04-05-2021, 07:12 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-05-2021, 07:17 PM da Giugurta.)
La capacità principale del ritrattista è saper trasmettere l'umanità del soggetto ritratto. Serodine, Freud e Balla sono dei grandi ritrattisti perché riescono in questo intento.
L'esempio più clamoroso in questo senso è il ritratto di papa Innocenzo X, di Diego Velazquez, conservato alla Galleria Doria Pamphilj di Roma.
L'opera è geniale, poiché non sembra essere una "posa" lunga svariate ore, ma solo un momento istantaneo: quello in cui il papa ha appena scorto la lettera di presentazione di Velazquez (che tiene ancora in mano), invitandolo ad entrare nella stanza per un colloquio privato.
Innocenzo X era un uomo piuttosto severo, tirchio, sospettoso. Lo sguardo diffidente che mostra all'artista appena entrato in sala è probabilmente mutato dopo poco, dopo aver capito che Velazquez era una delle persone più tranquille e ben disposte che si potessero incontrare sul mercato dell'arte del 1650.
Ma Velazquez lo ha immortalato rivelando appieno il suo carattere. Non c'è alcun tipo di idealizzazione.
Velazquez, 1650
E' bene ricordare come il ritratto moderno nasca in terra lombardo-veneta nell'avanzato cinquecento: Giovanni Battista Moroni (1520 - 1579 circa) è il pittore bergamasco "campione" dei ritratti non idealizzati.
Prima di lui quasi tutti i ritratti sono idealizzati, irreali. Raffigurano uomini ieratici, in evidente posa. Sono ritratti freddi in cui l'umanità traspare a fatica. Raffaello è un eccezione, Botticelli la regola.
Moroni, "Il sarto", 1570
Botticelli (1475)
In generale, esistono grandi artisti che nel ritratto non riescono mai a specilizzarsi.
Anche tra i contemporanei: Picasso non è mai ritrattista, nemmeno quando è "figurativo". Il ritratto è semplicemente un tema che utilizza ai fini della sua poetica d'avanguardia.
Potrebbero quasi essere assimilati ai ritratti idealizzati i suoi, dal momento che perseguono la sua "idea" di arte.
Picasso, 1944
A proposito di idealizzazione...
Questo è un ritratto di bottega raffaelesca di Lorenzo de Medici (non il magnifico, ma il duca di Urbino)
Idealizzato sì, ma senza estremismi
Questo è invece Lorenzo de Medici duca di Urbino, secondo l'idealizzazione di Michelangelo
L'esempio più clamoroso in questo senso è il ritratto di papa Innocenzo X, di Diego Velazquez, conservato alla Galleria Doria Pamphilj di Roma.
L'opera è geniale, poiché non sembra essere una "posa" lunga svariate ore, ma solo un momento istantaneo: quello in cui il papa ha appena scorto la lettera di presentazione di Velazquez (che tiene ancora in mano), invitandolo ad entrare nella stanza per un colloquio privato.
Innocenzo X era un uomo piuttosto severo, tirchio, sospettoso. Lo sguardo diffidente che mostra all'artista appena entrato in sala è probabilmente mutato dopo poco, dopo aver capito che Velazquez era una delle persone più tranquille e ben disposte che si potessero incontrare sul mercato dell'arte del 1650.
Ma Velazquez lo ha immortalato rivelando appieno il suo carattere. Non c'è alcun tipo di idealizzazione.
Velazquez, 1650
E' bene ricordare come il ritratto moderno nasca in terra lombardo-veneta nell'avanzato cinquecento: Giovanni Battista Moroni (1520 - 1579 circa) è il pittore bergamasco "campione" dei ritratti non idealizzati.
Prima di lui quasi tutti i ritratti sono idealizzati, irreali. Raffigurano uomini ieratici, in evidente posa. Sono ritratti freddi in cui l'umanità traspare a fatica. Raffaello è un eccezione, Botticelli la regola.
Moroni, "Il sarto", 1570
Botticelli (1475)
In generale, esistono grandi artisti che nel ritratto non riescono mai a specilizzarsi.
Anche tra i contemporanei: Picasso non è mai ritrattista, nemmeno quando è "figurativo". Il ritratto è semplicemente un tema che utilizza ai fini della sua poetica d'avanguardia.
Potrebbero quasi essere assimilati ai ritratti idealizzati i suoi, dal momento che perseguono la sua "idea" di arte.
Picasso, 1944
A proposito di idealizzazione...
Questo è un ritratto di bottega raffaelesca di Lorenzo de Medici (non il magnifico, ma il duca di Urbino)
Idealizzato sì, ma senza estremismi
Questo è invece Lorenzo de Medici duca di Urbino, secondo l'idealizzazione di Michelangelo