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Giro d'Italia 2017 | 18^ tappa: Moena - Ortisei
A conti fatti lo avevo sopravvalutato veramente tanto questo Giro.

Il Piancavallo è una bella salita, ma qua ci vorrebbe un Mortirolo o uno Zoncolan.
 
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Pensandoci bene però il problema è Pinot...se Quintana o Nibali si vogliono inventare qualcosa cuce tutto e di più...a lui della vittoria finale non interessa,vuole portare a casa i podio...
 
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beh si e' anche creata una situazione strana con un tipo quasi inattaccabile (apparentemente) e 2 ottimi corridori che pero' non se la sentono di rischiare di esplodere per metterlo in crisi con attacchi da lontano. Anche perche non ha la squadra lui ma come vedete di alleati ne trova a sfare


anche quintana oggi sembrava aver fatto uno scatto col freno a mano tirato..
 
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ci fosse stato Contador avrebbe attaccato sul mortirolo e oggi sul pordoi Asd
 
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[+] A 1 utente piace il post di And-L
ora come ora Dumoulin troverà altri alleati per come si è messa la situazione perchè Pinot, Zakarin e Pozzovivo ancora possono lottare per il podio e se a Nibali del podio non conta molto perchè vorrebbe solo la vittoria finale e quindi si metterà ad attaccare forte per staccare Dumoulin loro 3 se ci riescono lo aiuteranno perchè almeno Pinot credo voglia rimanere più vicino possibile al siciliano in ottica crono
 
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madonna che montato Dumo, per carita' fortissimo ma non ha ancora vinto niente in carriera, due giorni fa si e' cagato addosso e fa lo sborone contro 2 divinita' del ciclismo. maddai......
 
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Quintana sente che la maglia rosa può scattare in faccia a chiunque...oggi rivedendo le immagini penso che Nibali era proprio a tutta e si poteva anche staccare...ma arrivano due tappe con un chilometraggio più lungo dove dovrebbe soffrire di meno...
 
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le 2 volate di Landa con Nibali e TVG sono un compendio di come non si approccia uno sprint. Facepalm
 
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Servono più salite e discese, il gironzolo del Pordoi (con Sella, la migliore, Gardena, Campolongo, Valparola) ha, oltre a pendenze pedalabili, il difetto principale di restare in quota, con un dislivello non elevato rispetto ad altri percorsi. Fa molta scena sulla cartina, ma non molto di più. 
Servono anche tappe da attacchi sulla penultima salita, ovvero con una salita dura seguita da una discesa impegnativa e da una salita finale, magari meno tosta della penultima. 
Questo non favorisce il singolo corridore ma il ciclismo, situazioni in cui è difficile che la tappa non diventi spettacolare.
 
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(25-05-2017, 06:26 PM)OldGiBi Ha scritto: Servono più salite e discese, il gironzolo del Pordoi (con Sella, la migliore, Gardena, Campolongo, Valparola) ha, oltre a pendenze pedalabili, il difetto principale di restare in quota, con un dislivello non elevato rispetto ad altri percorsi. Fa molta scena sulla cartina, ma non molto di più. 
Servono anche tappe da attacchi sulla penultima salita, ovvero con una salita dura seguita da una discesa impegnativa e da una salita finale, magari meno tosta della penultima. 
Questo non favorisce il singolo corridore ma il ciclismo, situazioni in cui è difficile che la tappa non diventi spettacolare.

c'è stata la tappa dello Stelvio con una salita prima di quella di Umbrailpass eppure hanno aspettato tutti l'ultima salita e gli ultimi 5 km per attaccare ed infatti se non avesse attaccato Nibali nell'ultimo km stavano scollinando ancora in 10, quindi forse mancano più i corridori che il percorso, o magari sono tutti allo stesso livello quest'anno perchè qualcuno al top della forma e qualcuno un pò al di sotto delle previsioni
 
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Lo Stelvio era a 79 km dall'arrivo però, son tantini e prima degli ultimi 4 km era difficile muoversi, a maggior ragione perché sono saltati fuori i Trek a tirare.

Sull'Umbrail sono andati insieme perché era la cosa migliore da fare.
 
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Proprio spavaldo

 
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Secondo me sono discorsi un po' troppo influenzati da quello che è stato l'andamento della tappa. Le tappe finali del Giro 2015 mi ricordo che non erano state particolarmente apprezzate in sede di presentazione e poi si erano rivelate, per fattori imprevedibili, divertenti. É il primo esempio che mi é venuto in mente ma penso che ce ne siano a migliaia nella storia del ciclismo.

Allo stesso modo oggi lo spazio c'era in teoria, ma tra la teoria e la pratica c'è un abisso.
 
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(25-05-2017, 06:35 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Lo Stelvio era a 79 km dall'arrivo però, son tantini e prima degli ultimi 4 km era difficile muoversi, a maggior ragione perché sono saltati fuori i Trek a tirare.

