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Licenze squadre 2011
#21
Zanatta rispondendo alla domanda che gli ho fatto sulle corse americane, ha risposto che avrebbero partecipato alle più importanti e poi "ovviamente dovremo esserci" nelle corse minori del World Tour... secondo me sono obbligati Sisi
 
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#22
Enrico Carpani, capo ufficio stampa dell'UCI, a biciciclismo.com:
(credo non ci sia bisogno di traduzioni)
"Los 18 equipos con licencia ProTour participarán en todas las carreras del UCI World Tour, incluidas Tour, Giro y Vuelta. Eso ya está decidido, así que no hay más discursiones en curso con los organizadores de esas pruebas acerca del criterio de participación".
 
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#23
Gianetti critica l'UCI sulle licenze Pro Tour
L'UCI ha da poco ufficializzato i 18 team che nel 2011 avranno licenza Pro Tour, ed era lecito aspettarsi qualche scontento. Il team manager della Geox-TMC, Mauro Gianetti, non le ha certo mandate a dire alla federazione internazionale, criticando aspramente le decisioni prese in merito alle licenze. Il 2 novembre l'UCI presentò una lista di criteri sportivi da utilizzare per stilare la classifica dei team, secondo la quale la classificazione sarebbe avvenuta sulla base dei corridori in squadra per la stagione 2011, e sui loro risultati nei 2 anni precedenti in termini di punti. Secondo questo criterio la Geox sarebbe stata al 17° posto, grazie ai tesseramenti di Carlos Sastre e Denis Menchov che sembravano garantire al loro nuovo team una licenza Pro Tour. Tuttavia la squadra di Gianetti è stata superata in graduatoria da Quick Step e AG2R, secondo parametri non ancora resi noti dalla federazione internazionale.

Da qui lo sfogo di Gianetti: "Penso che questa decisione è una cattiva notizia per il ciclismo - ha detto a Cyclingnews - Carlos Sastre è l'unico vincitore del Tour de France dal 1996 a non essere coinvolto in uno scandalo doping, cosa che è stata ignorata, e l'unica cosa che è stata presa in considerazione sono i punti segnati dai ciclisti negli ultimi due anni". Gianetti ha continuato portando un esempio che desterà polemiche: "Riccardo Riccò ha causato danni enormi tanto da essere risultato positivo durante il Tour de France 2008. Mi è costato uno dei maggiori sponsor ed un altro importante sponsor che stava entrando nel ciclismo. Quindi i punti che ha ottenuto nel 2010 col suo ritorno sono più importanti di ciò che hanno fatto Sastre e Menchov in questi due anni?". Il Team Manager della Geox ha poi lanciato l'ultima stoccata: "L'Uci non è coerente. La sua decisione dà il messaggio che la cosa importante non è l'etica, ma i punti. E' pazzesco. E loro non sembrano preoccupati di come questi punti sono guadagnati, sembrano accettare i punti ad ogni costo".

Uno sfogo comprensibile, quello di Gianetti, che vede sfumare la licenza Pro Tour per la prossima a causa di parametri poco chiari e discutibili che l'UCI dovrebbe rivedere cercando di premiare il merito sportivo ed etico delle squadre in modo più equo. Nel calcio per esempio si qualificano in Champions League le prime quattro squadre del campionato, indipendentemente dai calciatori che avranno in rosa nell'anno successivo. Una beffa per la Geox, che vede iniziare in salita la propria avventura nel mondo del ciclismo. In natura tuttavia, e anche nel ciclismo, si deve lottare per diventare forti. Chissà quindi che questa apparente beffa non finisca per forgiare il neo-nato team Geox-TMC.

spaziociclismo.it
 
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#24
Sastre: mi ha sorpreso l'esclusione della Geox TMC
Carlos Sastre ha reagito con sorpresa all'esclusione della Geox TMC dalla Prima Divisione del ciclismo: «Davvero non me lo aspettavo e confesso che la decisione mi ha sorpreso. Non posso discutere del criterio adottato dall'Uci per effetuare le sue scelte perché nessuno ne conosce i dettagli, ma mi sembra incredibile che non sia stata riconosciuta la validità di un progetto nuovo come quello della Geox TMC, che riunisce in un team elementi di esperienza e giovani di grande interesse. Non solo, ma il progetto non riguarda solo il professionismo ma anche un team femminile per scendere fino all'organizzazione di attività per bambini e ragazzi. Comunque io resto fiducioso: so quel che possiamo dare Menchov ed io, so quanto valgono i nostri giovani, conosco bene la professionalità di Gianetti e Matxin».

tuttobiciweb.it
 
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#25
Inviti 2011: UCI-Grandi Giri, accordo vicino - Manca solo il sì di Zomegnan
La resa dei conti sembra vicina. I nemici del ciclismo moderno, UCI e grandi organizzatori, dovranno chiarire - e il momento non potrà essere troppo lontano - quali saranno i criteri per gli inviti alle corse del World Calendar definite "Historic", in parole povere i Grandi Giri e, con loro, le classiche o brevi corse a tappe sotto l'egida di ASO e RCS.

