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Doping, nuove accuse di M.Rasmussen a Riis e UCI
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Doping, nuove accuse di M.Rasmussen a Riis e UCI
Michael Rasmussen di nuovo contro tutti. L'ex corridore della Rabobank ha infatti deciso di fare alcune rivelazioni all'interno del suo nuovo libro, Yellow Fever (Febbre Gialla), nel quale se la prende con alcuni illustri connazionali, a partire da Bjarne Riis, fino ad arrivare anche all'UCI.
Riguardo il suo ex team manager, con il quale svela sarebbe anche potuto tornare a correre (gli avrebbe tuttavia detto, nel 2010, "ma non puoi andare forte come nel 2007"), spiega come non fosse lui ad organizzare il doping in squadra, ma come ne fosse evidentemente a conoscenza e non avesse niente in contrario, come dimostrerebbe un episodio al Tour de France 2002: "Sono andato in una camera di hotel con un medico, Bjarne e Tyler Hamilton. Tyler mi aveva appena ricevuta una iniezione di cortisone e me lo propose anche a me. Bjarne non aveva nessuna obiezione".
Il racconto passa poi a Nicki Sørensen, l'anno successivo, alla disperata ricerca di EPO e ormone della crescita durante uno stage di inizio stagione, a Mallorca. Per trovare quel che cercavano i due si recano dunque in farmacia, mentre Rasmussen afferma che in seguito ha visto il connazionale nascondere quelle sostanze proibite nel suo giardino di casa, in Toscana.
Intervistato da BT, Sørensen non ha voluto commentare, ricordando di aver "già parlato con le autorità danesi, così come altri coinvolti da questa indagine".
Ultimo, ma primo in ordine di tempo, ad essere coinvolto dall'attuale manager della Christina Watches - Onfone è Rolf Sørensen, il corridore faro della sua generazione e tra i primi del movimento nazionale. Rasmussen rivela infatti che sarebbe stato proprio quest'ultimo ad iniziarlo al doping, ai campionati del mondo di Lisbona, in Portogallo, nel 2001, quando Sørensen si iniettò anche lui del cortisone, due giorni prima della corsa.
In conclusione, ce n'è anche per l'UCI, in particolare nella figura del medico Mario Zorzoli, che nel 2005 avrebbe permesso al corridore, dietro insistenza della Rabobank, di partecipare al Tour nonostante avesse valori fuori norma (in particolare cita i reticolociti, il cui valore minimo accettato all'epoca era 0,3 mentre lui aveva lo 0,23)

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Doping, nuove accuse di M.Rasmussen a Riis e UCI - da sito - 30-10-2013, 12:19 PM

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