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Damiano Cunego
#21
Non sono d'accordo sul fatto che l'Olimpiade non sia troppo adatta a Cunego, forse avrebbe potuto provarci. L'unico impedimento al massimo sarebbe stata la condizione dato che si trova tra Tour e Mondiale, ed è difficile essere al 100% per 4 mesi (mettiamoci pure il Lombardia va...)...
 
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#22
Ma dai Ric,non scherzare.
Con un percorso come quello di Londra,cosa ci deve fare Cunego,che con tutto il rispetto di questo mondo,non è che brilli per sagacia tattica.
Capisco che anche a Valkenburg,con Gilbert in corsa,si correrà per il secondo posto ma almeno la selezione sarà netta e solo i più forti rimarranno davanti.
 
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#23
Ma Cunego dopo quest'anno dove nelle Ardenne ha fatto pietà ed invece ha quasi vinto il Giro di Svizzera ed ha fatto un ottimo Tour non ha ancora capito che la sua dimensione sono le corse a tappe Huh
 
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#24
E quando vincerà una corsa nelle Ardenne e fara pietà nei GT, la sua dimensione sarà quella delle classiche ? Naaa, secondo me fa bene a puntare alle classiche del Nord e poi al Tour, dato che così riesce bene a conciliare classiche e corse a tappe, dato che è un corridore completo, anzi forse troppo, dato che non si capirà mai se va più forte da una parte o dall altra (secondo me va più forte nelle corse di un giorno)...
 
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#25
Manuel,non te la prendere ma "corridore completo" lo puoi dire ad Evans o ad un Contador,ma a Cunego,che a crono va "con le ruote di legno" proprio non gli si addice.
D'altronde quel "completo" avrà pure un suo valore,oh no? :D
 
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#26
Completo è inteso nel contesto classiche e GT...
 
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#27
(15-02-2012, 05:16 PM)ManuelDevolder Ha scritto: E quando vincerà una corsa nelle Ardenne e fara pietà nei GT, la sua dimensione sarà quella delle classiche ? Naaa, secondo me fa bene a puntare alle classiche del Nord e poi al Tour, dato che così riesce bene a conciliare classiche e corse a tappe, dato che è un corridore completo, anzi forse troppo, dato che non si capirà mai se va più forte da una parte o dall altra (secondo me va più forte nelle corse di un giorno)...


Per me fa male a fare sia Tour(con il percorso che presenta è proibitivo per lui) che Ardenne, programma sbagliato, fossi in lui avrei fatto Giro e Vuelta. Poi sono 2 anni che alle Ardenne fa schifo, altro che riesce a conciliare bene classiche e grandi Giri...
La speranza è che Damiani riesca a fargli capire che deve puntare alle corse a tappe, perchè se continua ad ascoltare Saronni non combinerà mai più un cacchio...
 
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#28
Si si avevo intuito ti riferissi a quello però siccome io lo intendo diversamente mi sono espresso a riguardo,per dar sfogo alla mia cacacazzaggine.
 
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#29
Si preannuncia un altro anno buttato nel cesso!! Cunego deve fare come ha sempre fatto Gibo Simoni puntare tutto sul Giro d'Italia, poi si concede lo sfizio di una San Sebastian o di un Lombardia.
 
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#30
Cunego quindi farà il Tour e non il Giro? Già ha stilato il suo programma?
 
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#31
Su Rai Sport 2 fanno vedere la tappa di Bormio.
Cunego di un altra categoria rispetto agli altri. Ma quel Giro fa riflettere sul valore dello stesso Cunego e su quello di Simoni, dopo di loro in salita c'erano Dario David Cioni e Gonchar. Cunego contro corridori come quelli dominerebbe anche oggi, ma purtroppo per lui oggi c'è di meglio in giro, per quanto riguarda i GT ovviamente, perchè Gonchar a crono era un fenomeno...
 
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#32
Io dico solo una cosa.
Essere Damiano Cunego è la cosa più brutta che possa capitare ad un ciclista. Se vinci è perchè i tuoi avversari sono dei broccacci o non puntavano a quella gara, mentre se non vinci sei la più grande sega della storia del Ciclismo. I meriti non ne vengono mai riconosciuti fino in fondo. E questa cosa non c'entra assolutamente nulla coi tanto bistrattati tifosi, che hanno lo stesso modo di tifare di tifosi di tanti altri corridori.

