[OldGibi]

(27-05-2022, 07:47 PM)Hiko Ha scritto: Una domanda: ma il percorso del Giro faceva così schifo per giustificare un (non) spettacolo del genere?

A me non sembra. Avrà i suoi difetti quello sicuro, ma mi pare un percorso nella media, da 6, con anche qualche tappa che potenzialmente poteva essere interessante.

Da anni osservo come i percorsi di Giro e Tour siano attenti a non creare condizioni di grandi differenze prima degli ultimi giorni, ovviamente con diverse gradazioni. Il punto fondamentale riguarda la riduzione delle cronometro, che, nella mente di chi organizza, creando distacchi significativi rischiano di smorzare l'interesse. E' vero il contrario, creando differenze costringono a reagire, a fare tentativi diversi, ma cerca di spiegarglielo. Per gli stessi motivi, spesso oggi si prevede una cronometro l'ultimo giorno... Altra suspense!!!!! 

Non è un caso se tanti GT dell'epoca recente si sono risolti alle ultime battute. 

Secondo aspetto, la carenza di tappe vallonate. Sono tappe rischiose, dove basta poco per perdere minuti. Spesso vengono annacquate. Vediamo il Giro di quest'anno. 

La tappa di Potenza viene presentata come molto impegnativa, con una sequenza ininterrotta di saliscendi, ma gli ultimi 60 km. sono molto più facili. Corridori importanti che la analizzano valutano facilmente che c'è poco terreno per attaccare. Spazio alla fuga e via. 

Per la tappa di Jesi il sito del Giro parla di una seconda metà di tappa senza un attimo respiro, fino a “veri e propri muri”. Dove si trovavano questi muri? Anche qui finale accuratamente non difficile. 

Idem per la tappa di Genova, presentata come "tappa appenninica impegnativa" (???)

L'unica interessante (e breve) era la tappa di Torino. Lo abbiamo commentato prima che era così e si è rivelata come da attese. 

Sanno perfettamente come si disegna una tappa, sanno perfettamente che non si creeranno le condizioni per attacchi significativi, non li vogliono. 

Mettiamoci infine il solito Etna e il brutto tracciato di Cogne: a chi verrebbe in mente di attaccare? 

Si arriva così alla tappa dell'Aprica con pochi rischi che la classifica si sia orientata in modo rilevante. Uniche variabili la tappa del Bockhaus (che, infatti, mi ha stupito ci fosse, un caso unico rispetto ad altre edizioni) e quella di Torino. 

Questo tracciato ottiene a mio avviso una modesta sufficienza per 4 tappe di montagna importanti, ma la filosofia che complessivamente contiene non mi convince. Francamente, alcune presentazioni delle tappe sul sito del Giro mi sembrano persino in malafede, millantando complessità e difficoltà che in realtà non ci sono. 

Poi la pochezza dei partecipanti ci ha ha messo il carico. Consideriamo infine l'importanza dei piazzamenti: un settimo posto al Giro non si butta via... 

Non è difficile, 80 km. a crono, vere tappe tipo classica (e abbastanza lunghe), meno piattoni, tappe di alta montagna ben fatte. Poi, forse, i modesti partecipanti al Giro riusciranno ad annoiarci lo stesso. Non ci giurerei però.