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Il più grande classicomane di tutti i tempi
#21
Moser secondo me arriva appena sotto i cinque del primo post + Kelly. E' probabilmente tra i primi cinque specialisti del pavé, alle Ardenne non si è mai dedicato più di tanto (penso per via del Giro) ma ha vinto la Freccia e ha fatto podio alla Liegi all'unica partecipazione e in Italia ha vinto una marea di corse, compreso Lombardia e Sanremo.
Lo preferisco ad esempio ai suo contemporanei o quasi tipo Saronni o Argentin o Bugno.

Riaffacciandomi al primo posto credo che Merckx rimanga sopra tutti non solo come corridore tout-court, ma semplicemente come classicomane. Nelle classiche dure era il numero 1 (infatti penso che nelle Ardenne ce ne siano al massimo due paragonabili), nel pavé non è stato perfetto ma ha vinto tanto ugualmente e bisogna vedere anche con chi si doveva confrontare...
La mancanza della Parigi-Tour nel suo palmares è abbastanza grave ma tutti hanno le loro lacune.
 
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#22
Tafi per me è sottovalutato in termini assoluti: ha vinto Fiandre, Roubaix, Lombardia, Parigi-Tours, campionato Italiano, Giro del Lazio x2, la Rochester Classic quando era prova di coppa del mondo e la Parigi-Bruxelles.

Leggendo Wikipedia 19 delle 28 vittorie in carriera sono corse di un giorno.

Poi non è di certo il più grande classicomane in Italia, ma se ne parla sempre poco. In più è l'unico Italiano che in carriera ha vinto Fiandre e Roubaix.
 
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[+] A 1 utente piace il post di Manuel The Volder
#23
Specialisti di classiche ce ne sono parecchi, metterei in un gruppo da top 20 pure Jan Raas e Fred De Bruyne. Kuiper a me piaceva parecchio, non aveva spunto veloce e doveva vincere per distacco, ma ha praticamente vinto tutto tranne la Liegi dove comunque si è piazzato.
Non ragionando per palmares, De Bruyne fu costretto al ritiro per i postumi di un incidente quando aveva 30 anni, peggio ancora andò ad Emile Daems, corridore fortissimo, capace di vincere alla Sanremo, Roubaix e Lombardia battendo campioni come Van Looy e Janssen, ma anche di imporsi nella tappa del l'izoard al Tour 62. Non so dirvi se avrebbe vinto ancora perché non fu brillante nel 64 e 65 ma aveva solo 28 anni. Per avere info maggiori mi piacerebbe che qualche storico intervenisse.
 
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#24
Tra i pionieri citazione d'obbligo per François Faber. Vinse Parigi - Roubaix, 2 Parigi - Tours, Giro di Lombardia, Bordeaux - Parigi e Parigi - Bruxelles.

Il più forte dell'epoca, però, a mio avviso fu Octave Lapize. In cinque anni vinse tre Roubaix, tre Parigi - Bruxelles, tre campionati nazionali francesi, una Parigi - Tours e una Milano - Varese. Fu campione nazionale anche in un preistorico ciclocross e bronzo su pista alle Olimpiadi. Semplicemente un fenomeno a cui la guerra ha strappato la vita e con essa altri anni di ciclismo ad altissimi livelli.
 
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#25
Tra i belgi a cavallo dei 60s e dei 70s va menzionato obbligatoriamente Godefroot: 2 Fiandre, 2 Zurigo, 2 campionati belgi, Liegi, Roubaix, Henninger Turm, Gand e tante altre corse di un giorno (più innumerevoli piazzamenti).

Quando i rivali, solo guardando ai connazionali, oltre ai mammasantissima già citati, si chiamavano Leman, Verbeeck, Demeyer, Maertens, Dierickx, Van Springel... (se lo nomino tutti faccio notte).

A tal proposito penso che siamo tutti d'accordo nell'indicare come epoca più ricca di qualità e competitività fine anni '60-fine anni '70.
 
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[+] A 1 utente piace il post di Albi
#26
Assolutamente.

Certo, c'è stato pure un periodo storico in cui hanno corso, in contemporanea, Henri Pelissier, Heiri Suter, Costante Girardengo, Gaetano Belloni, Giovanni Bruneto, Eugène Christophe più i soliti belgi come Paul Deman, Philippe Thys, René Vermandel, Louis Mottiat, Félix Sellier e via dicendo.

La discriminante, a mio avviso, è che negli anni '60/70 i confronti tra big di nazioni diverse erano molto più frequenti, il che rende le gare ben più difficili da vincere.
 
