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Cinema
La colonna sonora è nettamente la mia preferita, il film invece mi sembra un po' leggero, non dà la possibilità di empatizzare coi protagonisti e con le loro difficoltà (giusto un po' con Liddell). Al giorno d'oggi con una storia del genere avrebbero saputo di sicuro produrre un film un po' più avvincente (ma non per questo migliore eh). Di sicuro la musica ha superato il film, molti stanno ancora cercando quella canzone senza sapere né il titolo né il film da cui proviene
 
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[+] A 3 utenti piace il post di Paruzzo
Completata ieri la transizione per l'abolizione della censura cinematografica

Ma vieni! Applausi Alé!

Ovviamente non passi il messaggio che sia un merito di Franceschini, è semplicemente il completamento di un iter iniziato da tempo. 

https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews...5fcaa.html
 
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C'è un film che, benché non sia un capolavoro, un cult o uno di quei film da vedere, vi trovate sempre a riguardare quando lo danno in TV? È uno di quei film che in fin dei conti non consigliereste mai agli amici perché potrebbe non piacere o risultare banale, diciamo che spesso, ma non sempre, c'è una componente nostalgica marcata.

Avendo escluso i cult, quindi tutta la filmografia di Bud Spencer e Terence Hill va a farsi friggere  Doh , il film che scelgo è "21". Non è un film brutto, ci sono anche Kevin Spacey e Lawrence Fishburn, forse presenta un po' troppi cliché visti e rivisti. Per chi non lo conosce, è la storia di un ragazzo, nerd dall'aspetto atipico ma tipico nelle commedie americane, che è all'ultimo anno del liceo e vorrebbe andare a Harvard ma non può permetterselo. Fa colpo sul professore di matematica, Kevin Spacey, e viene invitato ad entrare in un gruppo che fa soldi contando le carte a blackjack a Las Vegas. Tutta la storia è raccontata con un unico flashback dal protagonista nella sua intervista per ottenere la borsa di studio. 


Quello che ricordo con più piacere è la scelta delle colonne sonore. Quella di apertura è degli MGMT, un gruppo un po' lontano dai miei gusti ma hanno fatto delle canzoni quasi ipnotiche, e quella finale è "You can't always get what you want" nella versione con il coro di voci bianche. Per il resto, non ci sono i miei attori preferiti, la trama non è niente di che, però ogni volta finisco per rivederlo e ancora non so perché
 
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[+] A 2 utenti piace il post di melo21
Stavo quasi per aprire un nuovo topic per chiacchierare delle scene più belle / emozionanti / iconiche della storia del cinema ma qui abbiamo già 35 notevoli pagine, film su film da vedere, rivedere, ricordare. 
Propongo così qui l'argomento: richiamate, se volete, scene e momenti che vi hanno maggiormente affascinato. 
Un aiutino, un collage necessariamente personale di chi lo ha composto: 




Ha il suo fascino ma tanti, troppi "flash". Possiamo però entrare nel dettaglio nei prossimi post, per questi e tantissimi altri film! 
 
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Un grandissimo film e uno dei finali più belli della storia del cinema: 



 
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[+] A 1 utente piace il post di OldGibi
Film eccezionale, forse l'ultimo capolavoro del cinema muto.

Collegandomi proprio al passaggio tra muto e sonoro mi unisco, da incallito cinefilo, alla discussione rimanendo nel 1931 con quello che invece è uno dei primi capolavori del cinema sonoro, "M - Il mostro di Dusseldorf" di Fritz Lang, il miglior film del regista austriaco, ancora di più del comunque bellissimo "Metropolis".

Un film a cui sicuramente devono molto sia i noir, che hanno il loro periodo di gloria negli anni 40 e 50, sia le pellicole del grande Hitchcock. Peter Lorre al suo meglio nel ruolo di un personaggio che risulta disturbante ancora oggi a distanza di quasi un secolo, un film che risulta essere una delle più grandi riflessioni sul tema della giustizia mai portate su un media, non mi limiterei al solo cinema.



 
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[+] A 3 utenti piace il post di Paruzzo
Apprendo ora la notizia della morte di Libero De Rienzo, attore italiano bravissimo, noto principalmente per "Santa Maradona" e per la trilogia di "Smetto quando voglio". Triste

Mi piace ricordarlo anche in "Fortapasc", film in cui interpreta il giornalista Giancarlo Siani.



