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3ª Tappa: Reggio Emilia - Rapallo
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Dichiarazioni post 3à tappa:

FELICE GIMONDI (EX CORRIDORE) - "Difficile parlare per chi ha fatto questo mestiere. Ho vissuto drammi così e quando succedono queste cose la sera il pensiero è fare le valigie e andare a casa. Il Giro forse non conta più niente, ma un evento del genere non può essere annullato così dopo tanta preparazione. La logica dell'atleta normalmente è un istinto e sono convinto che anche lui preferisca che gli altri continuino il loro dovere. Ho capito che c'era un dramma in corso, c'era qualcosa di grosso. Da quanto sembra la strada era buona, c'erano i segni di una frenata, magari si è distratto un secondo ed a quella velocità sei fuori e perdi controllo del mezzo, vai a sbattere. Meglio la caduta in scivolata che la curva in velocità. Queste discese sono estremamente lunghe senza tornanti sembrano facili ma sono le più difficili. A quella velocità basta un minimo errore e sei fuori".

RENATO DI ROCCO (PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE CICLISTICA ITALIANA) - "La tragica scomparsa Wouter Weylandt è un fulmine a ciel sereno che ci lascia sgomenti. Il mio pensiero va prima di tutto ai familiari, ai compagni di squadra, dirigenti e tecnici, alla Federazione Ciclistica Belga, intorno ai quali si stringe tutto il movimento ciclistico come una grande famiglia. Siamo tutti colpiti da questo lutto provocato dall'imponderabile che è sempre in agguato nonostante le misure e i mezzi predisposti per garantire le massime condizioni di sicurezza. Da questo punto di vista l'organizzazione ha fatto quanto era possibile con grande professionalità e tempestività. Di fronte a una tragedia come questa ogni parola è inadeguata".

MARK CAVENDISH (VELOCISTA HTC-COLUMBIA) - "Tragedie come questa non dovrebbero mai accadere. Ho un senso di vuoto, i miei pensieri in questi momenti sono per la famiglia. Wouter riposa in pace".

QUESTO IL COMMENTO DI GIOVANNI TREDICI, RESPONSABILE DEL SERVIZIO MEDICO DEL GIRO D'ITALIA - "Abbiamo tentato la rianimazione, facendo tutto quello che si doveva fare. Purtroppo, dopo una quarantina di minuti, abbiamo sospeso tutto. Ho avuto il conforto del 118 che ci ha detto che era inutile insistere nella rianimazione. "C'è stata una caduta la cui dinamica è stata ricostruita dalla polizia stradale. Siamo arrivati immediatamente, eravamo dietro il gruppo, e lo abbiamo trovato in stato di incoscienza con una frattura della base cranica e frontale abbastanza estesa e il massiccio facciale compromesso. Weylandt è stato assistito dai rianimatori al seguito della corsa e nonostante questo soccorso immediato non c'è stato nulla da fare".

TEAM KATUSHA: "IL NOSTRO RICORDO VA ALLA FAMIGLIA" - "Di fronte a questa immane tragedia, che segnerà indelebilmente la storia di questo Giro d'Italia possiamo solo esprimere vicinanza ai familiari del ragazzo e ai tecnici e agli atleti della Leopard Trek, così duramente colpiti da questo lutto. Il Giro è, da sempre, una grande festa di sport. Ma da domani salire in bici sarà, per tutti, molto più difficile".

TEAM LEOPARD: "GIORNO DIFFICILE, GRANDE TRISTEZZA" - "Oggi il nostro amico e compagno di team Wouter Weylandt è morto dopo un incidente durante la terza tappa del Giro d'Italia. La squadra è in stato di shock e prova grande tristezza. Inviamo tutti i nostri pensieri e sincere condoglianze alla famiglia e agli amici di Wouter. E' un giorno difficile per il ciclismo e per la nostra squadra". Il team Leopard-Trek deciderà stasera se continuare o no il Giro dopo la morte di Weylandt.

ACCP (ASSOCIAZIONE CORRIDORI CICLISTI) - "Ci stringiamo alla famiglia di Wouter Weylandt, ai suoi compagni di squadra, a tutta la Leopard Trek e all'intera carovana del Giro d'Italia che quest'oggi ha assistito impotente alla drammatica scomparsa del giovane corridore belga. Non ci sono parole per esprimere il dolore e lo sconcerto che tutti gli appassionati di ciclismo stanno provando in queste ore, figuriamoci quelli del gruppo di cui Weylandt ha fatto parte da protagonista fino al suo ultimo respiro e di cui continuerà a far parte anche dopo questa tragedia. I corridori italiani partecipano al cordoglio del ciclismo intero mandando un ultimo saluto al loro collega e amico e con le lacrime agli occhi continuano a pedalare, per lui. Riposa in pace Wouter".

