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Liège - Bastogne - Liège 2016
Uno che forse ha un po da recriminare perchè ne aveva è Zakarin
 
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Con il percorso vecchio forse avrebbe vinto, visto che una fagianata con Purito a far da specchietto per le allodole ci sarebbe stata proprio bene. Sese

Però su questo... mah. Anche se non avesse seguito Rosa prima, sulla cote nuova non è che m'ispirava più di tanto...
 
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Comunque la novità ha fatto si che si sganciassero 4 corridori,almeno non sono arrivati tutti insieme....quello che si può criticare è la condotta di gara estremamente "tight"
 
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Chi ha tanto da recriminare invece sono io che ho passato il pomeriggio a guardare 'sta corsa di merda.
 
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[+] A 3 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
Non saprei dire quale è stata la meno peggio del trittico delle ardenne.
Fortunatamente lo spettacolo non è mancato nelle classiche del pavé.
 
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Liegi, ecco le voci della corsa
Parlano Rosa, Gasparotto, Poels e Valverde

La giornata è stata talmente difficile che subito dopo il traguardo Diego Rosa fatica addirittura a parlare al microfono di RaiSport: «Sapevamo di dover anticipare, così si è mosso prima Grivko e poi io ho attaccato sul Saint Nicholas. Purtroppo non c'è stato modo di fare la differenza: non si poteva far di più, ma ci saranno altre occasioni per noi della Astana».

Enrico Gasparotto aggiunge: «È stata giornata durissima per tutti, meritiamo un grande applauso tutti quanti per quello che abbiamo saputo fare. Pensate che mi sono cambiato completamente due volte in corsa e la prima cosa che mi viene da dire è "meno male che è finita"».

Al settimo cielo, quasi incredulo, il vincitore Wout Poels: «Sono orgoglioso di quello che ho fatto. Sapevo di poter fare la differenza sull'ultima salita in pavé e così è andata, in una giornata davvero durissima. È un giorno bellissimo, la più bella vittoria della mia vita».

Alejandro Valverde racconta così la sua gara: «È stata una giornata che la pioggia, la neve e il freddo hanno reso molto difficile, ma la squadra ha lavorato molto e ha sempre controllato la corsa con grande attenzione. Nella salita finale ero molto vicino ai migliori ma non sono riuscito a prendere la loro ruota, quindi poi la corsa è andata. Ma la mia condizione è buona e sono convinto di poter andare dritto fino al Giro, dove vado per essere protagonista».

tuttobiciweb.it
 
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Era una delle mie corse preferite ma è diventata uno schifo. La Redoute ad andatura cicloturistica mi fa incazzare come poche altre cose.
 
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hanno tutti paura delle ultime cote, e quindi prima del Saint Nicolas non succede praticamente quasi nulla, negli anni scorsi quasi sempre chi ci ha provato prima è rimbalzato o ripreso all'ultimo km, quindi ora attendono di più e ci provano da quel punto in avanti, oggi sul Saint Nicolas ci ha provato il solo Rosa perchè sapevano che c'era la nuova salita prima di quella finale e quindi chi si sentiva battuto dai più veloci nella salita finale ci ha provato ai meno 3km, ed è nata l'azione decisiva grazie ad un ottimo Albasini che forse è stato troppo generoso
 
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Negli ultimi anni ci hanno provato massimo in 2.
Se ci provano almeno la metà di quelli che hanno interesse a provarci viene fuori una bella corsa.
Scarponi nel 2013 ha tentato sin dalla Redoutee per poco non vinceva la corsa.
 
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L'ho seguita per le 4 ore della diretta, con attenzione e senza annoiarmi (cosa che comunque non mi capita mai seguendo la diretta di una corsa), chiedendomi come stessero i singoli, aspettando eventuali sviluppi, osservando come sia stata sostanzialmente una gara di resistenza, come ha annotato Pagliarini. 
Per le fasi prima del finale, bravo De Marchi, monumentale Sutherland. 
Corsa difficile da interpretare, specialmente con il freddo enfatizzato dalla pioggia. Penso che gli stessi corridori non sappiano come staranno di lì a qualche chilometro. Il freddo e i tanti chilometri agiscono come una roulette, qualche campione scopre all'improvviso di non poterne più, altri trovano ancora qualche energia da mettere sulla strada. 
E quindi aspetti. Se hai ancora un po' di gamba sulla Redoute ti chiedi perché giocare le tue chance prematuramente. Se non senti buone sensazioni non riesci a fare la differenza. Anche perché qualche gregario in buona giornata riesce ancora a fare un buon ritmo. 
Lo stesso Rosa (bravissimo, comincio a tifare davvero per lui) potrebbe essere rammaricato di aver provato sulla cote de Saint-Nicolas, pensando che conservando le energie avrebbe forse potuto seguire Albasini sulla Naniot. 
Eppure Manuel The Volder ha ragione, in tanti avrebbero interesse a provarci prima. Bisogna lavorare per questo, però, la corsa deve essere resa più dura già sulle salite prima della Redoute, per sfoltire il gruppo, per ridurre le capacità degli inseguitori. 
Credo che la Naniot la ritroveremo il prossimo anno, almeno evita il gruppetto all'arrivo e in fondo premia chi ne ha di più... Quindi, aspettando Naniot  :D
Un esito non dei più spettacolari ieri, ma tanti chilometri, tanto freddo, tanta voglia di lottare fino all'ultimo metro, e comunque di arrivare onorando la corsa. Tanti applausi.
 
