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Vuelta a España 2017 | La presentazione del percorso
#12
Credo sia risaputo che non sono una grande fan della Vuelta, ma quantomeno apprezzo, come scritto nel messaggio qua sopra, il tentativo di proporci un minimo di varietà per quanto concerne le salite rispetto a quanto facevano 3/4 anni fa quando c'erano veramente solo rampe di garage.

Sicuramente la novità, rispetto alle ultime edizioni, è rappresentata dal fatto che si andrà a scollinare quota 2000 metri in più di un'occasione.

La prima tappa degna di nota è quella di Andorra La Vella, sicuramente una tappa che non si vede spesso alla Vuelta. Anzi solitamente le tappe con svariati GPM e senza arrivo in salita le disegnano parecchio male, invece qua, per una volta, il traguardo sarà subito in fondo alla discesa, il che ovviamente invoglierà i corridori a muoversi sull'Alto de Comella, salita breve, ma sicuramente non banale, la cui altimetria ve la riporto qua sotto.
Il primo arrivo in salita, sull'Ermita Santa Lucia, nella quinta tappa, è il più classico dei muri tipici della Vuelta, direi che possiamo passare oltre.

La prossima frazione interessante è senza dubbio l'ottava che presenta il ritorno di una salita che non si vedeva da un po' alla Vuelta, ovvero lo Xorret de Catì, un must della Vuelta negli anni 00 e una delle mie ascese preferite in terra spagnola. Qua sicuramente ci sarà selezione.

L'Alto de Puig LLorenca, il giorno successivo, è un altro muro che si preannuncia ben poco spettacolare.

La decima tappa non la commento neanche, che è meglio.

Arriviamo così alla fine di una prima dieci giorni non particolarmente dura, disegnata di certo non in modo sfavillante. Verosimilmente a questo punto la corsa sarà ancora molto aperta.

All'indomani del giorno di riposo la corsa inizierà, quasi sicuramente, a farsi più interessante, con in programma il primo degli arrivi sopra quota 2000 metri, all'Observatorio Astronomico del Calar Alto. La tappa innanzitutto è buona dal punto di vista del kilometraggio dato che misura 190 km e poi presenta una combinazione di ascese veramente stuzzicante. Prima l'Alto de Velefique, 13 km al 7,5%, e poi il lunghissimo Calar Alto, una salita molto irregolare di ben 33 km al 4,5% medio, con un il tratto che va dal km 18 al km 27 però tutto sopra il 10%. L'ultima volta che i corridori sono arrivati qua su fu nel 2006 e finì così.

Sotto spoiler vi metto le altimetrie delle due salite.
Dopo un paio di giorni che ben poco ci invoglieranno a stare davanti alla TV ad ascoltare il dinamico duo Aiello - Magrini arriviamo alla tappa numero 14 che ripropone un'altra salita abituale delle Vuelte degli anni 00, ovvero Sierra la Pandera, ascesa di oltre 20 km dalle pendenze regolari che in passato ha rappresentato croce e delizia per Alejandro Valverde. El Embatido qua vinse nel 2003(il traguardo, in quell'occasione, era posto dopo un km di discesa, ne parlo qua per chi è interessato), nel 2006 diede definitivamente addio alle chance di vincere la Vuelta dopo che Vino lo staccò e nel 2009, in maglia di leader, fu protagonista di una portentosa rimonta sui suoi rivali da cui aveva perso contatto a inizio salita che gli permise di fortificare la sua leadership in classifica generale. Vi metto sotto spoiler l'altimetria oltre proprio al video della tappa del 2009, vinta peraltro da quel galantuomo di Damiano Cunego.

Il giorno seguenta ci sarà poi la frazione che ad oggi sicuramente mi incuriosisce di più, quella con arrivo sull'Alto Hoya de La Mora, a quasi 2500 metri di altitudine. Questo parente iberico del Gavia presumo sia un inedito, ma è preceduto da una salita che abbiamo visto non troppi anni fa, l'Alto de Hazallanas, dove nel 2013 a trionfare fu Horner, mentre dietro Nibali staccava: Basso, Valverde e Rodriguez negli ultimi km. Tappa breve, ma dal dislivello notevole, che gli organizzatori sperano possa diventare una Formigal 2.0.

Dopo il giorno di riposo passiamo quindi alla crono, 42 km leggermente mossi dove chi se la cava nella specialità potrà assestare un bel colpo agli scalatori puri.

17esima frazione altro arrivo in salita, disegno di tappa senza infamia e senza lode, l'ascesa finale dovrebbe essere il più classico dei muri. Metto sotto spoiler un paio di altimetrie di due diversi versanti, non so quale sia quello giusto, ma presumo La Pedrosa.

La 18esima tappa la lascio commentare a Paruzzo, la 19esima la salto di netto e passo diretto all'Angliru.

Sicuramente tutti conosciamo bene questa salita, a me non piace particolarmente e inoltre, messa all'ultimo giorno, rischia di essere un arma a doppio taglio perché se dovessero esserci corridori a battagliare per la vittoria nella generale e/o per il podio si potrebbe vedere una frazione spettacolare come successe proprio qui nel 2013 con il duello Nibali - Horner, ma in caso contrario hai sprecato una salita che a giochi non fatti garantisce spettacolo come successo con lo Zoncolan al Giro 2014.

Questi i miei voti alle tre settimane della Vuelta:
- Prima settimana: 5
- Seconda settimana: 9
- Terza settimana: 5,5

Voto al percorso: 6,5

Dunque nel complesso abbiamo una prima settimana ben poco interessante, una seconda che si preannuncia spettacolare e una terza in cui dipende tutto da come sarà la generale alla vigilia dell'Angliru.
 
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RE: Vuelta a España, fissata per il 12 gennaio la presentazione dell'edizione 2017 - da Luciano Pagliarini - 13-01-2017, 03:28 AM

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