Per me ora è un regolarista che va piano a cronometro, quindi dovrebbe puntare a fare come fa Luis Leon, cioè vincere in fuga, dato che in salita al massimo arriva tra il 3° e il 10° posto, mentre a crono perde un sacco. Totale, arriva intorno alla sesta posizione nei GT. Non è più assolutamente un corridore da classiche...
 
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#33
Io invece vedo Damiano ancora competitivo in un GT come la vuelta o il giro dove non ci sia un livello di corridori come al tour e per le classiche lo vedo bene per Liegi e Lombardia.....
Perchè Cunego non può correre classiche e grandi giri ed essere competitivo in entrambi? Lo fanno un sacco di corridori ( Evans, Schleck, Nibali, ecc....)

Poi non mi pare sia un corridore che si rende antipatico come i vari Riccò,ecc.. , mi pare anzi che sia sempre pronto ad ammettere i suoi errori...

Ho un amico a Cerro che lo conosce molto bene e sembra che questa situazione psicologicamente lo distrugga, credo che abbia anche modificato il modo di allenarsi, ormai purtroppo non gli frega più di tantoTriste
 
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[+] A 1 utente piace il post di Micheliano59
#34
su cunego bisognerebbe farla finita e prendere quello che viene. quest'anno è andato male ma è un bravo corridore e soprattutto una bravissima persona. non possono essere tutti contador o gilbert per la miseria.

io credo che la sua condanna sia stato il giro vinto da giovanissimo nel 2004, anno, tra l'altro, della morte di pantani. troppe pressioni..

cunego ha vinto abbastanza nella sua carriera ha fatto tante top ten nei GT, podio al mondiale, 3 lombardia.. certo avrebbe potuto fare anche di più ma basta dargli addosso, anche perchè quanti italiani abbiamo che hanno vinto di più in attività? non mi pare molti no..
 
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#35
Cunego, la bandiera del Team Lampre
Con i ritiro dall’attività agonistica di due simboli blu-fucsia come Daniele Righi e Marco Marzano, Damiano Cunego (foto Bettini) è diventato il corridore con la più lunga militanza, ancora in corso, nelle fila del Team Lampre.
Il Piccolo Principe si appresta a vivere la nona stagione nella formazione dei patron Galbusera, nel nome di una continuità fortemente voluta da Cunego stesso.
Il saluto a un’annata che si chiude e un pensiero di augurio per la prossima stagione, piena di novità per la compagine blu-fucsia, sono affidati proprio a Damiano, ovvero colui che può essere definito la “bandiera” del Team Lampre.

La formazione si presenterà al via della stagione 2013 fortemente rinnovato. Una certezza però è rimasta: la tua presenza in squadra. Damiano, come ci si sente a essere la bandiera di un gruppo?
“Non può che farmi piacere e farmi riflettere sul tempo che passa. Pensare di aver vissuto otto annate in blu-fucsia mi rende orgoglioso per il fatto di essere stato una parte importante della storia di questa squadra, ma al contempo percepisco che non sono più un giovane rampante: sono un uomo con una certa esperienza e sono chiamato a far fronte al certe responsabilità. Essere la bandiera di una squadra è una prospettiva che mi riempie di orgoglio. Pensare che i tifosi possano associare in maniera forte il nome del Team Lampre al mio, mi dà ancora maggiori stimoli per provare a dare a questa formazione ancora grandi soddisfazioni”.

La scelta di legare il tuo futuro prossimo ancora alla squadra dei patron Galbusera ti soddisfa?
“Affinché un rapporto possa durare a lungo, entrambe le parti coinvolte devono impegnarsi e trovare reciproca stima. In tutti questi anni, da parte dei signori Galbusera e del general manager Saronni ho sempre ricevuto considerazione, affetto e supporto, sia nei momenti buoni che in quelli meno positivi. Nel Team Lampre non mi è mai mancato nulla di quanto avessi bisogno per potermi esprimere bene in campo ciclistico. Questi elementi sono stati molto importanti per decidere di continuare a correre in squadra. In più, ho intravvisto ottime prospettive per il futuro, con scelte che stanno indirizzando il team verso direzioni interessanti. Già nel primo raduno di Darfo Boario Terme, ho trovato le prime conferme di queste mie sensazioni positive sulla squadra; ho percepito una forte carica di vitalità proveniente dai nuovi compagni e dai nuovi sponsor. Ovviamente non dimentico chi è stato con noi in questi anni e le aziende che ci hanno fin qui supportato ma, guardando al futuro, vedo un’ottima prospettiva”.

