12-04-2020, 05:13 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 12-04-2020, 09:31 PM da Luciano Pagliarini.)
![[Immagine: 800px-17_tour_algerie_1949_dromigny.jpg]](https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/09/17_tour_algerie_1949_dromigny.jpg/800px-17_tour_algerie_1949_dromigny.jpg)
Mi quoto da Twitter:
Oggi parliamo del ciclismo in Africa all'inizio degli anni '50.
Sono gli anni in cui la rappresentazione nordafricana è presente al via del Tour de France. Gli anni in cui, con la divisa di quella selezione, Custodio Dos Reis e Marcel Molinès vinsero tappe alla Grande Boucle.
Soprattutto, però, sono gli anni del Giro di Marocco e del Giro dell'Algeria. Corse vere a cui partecipavano molti grandi dell'epoca. Nell'albo d'oro di queste gare troviamo nomi come Olimpio Bizzi, Jan Adriaensens e Germain Derycke.
Quella è stata, con buona pace di coloro che pensano che il ciclismo al tempo fosse solo uno sport per italiani, belgi e francesi, l'età d'oro del pedale nell'Africa del Nord. Quelle gare vivranno, poi, una seconda giovinezza a cavallo tra gli anni '60 e gli anni '70.
In quel periodo, infatti, diventano corse dedicate ai dilettanti. E, come vi dico sovente, data la struttura del dilettantismo dell'epoca, gli atleti delle categoria avevano poco da invidiare ai professionisti. Nell'albo d'oro di ambedue le gare troviamo anche Gosta Pettersson.
Lo svedese, da lì a poco, avrebbe vinto il Giro d'Italia. Oltre a lui, negli ordini d'arrivo di quelle manifestazioni sono presenti nomi del calibro di Aavo Pikkuus, Sven-Ake Nilsson e Axel Peschel.