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Fabio Aru
Il palmarès di Aru , guardato ad una prima occhiata, porta a sopravvalutare le doti del corridore.

-Su 7 GT disputati, è finito nei primi 5 ben 5 volte. Nei primi 3 per 3 volte.
-Ha vinto tappe di montagna in tutti e 3 i GT.
-Ha indossato la maglia di leader in tutti e 3 i GT.
-9 vittorie da professionista, tutte "di peso": 6 tappe di GT, 1 GT, 1 tappa in corsa di 1 settimana, 1 campionato nazionale.
-Il tutto in 5 stagioni da pro, e in 4 stagioni da "uomo leader".

Poi dobbiamo anche ricordare che:

-Ha vinto una Vuelta a fatica, grazie ad un bel gioco di squadra (nell'unica tappa decente di quell'edizione della corsa rossa), e grazie alla squalifica di un Nibali che davvero volava.
-Ha fatto podio in giri dal livello basso.
-Tende ad ammalarsi facilmente.
-Ha iniziato bene il Tour 2017, per poi finirlo in modo pessimo. (Forse anche causa malanno)
-Ha girato a vuoto in tutto il 2016
-CORRE POCHISSIMO. E questo può dare veramente fastidio. Nibali a 27 anni era tutta un'altra cosa. A me piacerebbe vederlo alla prova nella mischia delle classiche delle Ardenne.

E ora passiamo all'aspetto morale, cerchiamo di capire perché sta antipatico

-Lui se la sente molto, è un finto modesto, ed è falso (e ciò causa antipatia nel Gruppo, ma anche negli appassionati)
-La rai lo incensa in maniera mielosa. Roba da far cadere le braccia. (E ciò causa antipatia nei tifosi)

Ma se questi ultimi due problemi che ho citato fossero molto più "stemperati", adesso noi ci faremmo meno paranoie sul fatto che sia scarso; probabilmente riusciremmo ad apprezzarlo nelle sue limitazioni fisiche e vivremmo comunque nella speranza di vederlo vincere
 
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Comunque il paragone Aru - Nibali a me fa proprio ridere.

Nibali è il più grande corridore italiano del post Pantani (e Pantani c'ha la mistica, Nibali no, o almeno non ancora).

Aru è un ottimo corridore che ha la sfortuna di venire dopo Nibali.

Nibali all'età che ha ora Aru fece un salto di qualità che il sardo, per caratteristiche e talento, non sarà mai in grado di fare.

A 27 anni Nibali vinse una Tirreno - Adriatico staccando tutti a Prati di Tivo, fu terzo alla Sanremo e secondo alla Liegi (dietro a una farmacia che deambulava), poi andò al Tour, arrivò sul podio, al contrario del sardo, mettendo in difficoltà pure Froome e Wiggins a La Toussuire scattandogli in faccia ai meno dieci. Chiuse anche lui in calando, pagando sul Peyregudes gli sforzi del giorno prima nella tappa del giro della morte (dove comunque i suoi scatti gli permisero di rimanere solo con gli Sky, mentre Aru già boccheggiava sul Galibier), ma era chiaro all'epoca che bisognava sistemare solo un altro un paio di tasselli del puzzle per avere un potenziale vincitore del Tour. Aru, al contrario, ci ha dimostrato una volta di più di avere troppe lacune per poter aspirare alla Boucle.
 
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[+] A 1 utente piace il post di Luciano Pagliarini
A sto Tour il trattamento riservato dalla RAI ad Aru mi ha ricordato molto come viene trattata Federica Pellegrini...
 
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Comunque le varie reazioni che scatena nel gruppo fatico a capirle.

Se la tira? Boh, forse.

Ha una faccia ridicola? Non è l'unico e non ne vedo il problema.

C'è qualcos'altro che non sappiamo? Probabile.

Certo, lo scatto mentre Froome chiedeva aiuta è proprio brutto, tanto quanto le dichiarazioni post gara.
 
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(23-07-2017, 10:00 PM)Cannondale Ha scritto: Certo, lo scatto mentre Froome chiedeva aiuta è proprio brutto, tanto quanto le dichiarazioni post gara.

Fatto giusto per allentare le polemiche su di lui.

A ginius.
 
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a leggere che non sono l'unico che pensa queste cose di Aru, mi rincuoro :D e capisco di aver ragione.

da parte dei tifosi e della rai sembra che con gli attacchi a la planche e a peyregudes abbia fatto chissa che, ma se stiamo li a guardare è scattato rispettivamente a 2,5 km e a 300 m dall'arrivo. complimenti a lui per la maglia gialla, ma se poi stiamo li a guardare come è andata la terza settimana, mi viene da dire "meno male che non ha fatto il giro perchè con la terza settimana rischiava di arrivare dietro a Mollema."

detto questo possibilità di vincere il giro le ha, per il tour la vedo dura, anche perchè quelli che stanno venendo su ora insieme a lui, mi sembrano più pronti al salto di qualità che invece da lui stiamo aspettando.
 
