08-05-2023, 02:38 PM
Nonostante il mio passato nel settore, oggi seguo poco il ciclismo femminile: mea culpa!
Ieri però, l’impresa del ciclismo italiano ognisesso, non è stata la vittoria di Milan, bensì quello che ha fatto Gaia Realini alla Vuelta Feminina. Lei ha colto il podio nella Generale Finale, ha vinto un gran tappa e ieri è giunta seconda nello sprint a due dietro la Vollering, ma prima s’era levata di ruota la Van Vleuten. Cosa avrebbero detto certo osservatori italiani, se un Ciccone avesse staccato Pogacar? Certo, perché Annemiek è ancora ben davanti, nella storia, ad un Pogi.
La Realini aiutata nel suo decollo prima dell’arrivo in Trek da Francesco Masciarelli, è una sorta di Luperini come altezza e peso. È uno scricciolo, ma ben dotata di quella facilità di pedalata che sovente fa la differenza. Spero possa fare una carriera sulla via tracciata da Fabiana e spero pure che nessuno nell’osservatorio abbia a ridire che è “troppo mezza sega”, come dicevano a me, quando portai in squadra la Luperini.
D’altronde, se in un sito che si vanta di essere l’università del ciclismo, qualche docente chiama “Bassino”-“Bassotto”-“Bassetto” un Remco Evenepoel, tutto è possibile…
Ieri però, l’impresa del ciclismo italiano ognisesso, non è stata la vittoria di Milan, bensì quello che ha fatto Gaia Realini alla Vuelta Feminina. Lei ha colto il podio nella Generale Finale, ha vinto un gran tappa e ieri è giunta seconda nello sprint a due dietro la Vollering, ma prima s’era levata di ruota la Van Vleuten. Cosa avrebbero detto certo osservatori italiani, se un Ciccone avesse staccato Pogacar? Certo, perché Annemiek è ancora ben davanti, nella storia, ad un Pogi.
La Realini aiutata nel suo decollo prima dell’arrivo in Trek da Francesco Masciarelli, è una sorta di Luperini come altezza e peso. È uno scricciolo, ma ben dotata di quella facilità di pedalata che sovente fa la differenza. Spero possa fare una carriera sulla via tracciata da Fabiana e spero pure che nessuno nell’osservatorio abbia a ridire che è “troppo mezza sega”, come dicevano a me, quando portai in squadra la Luperini.
D’altronde, se in un sito che si vanta di essere l’università del ciclismo, qualche docente chiama “Bassino”-“Bassotto”-“Bassetto” un Remco Evenepoel, tutto è possibile…