30-05-2015, 10:37 AM
LEMOND: «I MOTORINI CI SONO ED È FACILE SCOVARLI»
Ci vuole una pistola di calore, e si debellerà questa piaga
Greg Lemond, tre Tour e due monndiali, è arrivato ieri al Giro d'Italia per Eurosport, visto che l'americano è la voce tecnica di questo canale sportivo. Su «La Gazzetta dello Sport» in edicola questa mattina, c'è un bellissima intervista raccolta da Ciro Scognamiglio. Lemond parla di tutto e lo fa come è solito farlo lui, senza tanti giri di parole, andando al nucleo del problema. Come per il problema delle bici motorizzate.
«Sì. Se qualcuno dice il contrario, scherza - spiega a Scognamiglio - . Io so che esistono, ho usato una bici che ne aveva uno. Ho incontrato l’inventore e ne abbiamo parlato. Cinquanta o cento watt per un motore non sono niente. Se tu vai a quattrocento watt su una salita, l’extra di cinquanta significa minuti». Rimedi per arginare e sconfiggere questa “piaga tecnologica” che potrebbe risultare fatale per il nostro sport? Lemond in materia ha le idee chiarissime: «Ci vuole una “thermal heat gun” (una sorta di pistola di calore, ndr). I motori creano caldo e li puoi vedere. Si può usare in corsa, da metri di distanza si può valutare la differenza di calore nel bottom bracket (il movimento centrale della bici, ndr). Li raccomanderei all’Uci. E consiglierei anche di vietare i cambi di bici in gara a meno di un serio problema meccanico».
tuttobiciweb.it
Ci vuole una pistola di calore, e si debellerà questa piaga
Greg Lemond, tre Tour e due monndiali, è arrivato ieri al Giro d'Italia per Eurosport, visto che l'americano è la voce tecnica di questo canale sportivo. Su «La Gazzetta dello Sport» in edicola questa mattina, c'è un bellissima intervista raccolta da Ciro Scognamiglio. Lemond parla di tutto e lo fa come è solito farlo lui, senza tanti giri di parole, andando al nucleo del problema. Come per il problema delle bici motorizzate.
«Sì. Se qualcuno dice il contrario, scherza - spiega a Scognamiglio - . Io so che esistono, ho usato una bici che ne aveva uno. Ho incontrato l’inventore e ne abbiamo parlato. Cinquanta o cento watt per un motore non sono niente. Se tu vai a quattrocento watt su una salita, l’extra di cinquanta significa minuti». Rimedi per arginare e sconfiggere questa “piaga tecnologica” che potrebbe risultare fatale per il nostro sport? Lemond in materia ha le idee chiarissime: «Ci vuole una “thermal heat gun” (una sorta di pistola di calore, ndr). I motori creano caldo e li puoi vedere. Si può usare in corsa, da metri di distanza si può valutare la differenza di calore nel bottom bracket (il movimento centrale della bici, ndr). Li raccomanderei all’Uci. E consiglierei anche di vietare i cambi di bici in gara a meno di un serio problema meccanico».
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