In occasione del primo raduno, hai avuto modo di conoscere i nuovi arrivati in organico: per molti di essi, molto giovani, sarai un punto di riferimento. Ti gratifica questa responsabilità?
“Non la vivo come un’incombenza, ma come un fatto positivo. Mi ricordo quando anch’io ero un giovane neo-professionista e cercavo di imparare molto dai corridori più esperti. Proverò a essere un buon dispensatore di consigli. Ho visto ragazzi molto motivati e dalle ottime qualità: la squadra ha scelto bene, ora toccherà ai singoli corridori dimostrare di non essere solo belle speranze”.

Nel Team Lampre è giunto anche Filippo Pozzato. Come valuti il suo ingaggio?
“Pippo ha grande classe, quella che serviva al Team Lampre per tornare a essere protagonista nelle Classiche del Nord come Fiandre e Roubaix. I nostri obiettivi saranno differenti, ma penso che tutti potranno trarre giovamento dalle sue prestazioni.
Infatti se, come ci si augura, Pozzato dovesse andare bene nella prima parte delle Classiche, l’intero ambiente della squadra riceverebbe una grande carica di entusiasmo, utile anche per affrontare le Classiche delle Ardenne e il resto della stagione”.

Come hai trascorso l’inverno?
“Ho passato qualche settimana in tranquillità con la mia famiglia. Ai primi di novembre ho ripreso ad andare in bicicletta, inizialmente nelle vesti di esploratore: essendomi trasferito a Lugano, ho dovuto scoprire i percorsi della zona e i tracciati per gli allenamenti. Ho potuto sfruttare il clima mite del lago per buone uscite, intensificando il lavoro da metà dicembre seguendo le tabelle di allenamento”.

Parlando di allenamenti, quale giudizio puoi dare all’inizio della collaborazione con Michele Bartoli, nuovo consulente della squadra per la preparazione e la programmazione degli appuntamenti agonistici?
“Con Michele si è instaurato subito un ottimo rapporto, abbiamo iniziato un cammino comune che, mi auguro, possa essere vincente. Apprezzavo molto Bartoli quando era un ciclista: da giovane corridore quale ero, mi esaltavo a vedere il guerriero toscano ottenere grandi successi. Mi ha fatto quindi gran piacere avere la possibilità di incontrarlo in questo suo nuovo ruolo, una dimensione non facile per la quale bisogna essere preparati. Michele mi è sembrato molto competente e, in più, ha qualcosa che va oltre l’importante base teorica: ha corso in bicicletta ad alto livello, ha l’esperienza sul campo e quindi conosce quali sensazioni e situazioni vive un’atleta”.

I tuoi tifosi non vedono l’ora di ammirarti in gara: dove darai loro appuntamento?
“L’esordio è fissato in occasione del Challenge Mallorca (3-6 febbraio), poi valuterò quali corse disputare nell’approccio alla Tirreno-Adriatico e al Giro dei Paesi Baschi”.

Quale augurio per gli appassionati di ciclismo?
“Auguro serene feste e un 2013 ciclistico all’insegna delle emozioni sportive: io mi impegnerò per provare a regalare belle soddisfazioni”.

comunicato stampa Team Lampre
 
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#36
Che non sia l'anno buono?
 
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#37
Assolutamente no
 
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#38
Anno buono per cosa?

Penso, ma spero di essere smentito, che per Cunego gli anni buoni siano finiti, poi magari qualche discretissima stagione, come quella del 2011 riesce a tirartela fuori, ma dubito seriamente che lo rivedremo trionfare al Lombardia o arrivare sul podio in un GT...
 
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#39
Allora, il buon Damiano ha detto alla Gazzetta che nel 2013 correrà di meno, farà le classiche, il Tour e possibilmente il Mondiale. Comunque se Gasparotto ha vinto l'Amstel Gold Race, lui può certamente vincere qualche bella classica, sperando che Gilbert non sia invulnerabile, altrimenti è inutile presentarsi alla partenza.
 
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#40
Dai Damianino, che può darsi che lo becchi il podio ad una delle classiche e magari il podio alla tirreno adriatico, e poi la top5 al tour e anche un bel mondiale li puoi fare
I believe in You Rolleyes
 
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