È d'obbligo un riepilogo delle vicende passate per aiutare lo scrivente e il lettore a schiarire le proprie idee sulla questione. Tutto nasce col Pro Tour, nel 2005. La regola è semplice, le corse (e quindi anche i Grandi Giri) che fanno parte del circuito hanno l'obbligo di invitare le 20 squadre che hanno ottenuto la licenza per lo status maximo. E le squadre hanno il dovere di parteciparvi. In poche parole, per i GT, 20 inviti su 22 (o addirittura 21 in certi casi) sono già scritti e l'organizzatore ha pochissime possibilità di "manovra" ed è costretto ad accogliere obtorto collo squadre straniere che varcano i confini italici con organici di seconda o terza fascia e a lasciare a casa la Professional di casa di turno che potrebbe onorare al meglio la corsa. E quindi - guardando alla nostro GT - nel 2005 tocca all'Acqua&Sapone di Nocentini e Marzoli, alla Naturino di Fischer - stagione strepitosa la sua - e Casagrande (che vide spezzato il suo sogno rosa e appese la bici al chiodo) e la LPR di Napolitano e Tonkov, a vantaggio della Panaria e della Selle Italia che comunque ben figurano. Ci sono invece le svogliate Bouygues Telecom (nessuna top-10 parziale) e Française des Jeux che nulla aggiungono al valore della corsa. Stesso copione l'anno dopo, sempre Reverberi e Savio dentro, e ancora Acqua&Sapone (Nocentini, Tonti e Soler) & co. fuori. Il nono posto di Saltara di Lefèvre rimarrà il miglior risultato del biennio rosa della Bouygues.

Nel 2007 le cose cambiano, gli organizzatori alzano la voce e chiedono all'UCI che siano solo 18 le squadre Pro Tour da dover invitare obbligatoriamente. Aigle risponde picche, promettendo che le cose cambieranno solo dal 2009 e, di comune accordo, quegli altri replicano che avrebbero invitato solo le 18 squadre che in quel momento avevano già ottenuto la licenza. Infatti era dicembre e mancavano ancora all'appello Astana, che disputò Giro e Tour come wild card, saltando la Vuelta (ufficialmente per il caso Vinokourov scoppiato alla Boucle), e Unibet.com che effettivamente, pur con un organico non disprezzabile, salta a pie' pari tutte le grandi corse storiche.

Il 2008 è l'anno dello strappo definitivo, con ASO e RCS che rivendicano con forza il loro diritto ad invitare chi pare loro. La lista iniziale di Zomegnan esclude ben 4 ProTour su 18 (poi verranno reintegrate Columbia e Astana), Prudhomme, forte della grandeur delle sue corse, sfida McQuaid a escluderlo dal circuito, cosa che puntualmente avviene e le squadre, invitate da Pat a schierarsi dalla sua parte alla vigilia della Parigi-Nizza, scelgono invece la corsa francese, a cui non viene invitata l'Astana, che salterà anche il Tour. Alla Vuelta invece non parteciperanno Scott, travolta dallo scandalo Riccò, e Columbia.

A fine anno si arriva ad una tregua. L'accordo di Varese prevede che nei due anni successivi le squadre in quel momento in possesso di una licenza ProTour abbiano il diritto di essere invitate - ma non il dovere di partecipare - alle corse dell'Historical Calendar. E così è. Chi vorrebbe contravvenire alle regole (ad esempio Zomegnan vs Fuji-Servetto) è costretto a rispettarle dal CAS.

