Il maltempo minaccia il Giro, a rischio taglio le tappe alpine
Prevista neve già dalla cronoscalata di giovedì. Potrebbero saltare anche le Tre Cime di Lavaredo. Oggi arrivo a Ivrea dopo il giorno di riposo
Dopo il secondo e ultimo giorno di riposo (ieri a Valloire, in Francia), il Giro riparte oggi con la 16ª tappa da Valloire a Ivrea (To) che propone subito la breve salita sul Télégraphe, poi una lunga discesa, la scalata del Moncenisio, un’altra picchiata, verso Bussoleno, quindi la Valsusa fino alle porte di Torino, per entrare nel Canavese e raggiungere Ivrea, dove inizierà un circuito finale di 36 km con lo strappo di Andrate. E’ una tappa che, proprio per la salitella finale di Andrate a 17 km dal traguardo, potrebbe tagliare fuori i velocisti e aprire le porte a qualche fuga da lontano. Si tratta dunque di una giornata probabilmente di quiete per gli uomini della classifica, così come quella di domani, con la 17ª tappa da Caravaggio a Vicenza. Poi però si tornerà a fare sul serio e saranno i giorni decisivi, considerato che il Giro si concluderà domenica con la Riese Pio X-Brescia per gli sprinter.
Attenzione, però: non solo le tre tappe di giovedì, venerdì e sabato saranno fondamentali perché piene di montagne, ma proprio in quei tre giorni quasi certamente tornerà a imperversare il maltempo, con altri rischi di nevicate che potrebbero condizionare il percorso e il rendimento dei corridori. Giovedì la cronoscalata Mori-Polsa, lunga soltanto 20,4 km, avrà pendenze costanti fino a un massimo del 10% e si concluderà a 1202 metri, dove i corridori potrebbero trovare la neve. Tempo molto brutto è previsto anche il giorno dopo, venerdì, nel quale rischiano quindi di saltare - dopo il Sestriere nella tappa di sabato scorso - anche il Gavia (metri 2618), lo Stelvio (2758, cima Coppi) e l’arrivo a Val Martello (2053): il meteo nella zona prevede infatti neve a 900 metri di altitudine e temperatura di zero gradi nel pomeriggio a quota 1500 metri. In pericolo è anche la successiva e penultima giornata del Giro, il tappone alpino di sabato 25 con i passi di Costalunga (1745 metri), S. Pellegrino (1918), Giau (2236), Tre Croci (1805) e l’arrivo alle Tre Cime di Lavaredo (2304): il meteo annuncia infatti neve a 1100 metri, mettendo quindi a rischio tutte le cime di quella giornata, le prime quattro soprattutto per le discese da affrontare subito dopo, quella finale alle Tre Cime per l’altitudine del traguardo.
Il Giro d’Italia, che già in quest’ultimo weekend è stato impoverito da alcuni tagli di percorso (Sestriere e parte finale del Galibier) e da una sorte di (pur comprensibile) patto di non belligeranza del gruppo domenica sul Moncenisio, ora rischia di veder sparire alcune delle grandi montagne che ancora lo attendono in quest’ultima settimana decisiva. Che quindi è ancora tutta da decifrare
giorgio viberti - lastampa.it
da http://www.lastampa.it/2013/05/21/sport/...agina.html