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Emanuele Sella prima del Giro: "Ho un duplice obiettivo"
#1
Emanuele Sella prima del Giro: "Ho un duplice obiettivo"

Tra pochi giorni si parte. Si prende la bici, la valigia, e si va a Torino per la partenza del Giro d'Italia, la corsa rosa. Ogni corridore nella valigia ci metterà sogni, speranze, desideri, e perché no qualche preoccupazione. Ognuno nel proprio viaggio verso il capoluogo piemontese, penserà al proprio Giro, e a come se lo immagina. Noi lo abbiamo chiesto ad Emanuele Sella, di ritorno sulle strade della corsa rosa, quelle che lo hanno reso famoso, quelle sulle quali è sempre stato protagonista.
Emanuele era a casa, nella sua Vicenza, a riposare, a meditare, ad immagazzinare energie per la grande corsa che lo attende. Sembra la quiete prima della tempesta. Tra pochi giorni ci saranno solo asfalto, sudore, chilometri, gente che ti incita e grida il tuo nome, fatica, e tanta tanta strada. Ecco i pensieri e le speranze dello scalatore dell'Androni Giocattoli a pochi giorni dalla partenza per Torino, a pochi giorni dal riappiccicare il numero sulla maglia. A pochi giorni dall'azione, quando non ci sarà più il tempo per pensare, ma solo per pedalare.

Emanuele questo per te è l'anno del ritorno al Giro d'Italia, al quale manchi dall'edizione 2008, quando vincesti la maglia verde di miglior scalatore e due tappe dolomitiche. Cosa provi nel ritornare sulle strade della corsa rosa?
Un po' di emozione c'è e non lo nascondo. Ma alla fine ho già fatto cinque Giri d'Italia quindi so a cosa vado incontro. Per me sarà certamente una bella esperienza. Ci ho sempre tenuto a partecipare al Giro, quest'anno in modo particolare.

In che condizioni psico-fisiche ti presenti alla partenza di Torino. Sei al livello che speravi?
Sì, direi proprio di sì. Ho lavorato molto in questi mesi, e nell'ultimo mese ancora di più, quindi ho buone sensazioni. Si è anche visto alle corse a cui ho partecipato. Ho vinto anche due gare, quindi il morale c'è, e la testa anche. Si tratta di partire e dopo strada facendo si vedrà.

Ti abbiamo visto bene infatti al Sardegna, alla Coppi e Bartali, all'Appennino, al Trentino.
Sì, poi noi all'Appennino e al Trentino arrivavamo da un ritiro in montagna quindi eravamo un po' stanchi. In queste corse abbiamo lavorato molto in vista del Giro d'Italia. Ci tenevamo a fare bene, ma sapevamo di non essere in condizioni ideali. Comunque questo ci ha dato morale per il Giro.

Quindi il Trentino è stato un test importante, per mettere anche benzina delle gambe...
Si il Trentino è sempre un test molto importante, è chiaro però che era dalla Coppi e Bartali che non correvamo, con solo il Giro dell'Appennino in mezzo, quindi mancava un po' il ritmo corsa. Avevamo lavorato molto e quindi dovevamo un po' smaltire la fatica. Però adesso il Giro si avvicina, sono passati già 10 giorni dal Trenino, e quindi io mi sento bene. So che magari la prima settimana ci sarà un po' da stringere i denti, guardando alla seconda e terza settimana.

Le più dure...

Sì, le più dure e le più importanti, dove si deciderà la classifica e dove ci sono le tappe più adatte alle mie caratteristiche. Anche se tutto il Giro è da tenere sotto controllo, ma il terreno ideale sarà nelle ultime due settimane.

Un Giro durissimo per l'appunto. Da infarto per così dire. Che obiettivi ti poni alla vigilia: punti a successi parziali o a curare la classifica generale?
Dentro di me mi piacerebbe curare di più la classifica, è chiaro che c' è sempre stata questa ambizione. Però so anche che curando la classifica fai fatica ad avere allo stesso modo la libertà di vincere le tappe. Quindi se un giorno vedo che non vado e non ne ho, non penso starò li più di tanto a diventare matto, e a tenere duro magari per un decimo posto che non mi serve a niente. In caso cercherò di vincere una tappa, che quella rimane sempre nella memoria. Quindi ho un duplice obiettivo.

Quindi o un buon piazzamento, oppure se esci dalla generale punti ad una tappa prestigiosa....
Si diciamo che la classifica ci tengo a farla bene, però sono cosciente che se non arrivi sul podio, poi si fa fatica a ricordare che Sella è arrivato quinto o sesto in classifica. Quindi a quel punto preferirei una tappa.

