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Culture & Cycling Tournament - Finalissima Bartali vs Coppi
#90
GIRONE I

Leggenda del girone: Gaetano Belloni, detto "Tano", l'eterno secondo dell'immediato dopo prima guerra mondiale, collezionò oltre cento secondi posti di cui 26 dietro Costante Girardengo. Non combattè nella grande guerra perché mentre era apprendista in una manifattura tessile perse il pollice e l'indice in un incidente. In carriera vinse un Giro d'Italia, due Milano - Sanremo e tre Giri di Lombardia. Uno volta dopo aver vinto una tappa al Giro venne premiato con un quadro che vendette immediatamente per due lire, quel quadro portava la firma di un certo Pablo Picasso.

Fenomeno del girone: Francesco Moser, lo "sceriffo", il terzo corridore più vincente della storia. La sua carriera è fondamentalmente legata a due elementi: la Parigi - Roubaix che era indubbiamente la sua corsa e che vinse per tre volte consecutive e la rivalità con Beppe Saronni, una delle più sentite di sempre. Nel 1984, ormai a fine carriera, visse il suo anno d'oro, prima fece il record dell'ora con una bici con ruote lenticolare, poi conquistò la Milano - Sanremo ed infine al fece suo il Giro d'Italia dopo una strenua battaglia con Laurent Fignon al quale riuscì a sottrarre la maglia rosa nella cronometro finale di Verona. Inoltre fu Campione del mondo sia su strada che su pista.

Divo del girone: Ercole Baldini, "il treno di Forlì", nel 58 vince Giro e Mondiale e tutti gli addetti ai lavori già lo indicano come l'erede di Coppi. Negli anni successivi però non riuscirà a tornare più a quei livelli, forse a causa di un'intervento all'appendicite nella primavera del 59, ma più probabilmente per la passione per la bella vita che lo distraeva dalle corse. Ad oggi è il più anziano vincitore del Giro d'Italia ancora in vita.

Controverso del girone: Stephen Roche, la sua carriera è indissolubilmente legata ad una singola annata: il 1987. L'irlandese che fino a quel punto era considerato un ottimo corridore, ma non un fenomeno, si presenta al Giro d'Italia con il ruolo di gregario di Visentini, ma nella 15^ tappa Jesolo - Sappada tradisce il suo capitano e va a prendersi la maglia rosa. Nonostante la Carrera si schieri della parte del bresciano, Roche riesce a difendere il simbolo del primato grazie all'aiuto della Panasonic di Robert Millar ed a vincere il Giro. Al Tour de France si presenta senza grosse ambizioni di classifica, ma complice l'infortunio di Lemond ed il ritiro di Hinault, l'irlandese riesce a fare sua anche la "Grande Boucle" al termine di un entusiasmante duello con Pedro Delgado che verrà battuto da Roche per soli 40". A settembre arrivà anche la ciliegina sulla torta, ai Mondiali tutti gli occhi sono puntati sul connazionale di Roche, Sean Kelly, così Stephen ne approfitta e nel finale allunga al momento giusto riuscendo a conquistare anche la maglia iridata. Negli anni seguenti Roche non tornerà più su quei livelli e la sua carriera verrà tormentata dagli infortuni. Una volta ritiratosi ha lavorato come commentatore per Eurosport ed è stato testimonial per una ditta di formaggi, inoltre sia suo figlio Nicholas che suo nipote Daniel Martin corrono in bici ad alti livelli...
 
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RE: Culture & Cycling Tournament - Chi sarà il più importante di tutti i tempi? - da Luciano Pagliarini - 03-01-2014, 09:20 PM

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