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Forse il freddo e il brutto tempo che sono visti dai tifosi come una buona notizia non lo sono poi fino in fondo. Certo, condizioni meteo come quelle di ieri creano una sorta di selezione naturale ma quelli che restano hanno ancora più timore nell'attaccare.

Sicuramente il percorso strutturato così come è adesso è rivedibile: troppe salite ammassate negli ultimi 15 km e troppe poche nella parte centrale. Per questo non si sentiva il bisogno della Rue Naniot (anche se alla fine ieri è l'unica su cui è successo qualcosa), anzi se fosse possibile io eliminerei proprio la salitella di Ans, perchè quasi tutti danno l'impressione di voler aspettare quella, che è anche una salita brutta da vedere per lo spettatore.
Va detto che comunque su percorsi analoghi fino a 5 anni fa arrivano uno ad uno e se adesso arrivano volate da 40 vuol dire che un po' lo vogliono anche i corridori.

Il discorso che si può fare è lo stesso che per i GT. Non si vede il motivo di lasciare squadre da otto nelle classiche, in sette basterebbero e ci sarebbero solo conseguenze positive: gruppo più snello (= + sicurezza), un paio di inviti in più per le Professional e i capitani che, volenti o nolenti, dovranno faticare di più.
 
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Quoto col sangue l' ultimo punto, ne discutevamo pure con Akr...per i GT il "roster" ampio ha senso, essendo una corsa di tre settimane (un imprevisto alla cronosquadre, per dire, e rischi di veder azzoppata mezza squadra); per le corse in linea, invece, mi pare francamente esagerato e le conseguenze, come hai detto, sarebbero solo positive...anche 6, IMO, basterebbero.
 
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Così se la giocano i corridori della fuga del mattino, sai che spettacolo....
 
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Anche a me non dispiacerebbe una riduzione del roster per le corse di un giorno (a 6 partenti), però è anche da rivedere il percorso della Liegi. Il ciclismo è cambiato parecchio e una corsa come questa forse è naturale che perda lo smalto di un tempo. Però mi frullano in testa queste semplici idee:

-Diverse côtes su cui far la selezione sparse equamente sul percorso e mai eccessivamente vicine al traguardo (l'ultima ai -10 km)
-Arrivo in pianura (magari a Liegi sul Boulevard de la Sauvenière) .

Questo potrebbe costringere molti atleti a portar via gruppetti sulle cotes . D'altro canto c'è il rischio di una volatona a 40 corridori. Però pensiamo ai giri delle fiandre : i chilometri finali sono completamente piatti e io non ho mai visto arrivare grupponi all'arrivo. Certo, al Fiandre c'è il pavè che aiuta lo spettacolo
 
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(25-04-2016, 12:15 PM)Danilo Ha scritto: Così se la giocano i corridori della fuga del mattino, sai che spettacolo....

Sicuramente guarda.

Comunque è troppo ampio anche per i GT considerando che roster circolano ultimamente.
 
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Danilo esagera, ma effettivamente 6 rischiano di essere pochini: non sarebbe bello ritrovarsi una corsa senza senso, tutti contro tutti, manco fossimo tra gli allievi. Doh
 
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Le corse che hanno startlist da sei corridori per squadra di recente sono state tra le più divertenti imho.

Peraltro dal punto di vista tattico spingono a fare quel qualcosa in più che con nove corridori non c'è bisogno di fare.
 
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Ma alla Liegi, a differenza di Amstel e Freccia, lo spazio per attaccare ci sarebbe, il problema è che nessuno ci prova veramente. Le uniche Classiche Monumento spettacolari ormai rimangono Fiandre e Roubaix, anche se corridori come Cancellara e Boonen mancheranno parecchio in termini di spettacolo..

D'accordissimo sul taglio al numero di corridori per squadra, nelle corse di un giorno assolutamente non più di 7..
 
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(25-04-2016, 02:33 PM)Micheliano59 Ha scritto: Ma alla Liegi, a differenza di Amstel e Freccia, lo spazio per attaccare ci sarebbe, il problema è che nessuno ci prova veramente. Le uniche Classiche Monumento spettacolari ormai rimangono Fiandre e Roubaix, anche se corridori come Cancellara e Boonen mancheranno parecchio in termini di spettacolo..

D'accordissimo sul taglio al numero di corridori per squadra, nelle corse di un giorno assolutamente non più di 7..

In parte secondo me è anche dovuto al fatto che in questo momento storico il livello dei corridori del pavè (Cancellara Boonenen Sagan Van Avermaet, Van Marcke) è superiore a quello dei corridori che si giocano le classiche delle Ardenne
 
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In parte puó anche essere vero ma questo non giustifica il fatto che la Liegi faccia schifo, una corsa puó essere piacevole anche se il livello dei corridori non é altissimo. Gersh una volta aveva notato che rispetto all'età dell'EPO questa corsa é decisamente peggiorata ma in realtá é negli ultimi 3 anni che é stata davvero orribile. E se nel caso della Milano-Sanremo è palese che ci sia un "problema" nel percorso alla Liegi non credo che la Redoute sia diventata improvvisamente inutile, fino al 2013 é stata fondamentale.

La veritá é che senza gli Schleck le corse fanno schifo.
 
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