Sull'Umbrail sono andati insieme perché era la cosa migliore da fare.

se vuoi vincere e recuperare minuti ad uno che va più forte di te a crono devi attaccare pure che sei lontano, anche perchè si sapeva che nelle ultime tappe non c'erano tapponi difficilissimi o salite come Zoncolan, Mortirolo al 20% o Colle delle Finestre da affrontare, Nibali lo scorso anno il giro lo vinse quando partì sul Colle dell'Agnello a 60km dall'arrivo altrimenti i 5' non li recuperava
 
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Sicuramente nel tappone di Bormio hanno sbagliato (soprattutto Quintana, poi bisogna vedere le gambe), il problema però è che le altre tappe non offrono possibilità...
 
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(25-05-2017, 06:32 PM)Andie88 Ha scritto:
(25-05-2017, 06:26 PM)OldGiBi Ha scritto: Servono più salite e discese, il gironzolo del Pordoi (con Sella, la migliore, Gardena, Campolongo, Valparola) ha, oltre a pendenze pedalabili, il difetto principale di restare in quota, con un dislivello non elevato rispetto ad altri percorsi. Fa molta scena sulla cartina, ma non molto di più. 
Servono anche tappe da attacchi sulla penultima salita, ovvero con una salita dura seguita da una discesa impegnativa e da una salita finale, magari meno tosta della penultima. 
Questo non favorisce il singolo corridore ma il ciclismo, situazioni in cui è difficile che la tappa non diventi spettacolare.

c'è stata la tappa dello Stelvio con una salita prima di quella di Umbrailpass eppure hanno aspettato tutti l'ultima salita e gli ultimi 5 km per attaccare ed infatti se non avesse attaccato Nibali nell'ultimo km stavano scollinando ancora in 10, quindi forse mancano più i corridori che il percorso, o magari sono tutti allo stesso livello quest'anno perchè qualcuno al top della forma e qualcuno un pò al di sotto delle previsioni

La tappa di Bormio va benissimo, tosta, ma la distanza tra lo Stelvio e l'Umbrail Pass non incoraggiava attacchi precoci. Lì è più una corsa di logoramento, ci sta. Bella tappa in ogni caso. 
Un grande Giro per me deve avere almeno due tapponi veri, non uno solo, e uno di questi due deve prevedere scalate come il Mortirolo, o il Giau, o lo Zoncolan, e ben collegate ad altre salite per incidere sulla corsa. Ad esempio, Giau e Tre Cime, o Mortirolo con il Gavia (dove però non si può mettere l'arrivo). 
Non si tratta di favorire qualcuno ma di creare le condizioni perché nascano corse da leggenda, quelle che fanno amare ancora di più il ciclismo e quelle di cui ancora parliamo a distanza di anni. 
Vero comunque che di energie tra i big ce ne sono poche.
 
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Attaccò Chaves sull'Agnello in realtà.

Ma sono situazioni di corsa imparagonabili, l'Agnello ha 10 km sopra il 9,5%, il versante dello Stelvio di ieri aveva solo gli ultimi km dove si poteva attaccare. Dopo che si è capito che Orica, Trek e Katusha avrebbero corso dietro a Kruis non aveva più tanto senso attaccare, sarebbe stato un suicidio.
 
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si ma se fai ritmo forte Trek, Orica e Katusha li lasci senza corridori già dalle prime rampe della salita, invece purtroppo mancano le squadre molto attrezzate per la salita, oggi la Orica ne aveva 4 lì davanti e la Barhain ne aveva soltanto 3 segno che anche se sei a 80km dall'arrivo non puoi combinare nulla perchè poi rimani senza uomini pure te e quindi devono cercare di fare un certo ritmo, se invece hai 4-5 corridori per la salita allora puoi iniziare a fare selezione già da 150km e far rimanere le altre squadre con i soli capitani, però tu ne hai almeno altri 2-3 con te
 
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Ed anche per quella tappa si diceva che c'erano troppi chilometri di discesa e falsopiano tra lo scollinamento e l'inizio dell'ultima discesa. Ma si sono venute a creare situazioni in corsa che hanno reso quella tappa così bella.

Con questo non sto dicendo che il percorso di oggi era il migliore possibile o che è il Giro meglio disegnato di sempre, anzi tutt'altro. Ma il giudizio che avevo sul percorso non é cambiato dopo aver visto la tappa di oggi.
 
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Se ti tieni gli uomini per fare ritmo forte vicino poi non li hai ad aspettarti per discesa e fondovalle. Sei punto e a capo praticamente.

In un ciclismo normale le squadre dei corridori di seconda fascia lasciano tutto sulle spalle della maglia rosa e allora così qualcosa ti puoi inventare. Ma purtroppo ormai non funziona più così.
 
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