E arriviamo così ai giorni nostri. Il patto di Varese è scaduto e urgono nuove regole per regolamentare questi benedetti inviti. Dall'alto del suo scranno, McQuaid ha già fatto sapere a più riprese che le squadre ProTour avranno il diritto-dovere di partecipare a tutti gli eventi del World Calendar, grandi giri compresi. Dopo qualche timida polemica iniziale, Jean-François Pescheux, braccio destro di Prudhomme, ha fatto sapere, in un'intervista al sito belga Dhnet.be di essere sostanzialmente in accordo con la proposta dell'UCI. «A meno di ripartire con una guerra, che è la cosa che meno di tutte vogliamo, abbiamo due possibilità. Prima: noi organizzatori sigliamo un nuovo accordo con l'Unione Ciclistica Internazionale per il quale siamo obbligati ad invitare le 18 ProTour e in tal caso a noi resterebbero quattro inviti. Seconda: riprendiamo in mano l'accordo di Varese che diceva che, dopo il biennio appena trascorso, avrebbero avuto il diritto di essere invitate le prime 17 squadre del ranking del World Calendar. Ad oggi la più plausibile mi pare la prima, che in qualche modo fa prevalere il potenziale futuro della squadra». Una presa di posizione abbastanza conciliante e che di fatto, sul fronte ASO, mette la parola fine sulla querelle.

Dunque, sbilanciandoci, ma nemmeno troppo, potremmo già dare l'elenco delle 22 invitate alla Grande Boucle: le 18 ProTour più FDJ, Europcar, Cofidis e Geox. La quinta francese - Bretagne o Saur, con l'AG2R già invitata di diritto - difficilmente potrebbe sperare di prendere il posto della compagine di Menchov e Sastre, non avendo un organico paragonabile.

A questo punto è anche difficile immaginare che Zomegnan, viste anche le ultime dichiarazioni del collega spagnolo Guillén a Biciciclismo che seguono la falsa riga di Pescheux, continui la sua battaglia da solo. È probabile che anche lui chinerà il capo a McQuaid e sarà costretto a limitare a quattro le sue possibilità di invito. Anzi tre, visto che un posto spetta di diritto all'Androni Giocattoli, vincitrice del Campionato Italiano a Squadre e un altro - già c'è stato anticipato - andrà alla Farnese Vini di Visconti. Ne rimarrebbero quindi un paio da assegnare verosimilmente a due tra Geox (il ds Matxin ha già fatto sapere di essere intenzionato a schierare entrambi i suoi assi sia al Giro che al Tour, quindi le speranze lievitano), Colnago e Acqua & Sapone (più improbabili le candidature di De Rosa-Flaminia, Pegasus Sport e Team Type 1) con quest'ultima, già esclusa tre volte negli ultimi sei anni, che ci sembra la più probabile candidata al ruolo di vittima sacrificale.

cicloweb.it
 
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#26
Prima di cena l'avevo lette le dichiarazioni di Guillén (qui), e devo dire che non mi aspettavo toni così soft: insomma, ok che la nuova classifica a punti è incentrata sul merito (anche di comprare i corridori giusti), però qualcosa che non quadra in questa riforma c'è e il fatto di lasciar ai grandi organizzatori libertà d'invito minime (4 posti) mi faceva pensare anche a qualche tono un po' meno pacato. Boh, alla fine meglio così, almeno evitiamo le baruffe tra le due fazioni...
 
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#27
Scimone: fuori dal ProTour? Per Menchov non cambia molto
Come Carlos Sastre, anche Denis Menchov è rimasto deluso per l'esclusione della sua Geox-TMC dalla Prima Divisione del ciclismo. A riportare il pensiero del campione russo è stato il suo procuratore Raimondo Scimone in una intervista concessa a Cyclingnews.com: «Il mancato arrivo della licenza ProTour non dovrebbe cambiare molto per Denis, ci immaginiamo per la Geox TMC una stagione sulla falsariga del 2010 di BMC e Cervelo. Da parte nostra non ci sono rimpianti per aver scelto la Geox TMC perché abbiamo fiducia nel loro progetto. Detto questo, resta la delusione per due motivi: primo perché un nuovo sponsor importante non ha ricevuto la dovuta attenzione e secondo perché Denis pensava che la sua firma e quella di Carlos Sastre avrebbero potuto rappresentare una sorta di garanzia per il team. In realtà, tutto il mondo del ciclismo paga la mancanza di chiarezza sulle regole che hanno portato l'Uci ad operare le sue scelte: in questo, il nostro è'uno sport veramente unico ed è difficile capirlo per chi lo guarda da fuori. Quanto a Denis e alla squadra, tutti ssanno di doversi guadagnare gli inviti alle grandi corse ma in realtà per loro non cambierà molto».

