25-06-2011, 01:08 PM
TRICOLORI. Nibali vs Visconti. Su Rai Sport dalle 14.10
Amici e nemici. Così uguali e così diversi. Strade parallele e scontri
frontali. Giovanni Visconti, palermitano residente a San Baronto. E
Vincenzo Nibali, messinese abitante a Mastromarco: siciliani di
Toscana. Il meglio— o quasi— del ciclismo italiano si ritrova ad Aci
Catena per il campionato italiano: profeti in patria. Una corsa vera,
dura, lunga (234,9 chilometri) e soprattutto calda (oltre i 35 ° ).
Voto a questa stagione?
Visconti: «Due vittorie e mezza. Le due: il Gp
Insubria e l’ultima tappa della Settimana Coppi e Bartali. La mezza: la
tappa di Tirano al Giro. Più 13 podi fra secondi e terzi posti» .
Nibali: «Molti piazzamenti, nessuna vittoria. Però sempre lì, davanti.
Il voto lo lascio dare agli altri, a me basta il giudizio. Che è buono»
.
La massima soddisfazione del 2011?
V: «Me la devo ancora prendere» .
N: «Il terzo posto al Giro d’Italia».
Il massimo rimpianto?
V: «La
mezza vittoria che mi manca nella tappa di Tirano. Con il senno di poi,
sarebbe troppo facile conquistarla».
N: «Nessun rimpianto. Do sempre
tutto quello che ho».
Il suo primo campionato italiano?
V: «In Friuli,
avevo 21 anni, l’ultimo giro ero in fuga, andavo forte, vinse Bettini».
N: «In Abruzzo. A cronometro arrivai quarto, in linea finii nel
gruppo, e vinse Gasparotto».
L’ultimo campionato italiano?
V: «A
Conegliano, un anno fa. Trionfale. La più bella vittoria della mia
vita».
N: «A Conegliano, un anno fa. Deludente. Mi ritirai all’ultimo
giro» .
Presentimenti, previsioni, sensazioni per domani (oggi, ndr)?
V: «Dove non arriverò con le gambe, ce la farò con la testa. Corro a
casa: la mia gente, le mie strade, la mia terra. E sono il campione
uscente».
N: «Il Giro d’Italia è stato durissimo, e non sono ancora
riuscito a recuperare. Ma cercherò di dare il massimo per gli amici e
per la Sicilia».
I favoriti?
V: «La Lampre con Cunego e Ulissi. Poi
Marcato, che è un cagnaccio. Anche il mio compagno Gatto. E Nibali,
sempre».
N: «Cunego, che in Svizzera è Il campione uscente: «Dove non
arriverò con le gambe ci riuscirò con la testa».
Bella la Sicilia?
V: «Non bella, ma
bellissima. Profumi, sapori, colori. Tre giorni in ritiro, e in
armonia, con la Nazionale: e ci siamo anche divertiti» .
N: «Non bella,
ma bellissima. Il calore della terra e della gente: unico. Ogni volta
che torno, sento l’orgoglio di essere siciliano» .
Un proverbio per
domani (oggi, ndr)?
V: «Visto che ho già vinto due titoli tricolori:
"Non c’è due senza tre". Se non ora, prima o poi» .
N: «Visto che non
ho mai vinto un tricolore: "C’è sempre la prima volta". Se non ora,
prima o poi» .
da «La Gazzetta dello Sport» del 25 giugno 2011 a firma Marco Pastonesi
(TUTTOBICIWEB.it)
Amici e nemici. Così uguali e così diversi. Strade parallele e scontri
frontali. Giovanni Visconti, palermitano residente a San Baronto. E
Vincenzo Nibali, messinese abitante a Mastromarco: siciliani di
Toscana. Il meglio— o quasi— del ciclismo italiano si ritrova ad Aci
Catena per il campionato italiano: profeti in patria. Una corsa vera,
dura, lunga (234,9 chilometri) e soprattutto calda (oltre i 35 ° ).
Voto a questa stagione?
Visconti: «Due vittorie e mezza. Le due: il Gp
Insubria e l’ultima tappa della Settimana Coppi e Bartali. La mezza: la
tappa di Tirano al Giro. Più 13 podi fra secondi e terzi posti» .
Nibali: «Molti piazzamenti, nessuna vittoria. Però sempre lì, davanti.
Il voto lo lascio dare agli altri, a me basta il giudizio. Che è buono»
.
La massima soddisfazione del 2011?
V: «Me la devo ancora prendere» .
N: «Il terzo posto al Giro d’Italia».
Il massimo rimpianto?
V: «La
mezza vittoria che mi manca nella tappa di Tirano. Con il senno di poi,
sarebbe troppo facile conquistarla».
N: «Nessun rimpianto. Do sempre
tutto quello che ho».
Il suo primo campionato italiano?
V: «In Friuli,
avevo 21 anni, l’ultimo giro ero in fuga, andavo forte, vinse Bettini».
N: «In Abruzzo. A cronometro arrivai quarto, in linea finii nel
gruppo, e vinse Gasparotto».
L’ultimo campionato italiano?
V: «A
Conegliano, un anno fa. Trionfale. La più bella vittoria della mia
vita».
N: «A Conegliano, un anno fa. Deludente. Mi ritirai all’ultimo
giro» .
Presentimenti, previsioni, sensazioni per domani (oggi, ndr)?
V: «Dove non arriverò con le gambe, ce la farò con la testa. Corro a
casa: la mia gente, le mie strade, la mia terra. E sono il campione
uscente».
N: «Il Giro d’Italia è stato durissimo, e non sono ancora
riuscito a recuperare. Ma cercherò di dare il massimo per gli amici e
per la Sicilia».
I favoriti?
V: «La Lampre con Cunego e Ulissi. Poi
Marcato, che è un cagnaccio. Anche il mio compagno Gatto. E Nibali,
sempre».
N: «Cunego, che in Svizzera è Il campione uscente: «Dove non
arriverò con le gambe ci riuscirò con la testa».
Bella la Sicilia?
V: «Non bella, ma
bellissima. Profumi, sapori, colori. Tre giorni in ritiro, e in
armonia, con la Nazionale: e ci siamo anche divertiti» .
N: «Non bella,
ma bellissima. Il calore della terra e della gente: unico. Ogni volta
che torno, sento l’orgoglio di essere siciliano» .
Un proverbio per
domani (oggi, ndr)?
V: «Visto che ho già vinto due titoli tricolori:
"Non c’è due senza tre". Se non ora, prima o poi» .
N: «Visto che non
ho mai vinto un tricolore: "C’è sempre la prima volta". Se non ora,
prima o poi» .
da «La Gazzetta dello Sport» del 25 giugno 2011 a firma Marco Pastonesi
(TUTTOBICIWEB.it)