11-10-2013, 07:27 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-10-2013, 07:29 PM da Andy Schleck.)
Prima ondata di bestemmie per la verifica di storia, ma vorrei proporvi una riflessione filosofica:
io so già cosa vorrò fare dopo le superiori e so già che la storia non mi serve a nulla (mentre al contrario di quello che pensavo, è maturata in me l'idea che gli storici hanno una cultura per certi versi invidiabile e una buona capacità di analizzare quanto succede nel mondo), per cui perché vado a lezione? Perché mi impegno ad ottenere la sufficienza, pur sapendo che non cambierà nulla per la mia vita, ma che anzi il tempo che devo dedicare allo studio della storia viene sottratto a quello che dedico alla matematica, che sarà l'unica cosa che mi servirà dopo le superiori, mentre butterò la storia nel cesso? Perché devo leggere la divina commedia e i promessi sposi? Perché c'è un istinto che mi impedisce di studiare quello che voglio io, solo per avere una sufficienza che non mi servirà a niente e non un'insufficienza che sicuramente non mi pregiudicherà l'anno?
io so già cosa vorrò fare dopo le superiori e so già che la storia non mi serve a nulla (mentre al contrario di quello che pensavo, è maturata in me l'idea che gli storici hanno una cultura per certi versi invidiabile e una buona capacità di analizzare quanto succede nel mondo), per cui perché vado a lezione? Perché mi impegno ad ottenere la sufficienza, pur sapendo che non cambierà nulla per la mia vita, ma che anzi il tempo che devo dedicare allo studio della storia viene sottratto a quello che dedico alla matematica, che sarà l'unica cosa che mi servirà dopo le superiori, mentre butterò la storia nel cesso? Perché devo leggere la divina commedia e i promessi sposi? Perché c'è un istinto che mi impedisce di studiare quello che voglio io, solo per avere una sufficienza che non mi servirà a niente e non un'insufficienza che sicuramente non mi pregiudicherà l'anno?