24-02-2011, 04:35 AM
Candido Cannavò
(Gianni Agnelli)
Candido Cannavò (Catania, 29 novembre 1930 - Milano, 22 febbraio 2009) è stato un giornalista italiano.
Ha iniziato come giornalista sportivo ne La Sicilia a diciannove anni. Dal 1952 al 1955 ha ricoperto la carica di presidente del Cus Catania. Nel 1955 è stato ingaggiato come corrispondente da La Gazzetta dello Sport. Successivamente è diventato anche inviato speciale e tra le manifestazioni di cui si è occupato si ricordano alcuni Mondiali di calcio, ben 9 Olimpiadi e moltissimi Giri d'Italia.
Nel 1981 è diventato vicedirettore, poi condirettore e nel 1983 è succeduto a Gino Palumbo come direttore responsabile del quotidiano. È rimasto in carica 19 anni, fino al 2002, quando è stato sostituito da Pietro Calabrese. Durante la sua carica, la Gazzetta dello Sport si è consolidata come maggiore giornale italiano, ha iniziato la pubblicazione del settimanale Sportweek e ha aperto il proprio sito web. Oggi è opinionista (sempre per la Gazzetta) e cura la rubrica Candidamente.
Il suo impegno è andato al di là dello sport. Da sempre si è occupato dei problemi della società, soprattutto della sua terra, e da quando ha smesso di dirigere la Gazzetta dello Sport ha pubblicato la sua biografia e tre saggi, che narrano la situazione delle prigioni italiane, dei disabili e dei senzatetto.
Il 22 febbraio 2009, dopo essere stato ricoverato per alcuni giorni all'ospedale Santa Rita di Milano in seguito ad una emorragia cerebrale, si è spento all'età di 78 anni. In suo onore, nella giornata stessa, su tutti i campi di calcio è stato osservato un minuto di silenzio.
Opere
* Una vita in rosa, 2002
* Libertà dietro le sbarre, 2004
* E li chiamano disabili, 2005
* Pretacci. Storie di uomini che portano il Vangelo sul marciapiede, 2008
wikipedia.org
(Gianni Agnelli)
Candido Cannavò (Catania, 29 novembre 1930 - Milano, 22 febbraio 2009) è stato un giornalista italiano.
Ha iniziato come giornalista sportivo ne La Sicilia a diciannove anni. Dal 1952 al 1955 ha ricoperto la carica di presidente del Cus Catania. Nel 1955 è stato ingaggiato come corrispondente da La Gazzetta dello Sport. Successivamente è diventato anche inviato speciale e tra le manifestazioni di cui si è occupato si ricordano alcuni Mondiali di calcio, ben 9 Olimpiadi e moltissimi Giri d'Italia.
Nel 1981 è diventato vicedirettore, poi condirettore e nel 1983 è succeduto a Gino Palumbo come direttore responsabile del quotidiano. È rimasto in carica 19 anni, fino al 2002, quando è stato sostituito da Pietro Calabrese. Durante la sua carica, la Gazzetta dello Sport si è consolidata come maggiore giornale italiano, ha iniziato la pubblicazione del settimanale Sportweek e ha aperto il proprio sito web. Oggi è opinionista (sempre per la Gazzetta) e cura la rubrica Candidamente.
Il suo impegno è andato al di là dello sport. Da sempre si è occupato dei problemi della società, soprattutto della sua terra, e da quando ha smesso di dirigere la Gazzetta dello Sport ha pubblicato la sua biografia e tre saggi, che narrano la situazione delle prigioni italiane, dei disabili e dei senzatetto.
Il 22 febbraio 2009, dopo essere stato ricoverato per alcuni giorni all'ospedale Santa Rita di Milano in seguito ad una emorragia cerebrale, si è spento all'età di 78 anni. In suo onore, nella giornata stessa, su tutti i campi di calcio è stato osservato un minuto di silenzio.
Opere
* Una vita in rosa, 2002
* Libertà dietro le sbarre, 2004
* E li chiamano disabili, 2005
* Pretacci. Storie di uomini che portano il Vangelo sul marciapiede, 2008
wikipedia.org