Nibali: «Preparare bene il Mondiale? Si può»
«Ho dimostrato di saper programmare gli appuntamenti»
Da sabato scorso Vincenzo Nibali è cittadino onorario del Comune di Lamporecchio, nel quale si trova quella vulcanica frazione di Mastromarco che lo ha accompagnato in una fase cruciale della sua carriera ciclistica. A conferire al campione siciliano questa onorificenza ha provveduto il sindaco della cittadina situata ai piedi del Montalbano pistoiese, Alessio Torrigiani, durante il riuscitissimo Nibali-Day organizzato dal Fan Club I CanNibali. Dal canto suo il capitano dell'Astana, ovviamente felice e onorato allo stesso tempo dalla favolosa accoglienza ricevuta dai suoi – ormai – concittadini, ha precisato i prossimi impegni: «Per me, Martinelli, Slongo e parte del nostro staff è in programma una trasferta celebrativa in Kazakistan verso fine agosto ma la data esatta non è ancora stata fissata. Ritornerò alle gare al Trittico Lombardo, probabilmente il 16 settembre nella Coppa Bernocchi a Legnano o il 17 nella Coppa Agostoni a Lissone, alla quale seguirà la Tre Valli Varesine. Il 19 sarò invece a Cesenatico per regalare la mia maglia gialla a Tonina Pantani, la mamma di Marco, per mantenere una promessa che le avevo fatto prima di partire per il Tour de France; quindi, il 20 settembre parteciperò al Memorial Marco Pantani sempre nell'ottica della preparazione per il mondiale spagnolo di Ponferrada».
Che è ormai un suo conclamato obiettivo, confermato insieme al CT azzurro Davide Cassani: «Lo so che qualcuno pensa che sarò svantaggiato rispetto a quelli che usciranno dalla Vuelta di Spagna, ma penso di avere dimostrato ampiamente che sono capace di amministrarmi e prepararmi al meglio, specialmente per le grandi occasioni. Con Paolo Slongo abbiamo stilato a inizio stagione un programma che doveva portarmi al top per il Tour e quindi per il mondiale e mi pare che per ora gli appuntamenti siano stati rispettati...».
In effetti si ha proprio l'impressione che la gara iridata sia da tempo nel mirino dello Squalo dello Stretto: «E' proprio così, ne avevo già parlato con Cassani durante il ritiro della nazionale prima del campionato italiano e abbiamo concordato su molti aspetti riguardanti questo periodo post Tour. Ho parlato con alcuni colleghi che hanno gareggiato sul circuito di Ponferrada lo scorso anno e nel 2014 e ritengo che sia un mondiale abbastanza adatto alle mie caratteristiche. Atleti ed addetti ai lavori giudicano decisiva la salita di un chilometro con pendenza all'8% che troveremo ai meno 6 km dall'arrivo. Successivamente ci saranno tre chilometri di discesa, molto pericolosa nella parte finale e due chilometri di pianura prima del traguardo. Ripeto, è un tracciato che mi piace, almeno sulla carta e tra gli avversari più pericolosi ci sarà sicuramente Valverde>>. Il discorso torna poi inevitabilmente al Tour dominato:<
Eppure anche questo Nibali pacato e disponibile vuole togliersi un sassolino dalla scarpa: «Mi hanno dato fastidio certi commenti dei mass media che hanno continuato a ripetere che senza le cadute di Froome e Contador difficilmente avrei vinto il Tour. Questi signori dovrebbero riflettere sul fatto che Froome è rimasto sdraiato in troppe cadute nelle prime tappe e che ciò non poteva essere solo sfortuna, l'inglese aveva dei problemi seri nel condurre la bici e questo meritava approfondimenti tecnici, così come l'annata-no del team Sky. Contador lo rispetto ma in salita, quando sono in forma, non mi sento affatto inferiore a lui e l'ho già dimostrato in passato».
Per il 2015 l'Astana è già al lavoro: «Anche se la squadra è già fortissima servono dei rinforzi per evitare tensioni soprattutto nelle gare primaverili. Io sto accarezzando il progetto di correre Giro e Tour, ma non chiedetemi di vincerli entrambi, è molto difficile. Se ne può correre uno calmi per arrivare al massimo all'altro. Vedremo, Beppe Martinelli è uno specialista di queste accoppiate e io ho già gareggiato in entrambi nel 2008: finii 11° al Giro e 20° al Tour, ma ero ancora troppo giovane...».
Stefano Fiori