ROMAIN FELLIU (CORRIDORE LEOPARD-TREK) - "Non so cosa sia successo, gli ero passato di fianco, ho visto che non si muoveva ma non immaginavo una cosa così catastrofica. Ho avuto il presentimento che avesse battuto la testa. Mi ha ricordato la caduta di Horrillo (nel 2009, ndr), anche allora gli ero passato vicino e mi aveva fatto una grande paura. Avrei voluto vincere per Wouter".

FEDERAZIONE CICLISTICA BELGA - "Apprendiamo con profondo sgomento la notizia della morte del ciclista Wouter Weylandt durante il Giro d'Italia. Facciamo le condoglianze alla famiglia, agli amici e ai colleghi di Wouter".

QUICK STEP (EX SQUADRA DI WEYLANDT) - "I nostri cuori sono con la famiglia di Wouter, i suoi amici e i suoi colleghi del Team Leopard in questo momento molto triste. Per tutti noi era un amico prima ancora che un collega. Lo ricordiamo come un uomo corretto, sempre disponibile e sorridente, generoso verso il prossimo. Ci lascia una terribile sensazione di vuoto e di insopportabile dolore. Vogliamo ricordarlo con le braccia alzate, pazzo di gioia dopo una vittoria, come a Middelburg lo scorso anno. E' questa l'immagine di lui che tutti noi ci porteremo dentro i nostri cuori per sempre".

FRANCESCO MOSER (EX RECORDMAN DELL'ORA) - "Ho visto in diretta le immagini della caduta ed ho capito subito che la situazione era grave. Bisogna pensare che queste cadute possano capitare in ogni gara e se cadi male può capitare anche questo, ma non dipende dal percorso della tappa. Le corse sono sempre state pericolose. Il tratto della caduta non sembrava pericoloso eppure Weylandt non ce l'ha fatta. Quando si è in discesa bisogna stare estremamente concentrati, ancora di più quando ci si avvicina al traguardo. Una disattenzione può succedere e talvolta essere fatale. Purtroppo quando cadi a più di 50 km/h puoi farti davvero male. Quando ho visto le immagini in diretta mi sono chiesto come mai la regia stesse mostrando una situazione del genere ma è una decisione personale. Già dai primi soccorsi si capiva che le condizioni di Weylandt era gravi. Adesso ci saranno delle discussioni se continuare o no il Giro, ma credo si andrà avanti. Le cadute ci saranno tutti i giorni e ne vedremo tante altre. La caduta di oggi può succedere in qualsiasi tappa; possiamo solo sperare che non se ne ripetano altre. E' giusto che il Giro vada avanti. Purtroppo è la vita e va accettata così. Ogni giorno succedono tantissimi incidenti ed il mondo va avanti. Lui è caduto per conto suo e dai racconti risulta che nessuno l'abbia danneggiato. La strada non sembrava pericolosa e quindi è stata una fatalità. Sono episodi che possono capitare".

LANCE ARMSTRONG - "Sono appena tornato da una gara e ho saputo della morte di Wouter Weylandt al Giro. Sono sotto choc e triste, possa riposare in pace".

MARCO VELO (EX CORRIDORE) - "Oggi è stata scritta una brutta pagina dello sport. Weylandt era una persona speciale, sempre sorridente, creava gruppo ed andava d'accordo con tutti. Io ho lavorato molto bene con lui ed essendo due velocisti ci trovavamo spesso ad aiutare l'uno l'altro. Dopo ogni arrivo veniva a ringraziare tutti i suoi compagni. Il mondo del ciclismo perde un grande uomo oltre che un grande atleta. Non è mai stato un corridore distratto, quindi non credo che si sia girato indietro per controllare durante la discesa. Non essendo lì quindi non posso raccontare la dinamica. Il gruppo ha visto la caduta ma nessuno ne conosce bene le dinamiche. Si sa soltanto che Weylandt non è più tra di noi e questo mi rattrista molto".
 
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RE: 3ª Tappa: Reggio Emilia - Rapallo - da Luciano Pagliarini - 09-05-2011, 11:13 PM

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