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Giro d'Italia 2023 | 15^ tappa: Seregno - Bergamo
#21
Il bubbone è scoppiato.
Per filosofia personale quando le cose vanno male auspico che vadano sempre peggio.
Nella mediocrità si vivacchia, dallo sprofondo sei obbligato a rialzarti.

O a levarti definitivamente dai coglioni.
 
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[+] A 1 utente piace il post di Primo della Cignala
#22
Il 2020 decisamente meglio: ma alla fine anche le prime duebsettimane dello scorso anno sono state meglio di queste
 
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#23
Tutti i Giri dal 2019 in poi hanno fatto incredibilmente schifo.

Mi pare evidente che al netto dei problemi dovuti ai corridori, ai sindacati, ai media ecc.... c'è anche un evidente problema di percorsi.
 
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#24
(21-05-2023, 06:01 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Questa è il tipo di tappa che va messa a fine terza settimana, tipo quella di Mos della Vuelta 2021, e non a fine seconda.

Ma Vegni, dopo anni di 'ste schifezze simil Lombardia, ancora non l'ha capito.

Roglic dovrebbe organizzare un bell'attacco in discesa per vincere il Giro, dato il modo in cui (non) scendono sia Thomas che Almeida.

Il problema degli attacchi in discesa è che comunque ti devi prendere dei rischi. Se sei più forte non serve, però se non riuscisse a fare la differenza tra Bondone e Zoldo Alto, la discesa del Giau potrebbe essere un buon posto per provare un attacco.
 
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#25
Si l unico è il giau


(21-05-2023, 08:40 PM)Primo della Cignala Ha scritto: Il bubbone è scoppiato.
Per filosofia personale quando le cose vanno male auspico che vadano sempre peggio.
Nella mediocrità si vivacchia, dallo sprofondo sei obbligato a rialzarti.

O a levarti definitivamente dai coglioni.

Un po estremista

Temo che non sia ancora il peggio
 
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#26
Comunque i peggiori sono i poveracci dei media e i direttori sportivi.

Perché se i ciclisti sono dei cretini è colpa di chi li dovrebbe educare.

Ma se appena uno va forte nella prima settimana si dice che crollerà nella terza o se appena uno prende la maglia si agitano gli spettri delle pericolose conferenze stampa.....che cosa ci aspettiamo?

"Una volta", cioè 15/20 anni fa, non ai tempi di Binda, i corridori lottavano anche solamente per vestirla un giorno la maglia rosa e nelle tappe di montagna la fuga non arrivava quasi mai (arrivava solamente se c'era dentro il Perez Cuapio di turno che tirava fuori il numero e resisteva, per un soffio, al ritorno del gruppo).

Questo perché per quei corridori rappresentava un onore enorme vestire la maglia rosa o vincere una tappa. Per i corridori di oggi non esiste più nulla che non sia la GC e le monuments.

Questi ambiscono solamente a vincere à la Hindley, nessuno vuole più vincere à la Pantani (al Giro, perché alla Vuelta, con percorsi diversi, Evenepoel, ma anche lo stesso Roglic, hanno fatto qualcosina in più).

Un Simoni attaccava sempre perché del doman non c'era certezza, questi giocano a schivare cadute, covid e altri cazzi per giocarsi tutto in pochi chilometri al penultimo giorno.

Bella merda....e qualcuno la giustifica pure.
 
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[+] A 8 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
#27
Purtroppo oggi a tanti sembra far schifo indossare la maglia rosa........ma bisogna anche dire che abbiamo una classifica corta e con squadroni come Ineos e Jumbo la corsa resta bloccata per le seconde linee...al max possono far prendere la rosa ad uno che la prima salita fatta forte si scioglie come neve al sole
 
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#28
Squadroni come Jumbo in questo Giro? Devo essermi perso qualcosa
 
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#29
Se scatta Caruso per dire,non credo abbiano grosse difficolta' Dennis e Kuss a tenerlo a debita distanza in una tappa di media-alta montagna
 
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#30
Ieri ero sullo strappo a Bergamo e mi è sembrato che la Jumbo sia arrivata corta per l’attacco di Roglic.
Bouwman (mi sembrava lui) si è spostato dalla testa del gruppo appena prima della porta, con l’inizio del ciottolato, e lì Roglic non ha accelerato di netto, e anzi mi ha dato la netta impressione che avrebbe preferito trovarsi davanti qualche centinaio di metri più in là.
 
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#31
Ieri hanno passeggiato per tutta la tappa e dopo un allungo di 20 secondi sono rimasti in 6-7. Nessun gregario o seconda linea. Penso che dica tutto.
 
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#32
What an exciting Giro d’Italia.
 
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