 
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[+] A 2 utenti piace il post di Paruzzo
Su La 7 stanno trasmettendo proprio Fortapàsc in suo ricordo. 44 anni... RIP
 
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Da Chaplin e Fritz Lang non è facile non scendere di livello. Propongo così direttamente un crollo verso il cinema di animazione, per giunta quello più "commerciale" della Disney. 
Da ragazzino ero appassionatissimo di fumetti e cartoni animati. Dovete considerare un'epoca (anni 60) in cui l'accesso ai lungometraggi della Disney era necessariamente legato al cinema, tra i film che desideravo e il poterli vedere passavano molti anni, quando mi riusciva di vederli (la maggior parte li ho visti solo moltissimi anni dopo, con l'era delle videocassette, ormai preistorica anche quella). 
Quando uscì il Libro della giungla, nel 1967, non stavo letteralmente nella pelle, avevo anche adorato il romanzo di Kipling. Riuscii a convincere mio padre, che ci portò con sé (me e mia sorella) quando aveva un turno pomeridiano al lavoro, lasciandoci al cinema e tornando a riprenderci. Ero al settimo cielo! 
Fu l'ultimo film prodotto direttamente da Walt Disney, che morì proprio nel dicembre 1966, prima dell'uscita del film. Fece eliminare ogni aspetto cupo del romanzo, voleva come sempre un film per famiglie. Dai film successivi iniziò un declino per i lungometraggi Disney, risollevatisi solo decenni dopo. 
Mi restò impresso il "Ti bastan poche briciole, lo stretto indispensabile, e i tuoi malanni puoi dimenticar...", da allora la scena Disney a cui sono più legato. 




 
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[+] A 2 utenti piace il post di OldGibi
Per quanto concerne l'animazione, imho, Japan >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> USA



 
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[+] A 1 utente piace il post di Luciano Pagliarini
Sì, mi trovo d'accordo anche perché per noi occidentali l'associazione automatica è film d'animazione -> film per bambini/ragazzi.

Se avessi visto "Una tomba per le lucciole" da bambino penso che avrei cercato di suicidarmi infilandomi nel forno.
 
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[+] A 1 utente piace il post di Paruzzo
La mia idea di cinema è molto vicina a quella di Nuovo Cinema Paradiso, un mondo incantato adiacente al mondo reale. Tante immagini e sequenze entrano nel nostro immaginario, fanno parte della nostra vita quanto ciò che viviamo e ricordiamo. In questo c'è spazio per Amarcord come per Kurosawa come per Indiana Jones. 
L'unico punto in comune tra i classici Disney e i lungometraggi dello Studio Ghibli è l'animazione, per il resto universi differenti, entrambi con diritto di cittadinanza. 
Il tocco poetico di Isao Takahata era incredibile. "Una tomba per le lucciole" è un possente grido contro la guerra, il tentativo di sopravvivenza del fiabesco mondo dell'infanzia mentre tutto declina e muore. E' incredibilmente disponibile su YouTube, se non l'aveste visto... Film di tristezza infinita ma lascia un mattoncino importante, e bello, nella nostra anima. 

[Immagine: h!una_tomba_per_le_lucciole_isaho_takaha..._cover.jpg]
 
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[+] A 3 utenti piace il post di OldGibi
Non credo di avere il coraggio di rivederlo, uno dei più forti pugni nello stomaco che abbia mai ricevuto.
 
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[+] A 1 utente piace il post di Paruzzo
Molti anni fa, nel 1976, a causa di un invito, mi trovai alla prima di un film russo – giapponese, Dersu Uzala, arrivato alla distribuzione in Italia perché aveva vinto l’oscar come miglior film straniero. Mi disposi a vedere un immenso mattone e… Vissi una delle esperienze più superbe che il cinema mi abbia mai offerto. La storia di una straordinaria amicizia e l’affresco di un rapporto dell’uomo con la natura dal sapore antico, sullo sfondo della taiga e della tundra siberiana.

[Immagine: coverlg.jpg]

 
 
Ogni tanto ho cercato di leggere qualcosa di più sulla storia del cinema ma resto un “consumatore occasionale”, dal palato ben poco affinato. Di Akira Kurosawa non sapevo nulla ma non fu difficile scoprire che si trattava di uno dei più grandi autori del cinema mondiale. Andai a vedere, quando uscirono al cinema, i suoi due film successivi, “Kagemusha” e “Ran”, entrambi molto belli, inusuali per il mio modesto gusto occidentale ma affascinanti. Non ho mai visto (imperdonabile) i due grandi capolavori di Kurosawa, “Rashomon” e “I sette samurai”, magari è la volta che cerco di recuperarli.
Credo che Dersu Uzala sia un film oggi relativamente poco noto ma resta un capolavoro e, per me, un caposaldo. Sull’onnicomprensivo YouTube c’è ben poco, in generale in rete non stavo trovando molto ma è incredibilmente saltato fuori un link con il film completo in italiano!


