30-04-2022, 08:43 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 30-04-2022, 08:44 PM da Primo della Cignala.)
"Sono ancora aperte come un tempo le osterie di fuori porta
Ma la gente che ci andava a bere fuori o dentro è tutta morta
Qualcuno è andato per età
Qualcuno perché già dottore
E insegue una maturità, si è sposato
Fa carriera ed è una morte un po' peggiore"
"Lo sai cosa vuol dire stare giorni interi
A buttar via nel niente solo il niente
Fai mille cose, ma sono sempre i tuoi pensieri
Che scelgono per te diversamente"
"Le usate confidenze di malattie o di sesso
Dove ciascuno ascolta sol se stesso
Finzioni naturali in cui ci adoperiamo
Per non sembrar di esser quel che siamo"
"Chi glielo dice a chi è giovane adesso di quante volte si possa sbagliare
Fino al disgusto di ricominciare perché ogni volta è poi sempre lo stesso"
"T'invidio perché ancora hai molte pagine da aprire
Di un libro che ho già letto e che tu devi ancor scoprire
Ma quando capirai che cerchi un libro che non c'è
Allora ti ricorderai di me"
"Poi piovve all'improvviso sull'Amstel, ti ricordi?
Dicesti qualche cosa, sorridendo
Risposi, credo, anch'io qualche banalità scoprendo
Il fascino di un dialogo fra i sordi"
Avendo letto qualcosa in occasione del compleanno di Jacopo, ho deciso di pubblicare i versi che più amo delle canzoni che compongono Stanze di vita quotidiana, il mio album preferito tra quelli del Maestro.
Ma la gente che ci andava a bere fuori o dentro è tutta morta
Qualcuno è andato per età
Qualcuno perché già dottore
E insegue una maturità, si è sposato
Fa carriera ed è una morte un po' peggiore"
"Lo sai cosa vuol dire stare giorni interi
A buttar via nel niente solo il niente
Fai mille cose, ma sono sempre i tuoi pensieri
Che scelgono per te diversamente"
"Le usate confidenze di malattie o di sesso
Dove ciascuno ascolta sol se stesso
Finzioni naturali in cui ci adoperiamo
Per non sembrar di esser quel che siamo"
"Chi glielo dice a chi è giovane adesso di quante volte si possa sbagliare
Fino al disgusto di ricominciare perché ogni volta è poi sempre lo stesso"
"T'invidio perché ancora hai molte pagine da aprire
Di un libro che ho già letto e che tu devi ancor scoprire
Ma quando capirai che cerchi un libro che non c'è
Allora ti ricorderai di me"
"Poi piovve all'improvviso sull'Amstel, ti ricordi?
Dicesti qualche cosa, sorridendo
Risposi, credo, anch'io qualche banalità scoprendo
Il fascino di un dialogo fra i sordi"
Avendo letto qualcosa in occasione del compleanno di Jacopo, ho deciso di pubblicare i versi che più amo delle canzoni che compongono Stanze di vita quotidiana, il mio album preferito tra quelli del Maestro.