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#27
ciao a tutti...
volevo dire la mia su questo dibattito anche se questo genere di "classifiche" sono sempre un giochino in quanto abbastanza opinabili...
io seguo il ciclismo dal 1985 e quindi sul "prima" non mi addentro...

dividerei i corridori in due fasce: chi ha smesso e chi ancora in attività...

tra i primi sicuramente sean kelly primo staccato dagli altri ed incontrastato...
poi in un secondo gruppo metterei joah museeuw - tom boonen - fabian cancellara...
in un terzo gruppo michele bartoli - moreno argentin - paolo bettini...
in un quarto gruppo andrei tchmil - rolf sorensen - davide rebellin - peter van petegem...
difficilmente collocabili due che definisco "specialisti" oscar freire ed erik zabel...

per quelli in attività al primo posto alejandro valverde....
in un secondo gruppo philippe gilbert e peter sagan....
nel terzo gruppo greg van avermaet ed alexsander kristoff...
+ vincenzo nibali che nella gare di un giorno ha comunque un otimo palmares...
 
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#28
Valverde e Boonen sono il non plus ultra degli specialisti, imho.

Fortissimi nelle loro gare (non i più grandi di sempre, però), ma incapaci di vincere pure corse molto adatte alle loro caratteristiche come Parigi - Tours e Sanremo nel caso di Boonen e Amstel e Lombardia nel caso di Valverde.

Rispetto a corridori da classiche traversali che hanno saputo vincere molto, come Gilbert o Argentin, sono un passo indietro.

Comunque Valverde ha due anni per farmi cambiare idea, anche perché le doti le avrebbe, imho.

Poi c'è lo strano caso di Gianni Bugno, uno che non ha mai vinto le grandi classiche più adatte a lui, ma si è portato a casa Sanremo e Fiandre.
 
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#29
Premettendo che sono tifoso di Moreno Argentin, come mai ritieni superiori come corridori di un giorno (nel complesso non c'e' paragone) Moreno e Gilbert a Valverde?
X Valverde 5 Freccia 4 Liegi 1 Mondiale...e soprattutto 7 podi mondiali...ed una carriera sempre al top (escluso il periodo della squalifica)...
Argentin e Gilbert hanno avuto un paio d'anni di down...Valverde e' stato 15 anni sempre al top..
 
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#30
Premessa: il Mondiale non lo considero proprio in questa discussione. E' una gara a sé, con percorsi spesso insulsi, soprattutto negli ultimi anni.

Valverde fuori dalla Spagna ha vinto solo Liegi, Freccia, Parigi - Camembert e Giro del Lazio. Le ultime due una volta sola. Il Lombardia, sicuramente adatto alle sue caratteristiche, se lo è giocato veramente solo nel 2014 e l'Amstel gli è sempre stata indigesta. Fortissimo, ma il suo potenziale nelle corse di un giorno non lo ha mai sfruttato a pieno, anzi, ha sfruttato solo il minimo indispensabile.

Gilbert ha vinto in maniera trasversale ed è riuscito a essere competitivo in praticamente ogni classica, esclusa la Roubaix. Si va da classiche più semplici, altimetricamente parlando, come Parigi - Tours e Piemonte (e si è giocato pure Gand e Sanremo, non dimentichiamo), a letteralmente tutte le Ardenne, passando per i muri dell'Het Volk e, soprattutto, del Fiandre e per il Lombardia che ha vinto in due occasioni.

Condivido il fatto che Gilbert abbia avuto annate molto negative, al contrario di Valverde. Ma, nelle corse in linea, ha vinto di più e meglio.

Per Argentin vale un discorso simile: ha vinto il Fiandre, ha vinto il Lombardia, è arrivato sul podio alla Sanremo. Tre cose che Valverde non ha fatto.

Valverde dei tre è il più dotato, imho, e il più longevo. Ma ciò non basta, perché ha veramente troppe lacune.
 
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#31
Analisi chiara e molto condivisibile...
Non sono pero' d'accordo sul fatto di non considerare il Mondiale e li Valverde e' stato sicuramente superiore agli altri anche se ha la stessa unica vittoria...
Quale sarebbe la tua classifica dei primi dieci dal 1985 ad oggi?
 
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#32
Sicuramente non è un esercizio facile, poiché da un certo momento in avanti vi è stata una fortissima specializzazione, per cui bisognerebbe poi dibattere, ad esempio, su chi è stato il migliore nel suo settore tra Valverde e Boonen.

Ad ogni modo, il primo posto è indubbiamente di Kelly.

