17-06-2014, 05:07 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 24-11-2014, 02:21 AM da SarriTheBest.)
18a tappa
Pau - Hautacam
(145 km)
Presentazione
Oddio, no! Pau sede di tappa! Tranquilli, la frazione si svolge nel verso giusto, con le montagne alla fine, coerentemente - peraltro - con quanto la linea Prudhomme promuove da anni (mentre il predecessore Leblanc - per usare un termine tecnico - se ne strafotteva). Parliamo di sedi d'arrivo troppo distanti dalle montagne, e di tappe troppe volte sprecate (da un'organizzazione cieca) col Tourmalet a 70, 80, 90 km dal traguardo. Il vento è cambiato, anche tra i Pirenei. E può anche succedere che per il secondo giorno consecutivo dei potenziali tapponi siano ridotti in minicavalcate di meno di 150 km. Il dislivello comunque non manca (siamo sopra i 3300), certo parliamo di uno sport sempre meno diesel-friendly. Si parte da Pau, dunque, e fino a Bagnères-de-Bigorre c'è poco da segnalare: tre o quattro strappetti poco significativi (due dei quali degni del Gpm di 3a categoria), ma è chiaro che le portate gustose sono nella seconda metà della tappa. Sainte-Marie-de-Campan è al km 78 (67 dal traguardo), ed è la località da cui - dopo un falsopiano sempre più sostenuto - si dà convenzione di far partire il Tourmalet. Parlare di Tour e parlare di Tourmalet è praticamente la stessa cosa: se non è la montagna più rappresentativa della Grande Boucle, è quantomeno in top 3. 17 i chilometri di scalata, pendenza media del 7%, sole probabilmente alto, asfalto che si scioglie sotto le ruote, e una pendenza che parte debole (per 5 km) ma che poi si rafforza fino al 10% della parte centrale e il 9% di quella finale. 50 km tondi dalla vetta all'arrivo, qualche romantico (o folle) sarà senz'altro partito sul Tourmalet, in fondo siamo all'ultima tappa per gli scalatori. E poi in discesa magari qualcos'altro si può guadagnare: 19 km di picchiata verso Luz-Saint-Sauveur, i primi 9 sono ripidi (tra il 7 e il 10%) e ricchi di impegnativi tornanti, che poi diventano - più a valle - tornantini, in un'ultima parte di pendio che digrada sempre più dolcemente. Il problema per gli eventuali attaccanti sono i successivi 17 km di falsopiano ulteriormente discendente, roba da pedalare fortissimo col rapporto duro, col rischio di ingolfarsi prima dell'ascesa finale: ne vale la pena? Per l'uomo solo probabilmente no, ma se si è mandato in avanscoperta qualche gregario da raggiungere sulla discesa del Tourmalet, il gioco può funzionare. A Ayros parte l'ultima scalata pirenaica del Tour 2014, quella verso Hautacam. Tutt'altro che semplice, considerando anche che siamo alle ultime battute e le energie saranno al lumicino per tutti. 13 km e mezzo di una salita divisa in due: prima metà con una pendenza media inferiore al 7%, seconda metà che presenta pendenze in doppia cifra tra l'ottavo e l'undicesimo chilometro. Il terreno di un estremo, ideale scontro tra scalatori, prima che la crono apponga la parola fine alla contesa.
(cicloweb.it)
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