04-06-2012, 10:12 PM
Bruyneel: «A volte le parole dure sono necessarie...»
«Le difficoltà? Ci sono state, ma siamo professionisti, il giorno doppo ci siamo seduti ad un tavolo e abbiamo ripreso a lavorare insieme. Ed è quello che faremo per altri due anni e mezzo».
Johan Bruyneel cerca di stemperare la tensione attorno alla sua Radioshack Nissan e lo fa con una intervista concessa alla tv belga Sporza: «Sulla carta, ad inizio stagione, tutti ci additavano come la formazione da battere, ricca di tanti uomini vincenti, ma al momento ci troviamo con un bilancio di sole tre vittorie (due di Cancellara e una di Fuglsang, ndr) e qualche podio, ma nulla di più. È vero che gli infortuni di Fabian e dello stesso Fuglsang ci hanno penalizzato, ma è altrettanto vero che ci aspettavano di raccogliere di più. Per questo ho voluto far sentire la mia opinione in seno alla squadra: qualcuno, come Andy Schleck, ha criticato il fatto che io ne abbia parlato pubblicamente, ma non ho fatto altro che rispondere a domande precise. E non potevo certo dire di essere soddisfatto... Ho lavorato con grandi campioni, ma non sempre sono state rose e fiori: a volte le parole dure sono necessarie, con chiunque. E comunque resto fiducioso sul prosieguo della stagione».
tuttobiciweb.it
«Le difficoltà? Ci sono state, ma siamo professionisti, il giorno doppo ci siamo seduti ad un tavolo e abbiamo ripreso a lavorare insieme. Ed è quello che faremo per altri due anni e mezzo».
Johan Bruyneel cerca di stemperare la tensione attorno alla sua Radioshack Nissan e lo fa con una intervista concessa alla tv belga Sporza: «Sulla carta, ad inizio stagione, tutti ci additavano come la formazione da battere, ricca di tanti uomini vincenti, ma al momento ci troviamo con un bilancio di sole tre vittorie (due di Cancellara e una di Fuglsang, ndr) e qualche podio, ma nulla di più. È vero che gli infortuni di Fabian e dello stesso Fuglsang ci hanno penalizzato, ma è altrettanto vero che ci aspettavano di raccogliere di più. Per questo ho voluto far sentire la mia opinione in seno alla squadra: qualcuno, come Andy Schleck, ha criticato il fatto che io ne abbia parlato pubblicamente, ma non ho fatto altro che rispondere a domande precise. E non potevo certo dire di essere soddisfatto... Ho lavorato con grandi campioni, ma non sempre sono state rose e fiori: a volte le parole dure sono necessarie, con chiunque. E comunque resto fiducioso sul prosieguo della stagione».
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