Sotto l'irlandese metto quei corridori che hanno saputo vincere tanto e bene in gare molto diverse tra loro. Dunque, Gilbert, Bartoli, Museeuw, Argentin e volendo anche Bettini, il quale sulle pietre non ha mai fatto nulla (due top-10 al Fiandre, ma non si è mai giocato la vittoria), ma ha vinto gare poco adatte alle sue caratteristiche come Sanremo e Amburgo.

Dunque, direi Kelly, Museeuw, Gilbert, Bartoli, Argentin e Bettini, in quest'ordine, sono i miei primi 6.

Poi vengono Valverde, Cancellara e Boonen, in ordine sparso, in quanto specialisti da top-5 all time delle loro classiche.

Poi citerei Tafi, Tchmil, Sorensen, Adrie Van der Poel, Bugno, uomini da classiche trasversali, più altri specialisti di alto profilo che hanno vinto parecchio come Rebellin, Van Petegem, Freire e Zabel. Comunque, preferisco i primi rispetto ai secondi.

Sono indeciso se mettere anche Sagan nell'ultimo gruppo. Perché, imho, ha fatto ancora pochino nelle corse in linea rispetto ai sopraccitati.

Menzione per Edwig Van Hooydonck, Olaf Ludwig e Frank VDB che, per motivi diversi, non hanno ottenuto quanto avrebbero potuto.
 
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#33
Luca mi banna se uso determinato termini, ma vorrei far notare che le ultime 4 classiche monum...Sono state vinte da corridori che non ne avevano mai vinte di così importanti
 
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#34
Se proprio vogliamo sdoganare l'uso di quel raggruppamento di corse lì dal 2013 l'Italia è la nazione che ne ha vinto il maggior numero (3 con Nibali e Bettiol domenica scorsa) ma sono stats che mascherano la carenza nostrana di specialisti nelle classiche
 
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#35
Da quel niente che so, le Classiche M........ sono quelle corse di un giorno che danno più punti nell' UCI World Tour: 600. Evidentemente qualcuno le ha giudicate, allo stato attuale delle cose, più importanti di tutte le altre.

Poi magari, se avessimo chiesto a Fausto Coppi, nel 1950, quali riteneva le gare più importanti ci avrebbe forse risposto: Milano Sanremo, Parigi Roubaix, Parigi Bruxelles, Parigi Tours e Freccia Vallone.

Detto questo, dire chi fu il più forte classicomane è impresa ardua e non spetta di certo a me. Su due piedi direi Eddy Merckx, ma bisogna sempre considerare le numerose stagioni perse da Coppi, Bartali e altri, causa guerra.

Attualmente il più forte in attività mi sembra essere Philippe Gilbert, quasi ex aequo con Valverde
 
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#36
Se qualche cretino le ha giudicate come quelle più prestigiose non è che dovete per forza andargli dietro.

Che poi pure sull'importanza attuale avrei da ridire. Le attuali Amstel e Gand sono meno importanti della Liegi o della Sanremo? Non ci sono elementi per dirlo.
 
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#37
Sì certo, sarà pure un cretino chi ha fatto questa classificazione, forse nata ai tempi del ProTour (2005?), però immagino diano, oltre al punteggio uci, anche un premio in denaro più elevato.

Nel bene o nel male, adesso vengono chiamate così, anche i ciclisti stessi le chiamano così.

Immagino che chiedendo loro "cosa preferiresti vincere se dovessi scegliere tra Gand-Wevelgem e Milano Sanremo?" Tutti risponderebbero "Sanremo". Non ne ho la prova, ma scommetterei il mio cent su questa preferenza.
 
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#38
Ma di cosa dicono i ciclisti facciamo anche che sticazzi?

Il prossimo che se ne esce in una discussione con "i ciclisti dicono che...." lo banno per davvero. Il prestigio di una corsa lo conosce meglio uno storico o un corridore?

Valverde preferisce la Vuelta a Murcia alla Sanremo, perché non consideriamo anche la Vuelta a Murcia, allora?
 
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#39
Prendiamo per buono il termine, almeno sappiamo come elencarle casomai servisse citarle tutte in un discorso, e basta. I punti, i soldi, il prestigio, le preferenze personali sono tutte questioni che interessano poco ai tifosi
 
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#40
No, non lo prendiamo per buono il termine. È orribile e antistorico.

Cristo, ma è tanto difficile non usarlo?

Poi tutti ad applaudire Morris quando fa un post, mi raccomando.

Ps: tornando al discorso di Auriga: Cancellara, Tchmil e Boonen mettevano la Roubaix ampiamente sopra la Sanremo. Nemmeno con quel parametro esistono 5 classiche "monumento".
 
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