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secondo me si esagera un po'. Ha avuto un calo nella terza settimana, probabilmente noie fisiche ma non e' importante. Comunque ha performato bene, vinto una tappa e indossato la maglia. Il potenziale per far bene in futuro di nuovo al Tour c'e'. Poi non sara' facile vincerlo perche' un Froome o un Dumo che ti tiene in salita e poi ti legna a crono lo puoi sempre trovare. Ma non sarei troppo duro.
 
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Troppo poco forte in salita per vincere il Tour senza andare a crono.

A meno di allineamenti di pianeti tipo Sastre.
 
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(25-07-2017, 04:16 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Troppo poco forte in salita per vincere il Tour senza andare a crono.

A meno di allineamenti di pianeti tipo Sastre.

ma infatti e' altamente improbabile, pero' per come e' andato alla Planche ed in altre occasione, con un tour senza molti km a crono puo' giocarsi le sue chance.

alla fine se non fosse calato la terza settimana avrebbe chiuso probabilmente a meno di un minuto da froome. non e' troppo lontano.

anche perche' intendiamoci, tralasciando Quintana ed in attesa di vedere Dumo al Tour, tutti questi grandi fenomeni non ne vedo se consideriamo Valverde mezzo andato, Nibali in calo, Contador in netto calo. certo c'e' froomey ma gia' quest'anno e' sembrato umano e anno prox sara' ancora piu' dura.

infatti a podio due ottimi corridori ma non di certo dei fenomeni assoluti.
 
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Beh già Landa e Bardet hanno dimostrato di essergli superiori.

Poi ci sarebbe da vedere almeno un confronto con Chaves, Pinot e Zakarin.

In attesa di Lopez e degli altri 94/95/96/97.

E vediamo se Roglic riesce a realizzare tutto il potenziale.
 
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Non sono così convinto che Landa e Bardet siano supeirori a Aru, ma anche dato per buono ciò il livello è molto simile e ci saranno occasioni in cui finirà davanti il sardo a questi due e occasioni in cui sarà dietro.

Aru ha perso l'occasione della vita e sono d'accordo, ma altre volte si troverà ai primi posti della classifica di un Tour, ha dimostrato di averne le potenzialità. Magari non così tanto come quest'anno, quello sì...
 
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Ad oggi gli scontri diretti ci dicono che Bardet e Landa gli sono superiori su tre settimane. Due GT ha corso con entrambi e ha sempre perso abbastanza nettamente il confronto.

Gli manca la continuità di rendimento, ed è una lacuna troppo grossa. Anche nella Vuelta in cui vinse ad Andorra volava, ma sulle salite successiva fu bastonato.
 
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Il futuro di Aru riguarda molto la "fragilità" spesso mostrata sulle tre settimane. Non è nemmeno così chiaro che vada meno bene in tappe dal grande dislivello, fattore che finora mi sembra più legato alla "incostanza" della sua miglior forma. Se dimostrasse in futuro maggiore fondo (che a volte con l'età migliora) resta un corridore da podio, che potrebbe vincere ancora in una grande corsa a tappe. 

Difficile che sia il Tour, che comunque seleziona i migliori di ogni anno. O sei uno scalatore con i controfiocchi al top della forma (leggi Pantani, o forse un Quintana al massimo) o altrimenti il confronto con le cronometro, i ventagli, i ritmi e le pressioni del Tour alla fine non ti permette di arrivare alla vittoria. 
Poi ci sono le congiunzioni astrali, ad esempio un altro Tour con pochissime cronometro e qualche salita / tappone in più, Froome in ulteriore calo, Dum che non arriva a dimostrare un livello alla Zulle (Indurain per ora è stato escluso dal Paglia e condivido, troppi i limiti comunque mostrati al Giro), Quintana che replica la strana stagione 2017, e allora con Bardet & co può anche giocarsela (sempre eliminando le fragilità, cosa non facile). 

Da vedere anche come andrà nella squadra di Saronni (se così sarà).
 
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Però rispetto a Bardet ha dimostrato di avere la capacità di fare la differenza in salita...ovviamente le tre settimane sono importanti,ma vedo più Aru vincitore di un grande Giro che Bardet ad oggi.
 
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Veramente con/contro Landa ha corso 6 GT e questa è la prima volta che gli è finito dietro. Ma comunque non trovo giusto valutare solo la posizione finale decontestualizzandola ma bisogna valutare più elementi. Nel caso di Landa/Aru sia su Giro 2015 (che era quello che ti riferivi) sia su questo Tour. E lo stesso vale per un confronto Aru-Bardet.

