Concordo con Gibo, correre ancora e porsi obiettivi non più alla portata (come il giro, quest'anno) non ha molto senso.
Il tour 2011 alla fine è stata la sua ultima grande sinfonia, e il trentino e la maglia rosa di quest'anno gli ultimi fuochi.
Nel 2002 quando seguivo un po' vagamente il giro lo ricordo in lizza per il successo, poi il naufragio, poi è scomparso.
Qualche anno dopo è ritornato, è stato lì lì per portarsi a casa la grand-boucle, ma si è fatto persino beffare da Carlos Sastre.
Non potevo che affezionarmi a lui: io sto sempre dalla parte dei perdenti perchè io sono un perdente, e so che un giorno avremo la nostra rivincita.
E la rivincita c'è stata quel giorno a Mendrisio, quando ebbi la fortuna di vederlo cavalcare verso la vittoria dell'iride.
Poi è arrivato il 2010: la freccia vallone, quel bellissimo giorno a Montalcino, e l'indimenticabile duello con Basso sullo Zoncolan (visto in differita

) .
Ma ancora mancava la vittoria che aveva cercato per tutta la vita: la vittoria dal colore giallo. Non so sinceramente come abbia fatto a battere un Andy Schleck che quel giorno al Galibier fece veramente impressione. Io, maledettamente imbolsito, ero appena tornato da un giretto in bici per smaltire i miei quasi 90 kg, e vidi un qualcosa di irripetibile da parte del lussemburghese. Non so se nel 2011 ha vinto il più forte, sicuramente ha vinto un uomo onesto. Dopo quella crono a Grenoble mi dissi: "Andy ha ancora un sacco di tempo per vincere!" Gli dei del ciclismo mi hanno smentito.
Nel 2012 quando venne superato a crono da Tejay capii che l'Evans dell'anno prima non c'era più. Che non ci sarebbe più stato.
2013: glorioso podio al giro ottenuto grazie alle mutilazioni del percorso
2014: Giro del trentino e 4 giorni in rosa: la sua maglia-sudario. La sua fine è stata nel suo principio.
Il mio ciclista preferito, senza se e senza ma. Se non tifo per lui è solo per spirito patriottico.
Sei un grande Cadel.