E alla maglia verde di miglior scalatore ci pensi?
Mi piace, ma tutto sta a vedere come si mette la corsa. Se entrerò in classifica per esempio. Non lo so ancora, voglio partire e poi strada facendo vediamo. Vivendo giorno per giorno, tappa dopo tappa, anche seguendo le mie sensazioni che avrò. Cercherò di dare il massimo per ottenere il massimo.

C'è un tappa che hai segnato sul calendario, una che ti piace più delle altre, nelle quali ci tieni particolarmente a fare bene? Di salita ce ne sono tante...
Le tappe in cui posso fare la differenza non le dico e non le dirò mai (ride, ndr). Però è chiaro che quelle che mi piacciono di più sono quelle Dolomitiche, in Veneto, vicino a casa ( Sella è vicentino, ndr). Le tappe più belle che lasceranno il segno sono quelle.

E' un segreto quindi...però vicino a casa ce ne sono tante di belle...
Sì, mi piacerebbero quelle dolomitiche. Quella dello Zoncolan o della Marmolada e Gardeccia sicuramente sono tappe in cui mi piacerebbe fare bene, ma come me tanti. Forse saranno in meno perché quel giorno sarà terreno per scalatori, però sicuramente mi piacerebbe far bene. Anche se so che sarà una tappa durissima e selettiva, dove usciranno veramente i corridori più forti.

Parliamo degli avversari: Contador, Nibali, Scarponi, Anton, Rodriguez, Kreuziger. Solo per citarne alcuni. Cosa pensi dei tuoi avversari e chi vedi favorito per la vittoria finale?
Io vedo bene Contador. Sicuramente sarà l'uomo da battere. Però nulla da togliere agli italiani. Innanzitutto Nibali e Scarponi che penso saranno le due punte italiane più forti, che potranno far bene in questo Giro d'Italia. Poi ci sono Rodriguez e Anton. Questi sono i corridori più forti. Poi secondo me saranno Scarponi e Nibali che con Contador si giocheranno questo Giro d'Italia. Però magari ci sarà una sorpresa...

La tua Androni è una squadra agguerrita. L'anno scorso c'era Scarponi come punta unica. Quest'anno avete più frecce al vostro arco: te, Rujano, Serpa. Che ruolo pensate di poter recitare in questo Giro d'Italia?
Secondo me siamo una bella squadra, una formazione che può attaccare. Possiamo inventarci qualcosa. Siamo molto competitivi, tutti e nove. Siamo corridori vispi, vivaci, non abbiamo problemi ad andare in fuga e ad entrare nella bagarre. Sarà per noi un Giro tutto da vivere.

Per te è un “ritorno al futuro” al Giro. Tornando sulle strade della corsa rosa senti la voglia e il desiderio di riscattarti agli occhi della gente del ciclismo dopo i fatti degli anni scorsi?
Sì, in parte. Io torno al Giro e darò il massimo. La gente ormai penso che abbia capito che sono un corridore e basta, che fa del proprio meglio. Darò il 100% anche al Giro d'Italia, ma non è che ci vada per riscattarmi, per me l'importante è esserci e tornarci da protagonista.

Quando si parte Emanuele?
Mercoledì, tutti mercoledì. Perché dopo giovedì e venerdì ci sono le presentazioni, i controlli e così via.


Mercoledì si parte quindi. E nel viaggio di andata Emanuele Sella penserà ancora una volta se curare la classifica o se puntare ad un successo di tappa, su quelle Dolomiti così vicine a casa che in passato lo hanno visto ottenere prestigiose vittorie. Poi una volta sceso dalla pedana della cronometro di Torino non penserà più, ci sarà solo da "menare". Ben coscienti che in ogni Giro d'Italia ci sono dei favoriti e degli outsider, ma che ogni anno la corsa rosa regala emozioni, sorprese, e qualche colpo di scena. Di quelli che all'andata, prima di partire, non potresti nemmeno immaginare...

 
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#2
Potrebbe pagar le 3 settimane, visto che non è che sia mai stato portato per una distanza simile. Però se si gestisce bene può sia fare una discreta classifica che togliersi qualche soddisfazione personale. Dipende anche come si gestiranno gli Androni.

Certo è che, dopo le stagioni così così in Carmiooro, non pensavo potesse già raggiungere un livello del genere al primo anno di Androni: insomma, da inizio anno ha fatto davvero tanti bei piazzamenti, risultando sicuramente il più costante degli uomini di Savio. Sisi
 
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