Preferisco guardare la carriera di Aru nel complesso e Fabio ha dimostrato di essere un buonissimo corridore per i GT, che sa come si ottengono certi risultati. Con dei limiti, certamente, che lo tengono molto lontano dalla categoria dei fenomeni alla Frome e quello che hai detto tu è il più "inquietante" tra tutti.
I margini non si sa bene quali e quanti possono essere, ma l'età rimane comunque dalla sua e migliorasse anche solo dal punto di vista dell'esperienza nella gestione degli sforzi e della corsa sarebbe ottimo.

Non sarà mai il migliore al mondo, il punto di riferimento nei GT, su questo ne sono convinto, ma dovesse incontrare una concorrenza di medio livello può dire la sua. E oltre la concorrenza ci vuole che mantenga un buon livello per 3 settimane: è difficile ma sicuramente ci riuscirà in alcune occasioni e a quel punto credo sia un avversario tosto per chiunque.
 
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(25-07-2017, 06:24 PM)Italbici Ha scritto: Però rispetto a Bardet ha dimostrato di avere la capacità di fare la differenza in salita...ovviamente le tre settimane sono importanti,ma vedo più Aru vincitore di un grande Giro che Bardet ad oggi.

Infatti Aru un GT l'ha vinto e Bardet no. Però qua si parlava del Tour, e se due volte su due perdi il confronto abbastanza nettamente allora gli indizi stanno diventando prove.

Che Aru possa vincere un Giro o un'altra Vuelta ci sta, ma questo non vuol dire che possa giocarsi in futuro un Tour.

Come i suoi podi contro Amador e Rolland al Giro non volevano dire che potesse arrivare sul podio al Tour, e infatti.

Poi, se andiamo a vedere le sue lacune, non è tanto un problema di fondo (che può migliorare con l'età), quanto proprio una discontinuità pura. Al Giro 2015 ebbe problemi tra la seconda e la terza settimana, alla Vuelta 2015 nella tre giorni di montagna della seconda settimana, mentre negli ultimi due Tour nella terza.

Oltretutto sembra soffrire le tappe di montagna consecutive e la pioggia.
 
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A me Bardet mi da la sensazione di essere un "Mollema da podio" ma non vincitore,nel senso che sia che va al Giro o al Tour arriva massimo sul podio.
Aru ha quei difetti che hai elencato,ma più potenziale nella prestazione assoluta e può imbroccare l'anno in cui gira tutto a meraviglia in quelle tre settimane e Froome non è eterno,fuori lui poi bisogna vedere cosa succede ci sono molte incognite a partire da Quintana che l'anno prossimo è chiamato a ripetere le prestazioni del 2015 quanto meno.
 
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Il potenziale sulla prestazione assoluta però lo tira fuori una volta a GT. E anche quando è in giornata super più di un 20/30 secondi sui rivali non guadagna.

Di contro, poi, non solo non si attesta sul livello degli avversari principali, ma tende addirittura ad andare sotto.

Al Giro e alla Vuelta, visto il livello degli avversari, riesci a difenderti anche bene da questi picchi negativi. Ma al Tour, come abbiamo visto, neanche contro un parterre di basso livello e con un percorso favorevole riesci poi a fare molto.
 
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Bardet ha però dimostrato per due anni consecutivi una eccellente tenuta sulle tre settimane (solo nella crono di sabato si è vista qualche incrinatura). Ho anche la sensazione che avesse una gamba migliore nel 2016, dove aveva fatto anche meglio al Delfinato. Non è detto che un Bardet che trovi la miglior forma non sappia staccare tutti gli avversari in un determinato Tour, cosa che ovviamente dipende anche dagli avversari. 

Siamo in una fase di transizione, il 2018 offre scenari da scoprire. In questi scenari possono anche starci Bardet e/o Aru che completano il loro processo di maturazione. Come può starci un Landa che stacca tutti. Naturalmente, il primo candidato per il Tour è un Quintana al top, ma non è scontato. Senza seppellire Froome prima del tempo e verificando fin dove può spingersi Dumoulin. 
Poi, magari, ti esplode uno Yates (ma non ci credo troppo), o Lopez (dal quale invece mi aspetto molto), o Roglic si dimostra un Dum ancora meglio di Dum, o Jungels migliora molto in salita (mi ispira più Roglic, però). Mi incuriosisce molto il 2018, dando prima una occhiata alla prossima Vuelta, come ovvio.
 
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Giusto, Jungels, mi dimentico spesso di lui ma è il prototipo ideale di corridore da Tour(anche un Tour come quello di quest'anno con solo 40 km a crono).

Tra i 92 è by far il più interessante, gli Yates e Meintjes sono quello che sono, mentre Alaphilippe bisogna vedere se riesce a diventare corridore da tre settimane(al momento ne regge a stento una).
 
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