20-06-2022, 01:01 AM
Il Giro d'Italia e il Tour de France portano l'enorme peso della loro tradizione. Per noi appassionati sono l'acme della stagione ma non è facile mantenere le aspettative. Le classiche resistono meglio, corse a tappe più brevi regalano spesso svolgimenti più spettacolari. I due grandi GT (e mi scusi la Vuelta) rischiano sempre di perdersi nei meandri della loro complessità, troppe delusioni, troppe tappe modeste, troppi "campioni" che non riescono ad essere all'altezza. Sullo sfondo le storie leggendarie che Giro e Tour hanno scritto.
Ho l'impressione che ci stiamo avvicinando a questo Tour in punta di piedi, timorosi di perdere le chance di vedere una bella corsa, magari battaglie epiche. Veniamo già da un Giro non esaltante, non pochi i segnali preoccupanti per questo Tour, a partire dal Covid: falcerà anche il Tour?
Chi è risultato positivo in questi giorni (A. Yates, Vlasov) ha sintomi? Potrà recuperare?
Non grandi segnali dai possibili comprimari, a parte il volenteroso O'Connor, a meno che non si ritenga credibile Geraint Thomas... Martinez non è andato male nella crono (esercizio in cui comunque se la cava), il Tour non inizia domani e dura quasi un mese, potrebbe esserci tempo. Presto per parlarne, vedremo sulle strade di Francia, ma il timore di vedere troppi possibili comprimari restare anonimi c'é.
Di più, interrogativi su Roglic... Vince ma convince molto meno degli scorsi anni. Come ha scritto Paglia, è arrivato "giusto" a braccetto con Vingegaard. Vedremo un Roglic competitivo? Qualche dubbio ce l'ho (e mi dispiacerebbe non poco).
Sarà proprio Vingegaard a impensierire Pogacar, o assisteremo ad una passerella di Tadej? Nulla contro Pogi ma un po' di battaglia...
Come dire: vorremmo vedere un bellissimo Tour, grazie.