Anche se la formazione migliore è schierata alla Tirreno - Adriatico, l'obiettivo è far bene anche sulle strade francesi della Parigi - Nizza. Capitani Devenyns e Hermans, il velocista è Grega Bole. Insieme a loro anche Vandewalle, Malacarne, Garcia, Boulo e Boswell. Il prologo viene vinto da
Cancellara. Un eccezionale Larsson arriva con soli 2'' di ritardo dallo svizzero, poi Vladimir Gusev. Benino i miei, con Hermans diciassettesimo, mentre Devenyns ha perso troppo, quasi cinquanta secondi. Discrete le prove di Garcia e Boswell. L'obiettivo in questa corsa è vincere una tappa. Hermans e Devenyns terranno d'occhio la classifica generale.
La prima tappa in linea si conclude in volata come previsto. In fuga mando Garcia, che si prende la maglia a pois prima di essere ripreso dal gruppo. In volata me la gioco con Grega Bole, che però non riesce a far meglio di un undicesimo posto. La tappa va a
Samuel Dumoulin, davanti a Daniel Oss e Allan Davis. Cancellara conserva la maglia di leader.
Seconda frazione tranquilla. Tre gpm, tutti lontani dal traguardo. In fuga c'è Ian Boswell, che passa per primo sui primi due gpm conquistando la maglia a pois. La fuga viene annullata e il gruppo si prepara per lo sprint. Bole è il primo a partire, ma troppo presto, così si pianta e viene superato da vari velocisti, tra cui
Thor Hushovd, che torna a vincere una volata di gruppo. Cancellara è ancora leader, ma da domani si comincia a fare sul serio e entrano in gioco Devenyns e Hermans.
Si comincia a salire nella terza frazione in linea. In fuga oggi c'è Davide Malacarne, anche lui lotta sui traguardi della montagna e riesce a conquistare la maglia a pois. Ma la corsa inizia a dieci chilometri dal traguardo sull'ultima salita. Posso contare su Dries Devenyns e su Ben Hermans. Quest'ultimo scatta per primo, viene immediatamente raggiunto da Samuel Sanchez, che si mette alla sua ruota. Dietro Devenyns chiude su Moncutiè, Pidgorny e Joly, così la coppia al comando può giocarsi la tappa. In volata
Hermans riesce ad avere la meglio sull'asturiano, conquistando anche la maglia gialla.
Molto mossa la quarta tappa. Io penso solo a difendere il primato di Hermans, controllo la fuga e provo a giocarmi il successo di tappa con Bole. Tutto rischia di andare male perchè la fuga assume un vantaggio considerevole e solo l'aiuto di altre squadre mi permette di conservare la maglia. In più Hermans è vittima di una caduta ai meno quindici e deve rientrare da solo, cosa che gli riesce solo ai meno tre. In volata Bole prova a partire in anticipo, ma viene nettamente superato da un ritrovato
Matti Breschel. Lo sloveno chiude comunque al secondo posto. Ora arrivano le tre tappe decisive. Domani l'arrivo in salita, sul quale Hermans dovrebbe soffrire molto. Più abbordabile invece per Devenyns, ma il favorito è Samuel Sanchez.
Arrivo in quota sulla Montagne de Lure. I favoriti sono i baschi Sanchez e Anton, ma io posso giocare le mie carte con Hermans e Devenyns. L'obiettivo principale è difendere la maglia gialla di Hermans, ma probabilmente è un'impresa impossibile visto il pochissimo vantaggio (3'') su Sanchez. L'Euskaltel e la Leopard tirano tutto il giorno. AI piedi della salita finale i miei arrivano senza energie, così metto Devenyns in testa al gruppo per tenere alta l'andatura ed evitare gli scatti. Prima ci prova Peraud ma lo vado a riprendere, così scatta
Gerdemann, che lascia tutti sul posto e si invola verso il successo di tappa. Devenyns lotta, Hermans cerca di resistere. L'andatura dei due belgi fa sì che non ci siano altri scatti. Hermans cede solamente all'ultimo chilometro, perdendo qualche secondo dal resto del gruppo. Devenyns chiude al quarto posto, a 1'16'' da Gerdemann, ma a soli 6'' da Anton e a pari tempo con Moncutiè. In classifica comanda Gerdemann, con Hermans secondo a 51'' e Devenyns settimo a 1'47''.
