, suddivisa in due prove, una cronocoppie e una gara in pista.

A fine stagione si ripresenta al via del Giro di Lombardia. Stavolta, alla partenza della classica delle foglie morte, non ci sono solo gli italiani, ma anche i grossi calibri stranieri, come Philippe Thys e Henri Pelissier. Tano, non ha una gran gamba, fatica già sul Brinzio, anche se, grazie all'indulgenza degli avversari, riesce a rimanere coi primi. In seguito, però, fora ai piedi dell'erta di Binago, proprio quando Thys e Pelissier iniziano a infiammare la gara. Belloni resta staccato e deve accontentarsi di chiudere al 6° posto, a 3'25" da Thys che centra il bersaglio grosso regolando, in volata, Pelissier, Leopoldo Torricelli, Luigi Lucotti e Charles Juseret.

Alla Milano - Sanremo del 1918 Girardengo si prende la sua rivincita su Tano. La corsa vive un'altra giornata da tregenda e alla partenza, causa la guerra che continua a imperversare, ci sono solo 33 atleti. Belloni parte forte e tenta di mettere tutti in difficoltà sin da subito, ma Girardengo risponde bene e va al contrattacco a 200 km dall'arrivo, staccando il rivale. Il lombardo, oltretutto, finisce presto vittima della spietata dea bendata, prima fora e poi cade. Il distacco dal campionissimo di Novi s'impenna fino a 7'30". Sul Turchino, dando fondo a tutte le sue energie, gli recupera 1'30", ma ormai è tardi e, mentre una violenta mareggiata bersaglia i corridori in quel di Alassio, Tano è costretto ad alzare bandiera bianca. Al traguardo è 2° a 13' dal vincitore.

La musica, però, cambia rapidamente nel corso della stagione per il nativo di Pizzighettone il quale, nei mesi successivi, si leva lo sfizio di vincere due classiche prestigiose come la Milano - Modena, in cui precede Lauro Bordin e il belga Alexis Michiels, e la Milano - Torino, ove si mette alle spalle l'amico Sivocci e Angelo Vay.

Il 10 Novembre 1918, alle ore 7'45" di una giornata plumbea, prende il via, da Milano, la 14esima edizione del Giro di Lombardia. Belloni è l'assoluto protagonista di giornata, attacca su tutte le salite: Brinzio, strappo di Binago, Cappelletta e Cicognola. E' chiaramente il più forte e per questo stenta a trovare collaborazione, tanto che, alla fine, non riesce a portare via un gruppetto di poche unità e deve giocarsi la corsa con ben 12 corridori. All'ultimo chilometro, dalla testa, il cremonese lancia la volata. Lo sprint è incredibilmente impetuoso, tanto che l'amico Sivoci, il quale si trova in seconda posizione, fa fatica ad affiancarlo. Poi, di tratto, un cane si infila in mezzo al plotone provocando la caduta di Lucotti e spezzando il gruppo. Nessuno, così, ha più possibilità di replicare a Belloni che conquista il secondo Giro di Lombardia della carriera.

Continua..............
 
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RE: Storia e gloria del grande ciclismo prima della seconda guerra mondiale - da Luciano Pagliarini - 23-10-2018, 02:35 AM

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