tuttobiciweb.it
 
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#28
FDJ, "giallo Roux" per l'esclusione dal ProTour
C'è un giallo attorno all'esclusione della FDJ dalle migliori formazioni del mondo. A dare l'allarme è stato Patrick Chassè, commentatore di Eurosport Francia, che ha scoperto come non siano stati contati i punti di Anthony Roux nella classifica mondiale, punti che avrebbero permesso alla FDJ di entrare nel novero delle venti formazioni più forti del mondo e di puntare quindi ad un posto nel ProTour.
Dall'Uci la conferma del fatto con una spiegazione chiara: «Il contratto di Roux - ha spiegato Enrico XCarpani ai colleghi di Velochrono - è stato presentato in ritardo: è giunto il 25 ottobre, quando la scadenza fissata era per il 20 ottobre. La FDJ, comunque, ha tempo fino al 10 dicembre per far valere le sue ragioni».
Ora è chiaro e accertato che il team di Madiot ha sbagliato i tempi, ma se un eventuale ricorso alla Commissione delle Licenze fosse accettato ci potrebbero essere ribaltoni anche perché la squadra "sorpassata" nella classifica mondiale sarebbe la AG2R che poi ha ottenuto la licenza ProTour...

tuttobiciweb.it
 
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#29
Uci: il "giallo FDJ" e le classifiche impossibili
Il "giallo FDJ" si infittisce e qualche ombra si allunga, inevitabilmente, sull'operato dell'Uci. Ricapitoliamo: la FDJ è stata classificata al 21° posto della classifica mondiale e per soli due punti ha mancato l'ingresso tra le "top venti". Due piccoli punti dal peso enorme: a ricostruire il fatto è stato Jean Luc Gatellier de L'Equipe, visto che l'Uci non ha comunicato alle singole squadre l'intera classifica ma solo il loro punteggio singolo (e già questo, consentitecelo, è perlomeno strano).
Dopo questa esclusione, l'amministratore delegato de La Française des Jeux, Christophe Blanchard-Dignac, che ha spinto e fortemente voluto il prolungamento della sponsorizzazione fino al 2014, ha chiesto lumi al presidente dell'UCI Pat McQuaid ma si è sentito rispondere che alla base c'erano errori amministrativi compiuti dal team.
Ora lo sponsor chiede chiarezza sulle classifiche, stilate sui punteggi ottenuti nelle ultime due stagioni dai 15 migliori atleti di ogni squadra (attenti che l'affare si complica). Marc Madiot (nella foto), team manager della FDJ spiega: «Il 1° ottobre abbiamo inviato 19 contratti alla Ernst & Young per i controlli di rito, il 21 ottobre ne abbiamo spediti altri sei».
«Ma era troppo tardi - replica Philippe Chevallier, responsabile del settore strada dell'Uci - perché la data ultima era il 20 ottobre».
Ma Madiot non ci sta (e il giallo si infittisce): «L'Uci gioca con le parole. Ci ha chiesto di inviare i precontratti completi di durata, stipendio e assicurazioni ma non i contratti completi. E noi i precontratti li abbiamo mandati alla fine di settembre».
Inutile dire che - altrimenti che giallo sarebbe - tra i sei contratti non registrati c'è quello di Anthony Roux che è l'atleta della FDJ con più punti e che avrebbe consentito il sorpasso in classifica ai danni della AG2r.
Gli ultimi due indizi che vi forniamo al momento sono in parte noti ma sicuramente inquietanti: molti team manager hanno denunciato la mancanza di informazioni certe sul sistema di calcolo dei punti e alcuni denunciano di essere venuti a conoscenza solo il 18 ottobre scorso, in occasione di una riunione della AIGCP, delle decisioni dell'Uci. E ancora: «Riconosco che il sistema di calcolo è molto complicato - ammette Chevalier a L'Equipe -, anzi il punteggio è praticamente incalcolabile senza strumenti». Al punto che l'Uci si è affidata per redigerlo ad una società olandese (facciamo un po' di dietrologia e pensiamo a Verbruggen?), incaricata anche di calcolare nell'effettivo i punti di ogni team.
Ora, probabilmente la FDJ ha sbagliato, probabilmente non ha rispettato i tempi e probabilmente non sarebbe nemmeno stata inserita tra le 18 squadre di ProTour, come invece è accaduto alla AG2r. Ma all'Uci non possono negare di essere degli autentici maestri nel complicare le cose e nel tirarsi addosso i guai: possibile che per stilare delle classifiche fosse necessario rivolgersi a degli statistici di professione dopo aver ascoltati i pareri degli scienziati che si occupano di fissione nuclare e del bosone di Higgs? Possibile che per stabilire i punti conquistati da un corridore in una corsa sia necessario prendere il piazzamento, moltiplicarlo per il numero dei corridori al via, dividerlo per i chilometri percorsi a più di 40 all'ora di media, sottrarre l'eta della mamma del corridore stesso, elevarlo alla potenza del rapporto utilizzato sulla bici in quella corsa, dividerlo per le ruote forate dall'ammiraglia del team in una intera stagione e quindi moltiplicarlo per il coefficiente dichiarato da Klaus Dibiasi prima del tuffo carpiato decisivo alle Olimpiadi di Monaco nel 1972? Secondo noi, un sistema più semplice c'era. Sicuramente imperfetto, ma c'era. Quello basato su una semplice certezza: che 1 + 1 fa 2. Già, come i punti che mancano alla FDJ...