A questo punto il capitano è Hermans, che deve recuperare 51'' a Hermans. La penultima tappa presenta un gpm impegnativo a una trentina di chilometri dal traguardo e l'arrivo in leggera ascesa. Sul penultimo gpm attaccano Devenyns e altri uomini di classifica, Gerdemann è costretto a rispondere in prima persona, mentre Hermans rimane in gruppo. Il tentativo viene annullato e il gruppo si avvicina al traguardo. Devenyns si mette in testa e Hermans attacca ai meno tre. Rispondono Vanendert e Boom ma non Gerdemann.
Vanendert vince la tappa, Hermans secondo davanti a Boom e Gadret. Gerdemann perde 25'' e ora Hermans lo incalza in classifica a 22''.
L'ultima frazione è quella classica col Col d'Eze. Attacco da lontano con Devenyns, come nella tappa precedente. Comincio il Col d'Eze con un minuto di vantaggio. Gerdemann esce dal gruppo e da solo raggiunge Devenyns, mentre Hermans non riesce a reagire. Persa la possibilità di vincere la corsa, provo a giocarmi la tappa. Devenyns non tira in testa, ma le energie sono poche e viene battuto in volata. Hermans si piazza ottavo, a chiudere un gruppo di 6 corridori tra cui Sanchez e Vanendert.
Gerdemann vince la corsa. Hermans è secondo a 1'02''. Devenyns recupera quattro posizioni e chiude al quarto posto dietro Smauel Sanchez.
La Tirreno - Adriatico è il primo grande appuntamento dell'anno. Schiero una formazione molto competitiva, con Damiano Cunego e Michele Scarponi per la classifica, Tom Boonen ed Elia Viviani per le volate, Ulissi, Trentin, Malori e Colbrelli per aiutare i capitani e provare ad entrare nelle fughe.
Prima frazione con conclusione a Civitavecchia. Il mio capitano è Boonen. Nel finale Damiano Cunego si mette a disposizione del belga, il quale battezza la ruota di Filippo Pozzato, trovandosi in terza posizione quando la volata viene lanciata. Pozzato parte bene, ma
Boonen lo affianca e lo supera, vincendo la tappa. I favoriti rimangono indietro, mentre Cunego si piazza decimo in volata. Michele Scarponi perde tre minuti e mezzo dai primi, rinunciando già alle ambizioni di classifica.
La seconda tappa si conclude a Marsciano, altra occasione per i velocisti. Doveroso puntare su Boonen, anche se terrò comunque valida la carta Viviani. Verso metà tappa un ventaglio fa sì che un gruppetto con Cavendish e Ballan si avvantaggi. Metto tutta la squadra in testa, ma non ricevo aiuto e Ballan si invola da solo, guadagnando fino a sei minuti sul gruppo. Ai meno trenta in testa arrivano anche le altre squadre ma ormai il veneto è lontano.
Ballan vince la tappa, secondo Maaskant, che aveva sfruttato lo stesso ventaglio. Poi il gruppo, regolato da Boonen. La nuova classifica vede Ballan in testa con 1'57'' su Maaskant e 3'32'' su Boonen.
