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Il declino del ciclismo dei grandi giri
#9
(26-10-2020, 10:29 AM)Tommeke23 Ha scritto: Io credo che ci sia un problema di fondo non risolvibile. Come ho già detto tutti (esclusi 5-6 ciclisti al mondo) potendo scegliere preferiscono al 101% poter vincere facendo il minimo sforzo.

Chi te lo fa fare oggi di attaccare alla partenza tutti i giorni come ai tempi di Coppi e Bartali per magari perdere oggi 10' domani guadagnarne 20' poi perderne 5' poi guadagnare mezz'ora

Situazioni alla Coppi e Bartali per diversi motivi non le vedremo più, ma molto più banalmente sarebbe bello vedere qualche azione da lontano. 
Esempio, la Bora ha avuto per due settimane due uomini in classifica che alla fine sono calati. Nelle tappe di Cesenatico e Tortoreto (e  ci metterei anche S. Daniele con un diverso canovaccio) non c'era nessuna squadra che poteva annichilire la corsa, allora perchè non provarci con Konrad?  o anche la Sunweb con Hindley che fno a Piancavallo nessuno curava ed in un eventuale attacco avrebbe potuto avere vita facile? invece meglio tenere due uomini in classifica che alla fine fanno ottavo e dodicesimo, quando anche esponendosi con un attacco da lontano che magari falliva difficilmente facevano peggio Boh

Idem la Deceunick avrebbe potuto in quelle tappe sganciare Masnada, e di esempi ne potrei fare diversi. In un Giro in cui se escludiamo il Dennis di fine Giro avevamo Felline e Denz a tirare nei finali nessuno ci ha provato, io non so cosa dire  Boh
 
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RE: Il declino del ciclismo dei grandi giri - da Jussi Veikkanen - 26-10-2020, 10:51 AM

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