tuttobiciweb.it
 
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#30
che articolo fantastico!
 
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#31
(24-11-2010, 01:32 PM)Francesco G. Ha scritto: Sastre: mi ha sorpreso l'esclusione della Geox TMC
Carlos Sastre ha reagito con sorpresa all'esclusione della Geox TMC dalla Prima Divisione del ciclismo: «Davvero non me lo aspettavo e confesso che la decisione mi ha sorpreso. Non posso discutere del criterio adottato dall'Uci per effetuare le sue scelte perché nessuno ne conosce i dettagli, ma mi sembra incredibile che non sia stata riconosciuta la validità di un progetto nuovo come quello della Geox TMC, che riunisce in un team elementi di esperienza e giovani di grande interesse. Non solo, ma il progetto non riguarda solo il professionismo ma anche un team femminile per scendere fino all'organizzazione di attività per bambini e ragazzi. Comunque io resto fiducioso: so quel che possiamo dare Menchov ed io, so quanto valgono i nostri giovani, conosco bene la professionalità di Gianetti e Matxin».

tuttobiciweb.it

Sì, in effetti ha sorpreso anche me Sisi
 
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#32
A rigor di meriti tutte le francesi dovevano rimanere fuori dal protour. Andando a valutare anche questo non mi sento di biasimare troppo la scelta di aver tenuto dentro la AG2R per un motivo "politico". Del resto che la Geox non faccia i GT mi sembra inverosimile proprio per la presenza di Sastre e Menchov
 
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#33
Sì, ma io Geox, con la squadra che ho, perchè dovrei restare CT, mentre la mediocre Ag2r è in PT, sì, motivi politici, ma l' errore è di fondo...
 
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#34
Infatti dal punto di vista sportivo è una bestialità grande quanto una casa! La AG2R il massimo che può fare è piazzare Roche 15° al Tour, questa è assolutamente una squadra mediocre e io avrei senza dubbio promosso la Geox a scapito della formazione francese.
Da un punto di vista più generale però non si poteva pensare di bocciare a prescindere tutte le francesi perché così si ammazza il movimento francese.
E il movimento francese, se è vero che dopo gli anni '90, non hanno avuto più nessun atleta di primo piano, negli ultimi 10 anni ha avuto un numero di positivi che è di gran lunga inferiore rispetto a Paesi come Italia o Spagna. Sarà solo un caso, ma lì c'è il carcere (v. Riccò portato via dai gendarmi).
 
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#35
Ma guardate, la geo-politica c'entra poco: la AG2R aveva già la licenza anche per il prossimo anno, così come la Quick Step (qui); se queste due squadre fossero state "fatte fuori", un loro appello a un qualsiasi tribunale avrebbe obbligato l'UCI a reinserirle nel novero delle Pro Tour, che a quel punto sarebbe salito a 20 squadre. Un'enormità! Per questo alla fine il ballottaggio è stato per un solo posto, al quale potevano ambire Cofidis, Geox e Euskaltel. Visto che l'Euskaltel, lo scorso anno, ha disputato la sua miglior stagione da quando è nata (e quindi sarebbe stato un controsenso al merito sfavorirla) e aggiungendoci tutti i problemi che ha creato Gianetti con i ricorsi al TAS per far valere i diritti della sua Fuji-Servetto, la scelta alla fine è stata relativamente semplice... (mi pare scontato dire che i problemi riscontrati nella documentazione dei Geox sia solo un bluff)
 