Si arriva a Macerata. a cento metri da casa mia, quindi la squadra è chiamata a fornire una buona prestazione (
) Capitani Cunego e Ulissi, con Scarponi in ritardo di condizione. Tre passaggi sulla linea del traguardo prima dell'arrivo. Per attaccare Ballan bisogna sbilanciarsi già nel penultimo passaggio. Ci provo con Ulissi, mi segue Filippo Pozzato, che stacca Ulissi (raggiunto anche da Hoogerland) e riprende Kuschinsky, che lo aiuta nei chilometri di pianura prima della salita finale. Dietro nel frattempo metto Boonen a tirare e ai meno quattro parte Damiano Cunego, autore di una slaita finale strepitosa. Nessuno gli resiste, ma
Pozzato è troppo lontano e vince con 24'' di vantaggio. Cunego è secondo davanti a Boasson Hagen e Chavanel. Ballan, quinto, perde 1'23''. Ottimi segnali dal veronese in vista dell'arrivo di San Giacomo. Ma la vittoria nella classifica generale rimane lontana per via della cronometro.
Quarta tappa da Pievebovigliana a Offagna. Arrivo adattissimo a Gilbert, in ombra nella tappa di ieri. Non c'è spazio per attaccare Ballan, così mi concentro sulla tappa con Cunego e Boonen. Scarponi va in fuga con De Greef, Montaguti e Hesjedal. Ripresi i quattro, ci si prepara per lo sprint sulla salitella di Offagna. Cunego mette in fila il gruppo. Dietro di lui Boonen prova a partire ma viene superato da
Boasson Hagen e Devolder mostrando di soffrire le pendenze del 5-6% di questa salita. Si piazza comunque al quarto posto davanti a Cunego. Nono Diego Ulissi, anche lui in crescita.
La quinta tappa è una cronometro individuale di 20 km, da Civitanova a Civitanova Alta. Qui Cunego deve difendersi e sfruttare al massimo i chilometri in salita. Possibilità di vittoria, invece, per Adriano Malori, sul quale punto forte. La prestazione di Malori è molto inferiore alle attese. Bene, invece, Ulissi e sopratutto Tom Boonen, autore di una prova straordinaria. Arriva al traguardo in prima posizione provvisoria, davanti a Cadel Evans, prima di essere scalzato da George Hincapie. La crono va a
Boasson Hagen. Anche Damiano Cunego si difende molto bene, nonostante il lungo tratto iniziale in pianura perde solamente un minuto dagli specialisti.
Sesta tappa con arrivo in salita a San Giacomo. Il finale non è durissimo, per staccare Ballan bisogna attaccare, così metto tutta la squadra a disposizione di Cunego. Ulissi e Scarponi hanno il compito di tenere alto il ritmo sul penultimo gpm mentre sulla salita finale Damiano proverà a fare il vuoto. Il tempo da recuperare è tanto, ma davanti in classifica non ci sono scalatori e tutto può succedere. Ulissi e sopratutto Scarponi forzano l'andatura, ma Ballan non va mai in difficoltà. All'inizio della salita di San Giacomo ci sono gli attacchi. Prima Devolder, poi Garzelli e Cunego. Inizialmente il veronese non riesce a stare coi primi, ma poi rientra insieme a Chavanel. All'ultimo chilometro Chavanel cede, mentre
Cunego raccoglie le energie e batte Garzelli in volata. Niente da fare, però, per la classifica generale. Ballan perde solamente 1'25'' e conserva il primato. Cunego ora è terzo, dietro anche a Chavanel. Domani San Benedetto. Tom Boonen chiude in quattordicesima posizione.
La passerella finale di San Bendetto è una prova generale in vista della Sanremo. Io mi gioco la carta Viviani, ma alla Classicissima sarà Boonen il capitano. Qui è Francesco
Chicchi a vincere. Sconfitti Andrè Greipel e proprio Elia Viviani. Cunego chiude sul podio un'ottima Tirreno - Adriatico. Ora un periodo senza corse, poi Paesi Baschi e classiche. Per Boonen, invece, comincia il momento clou della stagione. Viviani sarà alla Milano - Sanremo prima di staccare per un po'. Scarponi farà Catalogna, Trentino e Liegi prima del Giro d'Italia. Per Ulissi invece lo stesso programma di Cunego.