P.S.: l'ho rivisto (lo avevo rivisto in televisione 25 o 30 anni fa) e purtroppo c'è un lungo tratto non doppiato, dall'inizio del "secondo tempo", 1:05 circa, al minuto 1:27...  Triste sorry. 
 
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[+] A 4 utenti piace il post di OldGibi
Rashomon Wub

Sarà che è il primo film di Kurosawa che ho visto ma ci sono particolarmente legato, anche più di "Ran" (che, a tutto tondo, è forse il migliore).
 
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[+] A 1 utente piace il post di Paruzzo
Torno a Charlie Chaplin per una delle immagini più belle che il cinema ci abbia lasciato e per la splendida melodia che l’accompagna. Chaplin aveva già scritto le musiche di “Luci della città” (1931), di fatto utilizzando il sonoro per accompagnare il film ma restando nell’ambito del cinema muto, scelta che confermò in “Tempi moderni” (1936), autore delle musiche anche in questo caso. La scena finale, con Charlot e la ragazza che si allontano in dissolvenza è semplicemente straordinaria.



 
La musica ebbe molto successo. Nel 1954 John Turner e Geoffrey Parsons scrissero un testo e le dettero il titolo di “Smile”. La canzone venne cantata lo stesso anno da Nat King Cole. Qui fa da colonna sonora a un collage, omaggio al genio di Charlie Chaplin.



 
Smile è stata incisa moltissime volte da tanti artisti. La versione di Michael Jackson, che era un grande fan di Chaplin, è a mio avviso bellissima. 
 
Se qualcuno di voi non avesse mai visto Luci della città e Tempi moderni… Credo siano due doni che non potete negarvi.
 
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[+] A 3 utenti piace il post di OldGibi
Negli ultimi post abbiamo accennato più volte al passaggio dal muto al sonoro. Proprio in quel contesto è ambientato uno dei musical più importanti della storia del cinema, “Cantando sotto la pioggia” (Singing in the rain – 1952), assolutamente iconico!  
Non amo particolarmente i musical, non tutti almeno, a volte il film diventa solo una vetrina per canzoni e balletti e un film non è un’opera teatrale. Per quanto con musiche e scenografie spettacolari, trovo ad esempio “Un americano a Parigi” (di Vincente Minnelli, con Gene Kelly e la deliziosa Leslie Caron) un po’ datato e sbilanciato sulle coreografie di Kelly. 

Credo che, rispetto a quel film, in Cantando sotto la pioggia la differenza l’abbia fatta la mano di Stanley Donen, che ha firmato la regia insieme a Gene Kelly. Anche “Singing in the rain” è nato come un contenitore di canzoni e coreografie (la MGM intendeva utilizzare musiche già disponibili), Donen ha però raggiunto una buona continuità del film, ha dato alle coreografie un tono brillante, frizzante, ottenendo un capolavoro che scorre con leggerezza anche a distanza di tanto tempo.
E’ un cinema che guarda sé stesso, la trama riguarda proprio la produzione di un film che avrebbe dovuto essere muto ma che viene trasformato in sonoro e poi in un musical, alla fine un grande successo, tanto che si annuncia già il prossino film, che si intitolerà “Singing in the rain”… Hollywood al suo massimo grado, tanta gioia di vivere e un mondo un po’ patinato.
Debbie Reynolds, una delle prime “fidanzatine d’America”, aveva solo vent’anni ed era al suo primo film importante.
 


 
 
Donald O’Connor, il cui ricordo è legato soprattutto alla serie di film “Francis, il mulo parlante”, era uno showman di grande completezza e bravura. La sua spettacolare danza sulle note di “Make ‘em laugh” incanta ancora oggi.
 
Il “Singing in the rain” di Gene Kelly è ovviamente una delle scene più iconiche in assoluto. Fu girata di giorno, tra teloni e tanta acqua, con cui fu mischiato del latte per farla risaltare maggiormente. Gene Kelly aveva oltre 39 di febbre. Mitologia del cinema…
 


 
I’m dancing and singing in the rain…
 
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[+] A 1 utente piace il post di OldGibi
Purtroppo non ero riuscito a vedere Dune al cinema, l'ho recuperato solo oggi e penso che non vederlo al cinema sia stato uno dei più grandi errori della mia vita.

Comunque mi fa sempre molto sorridere il pensiero che Batista sia diventato un attore di successo.
 
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[+] A 2 utenti piace il post di Paruzzo
Confermo, tanta roba al cinema.
 
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