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#36
(05-12-2010, 03:11 PM)SarriTheBest Ha scritto: Ma guardate, la geo-politica c'entra poco: la AG2R aveva già la licenza anche per il prossimo anno, così come la Quick Step (qui); se queste due squadre fossero state "fatte fuori", un loro appello a un qualsiasi tribunale avrebbe obbligato l'UCI a reinserirle nel novero delle Pro Tour, che a quel punto sarebbe salito a 20 squadre. Un'enormità! Per questo alla fine il ballottaggio è stato per un solo posto, al quale potevano ambire Cofidis, Geox e Euskaltel. Visto che l'Euskaltel, lo scorso anno, ha disputato la sua miglior stagione da quando è nata (e quindi sarebbe stato un controsenso al merito sfavorirla) e aggiungendoci tutti i problemi che ha creato Gianetti con i ricorsi al TAS per far valere i diritti della sua Fuji-Servetto, la scelta alla fine è stata relativamente semplice... (mi pare scontato dire che i problemi riscontrati nella documentazione dei Geox sia solo un bluff)

Io provo a fare discorsi alti:angel: e tu me li sprofondi così? Neanche l'illusione che all'UCI facciano scelte di buon senso mi restaAhah
 
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#37
Asd
E il caso FDJ s'incastrerebbe perfettamente in questo discorso: la nazionalità delle squadre è la stessa, e quindi la geo-politica non verrebbe scombussolata in entrambi i casi. Eppure l'UCI spinge per l'AG2R...

Una domanda comunque sorge spontanea: perchè continuare a dare licenze pluriennali?! Alla Garmin è stata rinnovata per 4 anni; ma se il prossimo anno non dovesse entrare nei 20, sarebbe retrocessa. E' ovvio che nelle nuove licenze che son state concesse sia stata inserita questa clausola, ma a 'sto punto mi chiedo che senso abbia darle pluriennali se ogni anno - dal punto di vista del merito - è un caso a parte...
 
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#38
Professional, licenza anche per Acqua&Sapone e De Rosa Flaminia
C'è una sola grande sorpresa nell'elenco delle formazioni Professional ufficializzato oggi dall'Uci: la Pegasus Sport, neonata formazione australiana, non ha ancora ottenuto la licenza ma ha ottenuto tempo fino al 15 dicembre per fornire le ultime informazioni richieste dalal Commissione delle Licenze.
Le promosse di oggi sono:
Acqua & Sapone ITA
Andalucia - Caja Granada ESP
CCC Polsat Polkowice POL
Colombia es Pasion - Cafe de Colombia COL
De Rosa -Ceramica Flaminia IRL
Team Spidertech Powered by C10 CAN
Verandas Willems - Accent BEL

che vanno ad aggiungersi alle formazioni che avevano ottenuto la licenza in precedenza, vale a dire
Androni Giocattoli ITA
Bretagne - Schuller FRA
Caja Rural ESP
Colnago - CSF Inox IRL
Europcar FRA
Farnese Vini - Neri Sottoli GBR
Landbouwkrediet BEL
Saur - Sojasun FRA
Skil - Shimano NED
Team Netapp GER
Team Type 1 USA
Topsport Vlaanderen - Mercator BEL
Unitedhealthcare Pro Cycling USA
Cofidis - FRA
FDJ FRA
Geox - TMC ESP

tuttobiciweb.it
 
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#39
Alè! Colombia es Pasion è Professional!! :D
 
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#40
(05-12-2010, 09:46 PM)SarriTheBest Ha scritto: Asd
E il caso FDJ s'incastrerebbe perfettamente in questo discorso: la nazionalità delle squadre è la stessa, e quindi la geo-politica non verrebbe scombussolata in entrambi i casi. Eppure l'UCI spinge per l'AG2R...

Una domanda comunque sorge spontanea: perchè continuare a dare licenze pluriennali?! Alla Garmin è stata rinnovata per 4 anni; ma se il prossimo anno non dovesse entrare nei 20, sarebbe retrocessa. E' ovvio che nelle nuove licenze che son state concesse sia stata inserita questa clausola, ma a 'sto punto mi chiedo che senso abbia darle pluriennali se ogni anno - dal punto di vista del merito - è un caso a parte...

Eccolo il problema. Basta pensare alla saxo di quest' anno e del passato. Se Contadore venisse fermato, cosa avrebbe la Saxo per meritarsi il PT. Porte?! No, dai...
 
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