GIORNALISTA MALGIOGLIO
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28-11-2020, 07:28 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 28-11-2020, 07:33 PM da Luciano Pagliarini.)
Passiamo ora alla Central Division.
CHICAGO BULLS: I grossi cambiamenti, rispetto all'anno scorso, riguardano il front office e la guida tecnica. Arturas Karnisovas, braccio destro di Tim Connelly ai Denver Nuggets, è il nuovo vice presidente delle Basketball Operations (formalmente quello che comanda), Marc Eversley prende il posto Gar Forman come GM mentre Billy Donovan, in arrivo da OKC, sostituisce il disastroso Jim Boylen in panchina. I Bulls sono una franchigia da ricostruire, ma hanno dei pezzi interessanti. Innanzitutto c'è Zach LaVine che è giocatore da 25 efficienti a partita che sa tirare tanto e bene da tre. Il FO dovrà decidere se vuole costruire su di lui o no, dato che ha appena due anni di contratto. E' in scadenza, invece, Lauri Markkanen, il quale, dopo due ottime prime stagioni, ha deluso le aspettative l'anno scorso. Bisognerà capire quanto e se pagarlo, dato che è restricted. Sarà unrestricted a fine stagione, invece, Otto Porter. Se integro è un role player di altissimo profilo, che gioca e difende più posizioni e tira molto bene da tre. Proveranno a scambiarlo a qualche squadra bisognosa in cambio di una prima scelta. Andranno valutati ulteriormente, inoltre, anche il sophomore Coby White e il terzo anno Wendell Carter Jr, giocatori che hanno fatto intravvedere del potenziale. Per quanto riguarda il rookie Patrick Williams, invece, leggo che è un cestista non ancora totalmente pronto per la NBA, al quale va dato tempo.
CLEVELAND CAVALIERS: I Cavs iniziano la stagione muovendosi un po' nel buio. La panca è affidata a J.B. Bickerstaff che, negli anni, non ha dimostrato di essere un grande coach. Kevin Love ha ancora tre anni di contratto a oltre trenta milioni cadauno. Scambiarlo è pressoché impossibile anche perché, nonostante abbia solo trentadue anni, sembra ormai un lontano parente del giocatore che fu. Potrebbero provare a piazzare la scadenza di Drummond, a meno che il rendimento della squadra non si riveli migliore rispetto a ciò che si pensa. Di base, infatti, i Cavs non sono comunque un team di infimo livello come, ad esempio, i Knicks. Collins Sexton, l'anno scorso, da sophomore, ha fatto una stagione da venti punti di media col 47% dal campo e il 38% da tre. Vero che è sostanzialmente una shooting guard di sei piedi senza difesa e senza playmaking, ma uno scorer del genere, nel basket di oggi, può sempre incidere. Larry Nance e Cedi Osman sono due ottimi role player e i sophomore Darius Garland e Kevin Porter hanno fatto delle buone stagioni da rookie e potrebbero essere cresciuti molto in questi mesi. C'è da dire che Kevin Porter ha talento, ma sembra non starci troppo con la testa. Vabbuò che ha solo vent'anni......
DETROIT PISTONS: I Pistons sono stati una delle franchigie più attive sul mercato, ma sono solo a metà dell'opera. Possono avere ambizioni di post season solo se Griffin resta sano. Ma un eventuale Griffin formato 2018/2019, ora che ha solo due anni di contratto, si scambia troppo bene per rinunciare a una trade se capita l'occasione. In sostanza credo che il FO di Detroit, avendo D-Rose in scadenza e Griffin, come scritto sopra, a cui sono rimasti appena due anni, resti molto attivo sul mercato, conscio che può fare ottimi affari se questi due iniziano la stagione giocando al meglio delle loro possibilità. Le prese di Plumlee e Grant, a livello di progetto, possono anche avere poco senso, ma hanno ambedue dei contratti digeribili (Grant è strapagato, ma ha solo tre anni). Anche loro, o quest'anno o il prossimo, si possono scambiare bene a franchigie che ne hanno più bisogno. Praticamente hanno gettato le basi per ripartire bene, ma il FO non deve farsi ingolosire da un eventuale mediocrità dorata. Ovviamente la speranza è che almeno uno dei tre giocatori presi nella top-20 al draft sia buono. Killian Hayes, imho, è molto interessante, sicuramente ha tutti i crismi della combo guard che tanto va di moda nella pallacanestro odierna. E di Saddiq Bey parlano tutti bene.
MILWAUKEE BUCKS: Dopo il fallimento della scorsa stagione, I Bucks sono praticamente all'ultima spiaggia. Aver perso Bogdanovic quando sembrava ormai prossimo a vestire la maglia di Milwaukee è davvero una brutta botta. Ad ogni modo, Holiday al posto di Bledsoe è un nettissimo upgrade, dato che Jrue è meglio di Eric sia in attacco che in difesa. La loro D, peraltro, era già la migliore della lega e con l'aggiunta di Holiday dovrebbe migliorare ulteriormente. Poi dietro si accoppiano teoricamente bene con tutti, inclusa Brooklyn. Il problema è l'attacco e per quello avrebbe fatto proprio comodo uno come Bogdanovic, capace di tirare bene da tre e di creare dal palleggio. Degli altri giocatori che hanno preso ai saldi in free agency quello che potrebbe dare una mano, in modo dignitoso, in fase offensiva, è Bobby Portis, specie se riuscisse a tirare dall'arco quantomeno con il 38%.
INDIANA PACERS: Il roster resta quello dell'anno scorso, ma cambia la guida tecnica con Nate Bjorkgren, ex assistente di Nurse ai Raptors, che prende il posto di Nate McMillan. Sarà importante, innanzitutto, che Oladipo riesca a ritornare il giocatore ammirato prima del brutto infortunio. Il 4-0 subito l'anno scorso da Miami ai playoffs non rispecchia il vero valore dei Pacers che con Oladipo al top e Sabonis sano possono essere una vera spina nel fianco per tutti nella Eastern Conference. Poi c'è il nodo Myles Turner, che Indiana era pronta a scambiare ai Celtics per Hayward. Turner è un ottimo giocatore, ma sembra non riuscire a fare il salto di qualità definitivo. I Pacers, ormai, hanno scelto Sabonis e tenere in panca un giocatore che prende 18 milioni per le prossime tre stagioni non ha molto senso. Ad ogni modo, Turner è stato il migliore dei suoi nell'infausta serie con gli Heat, è un atleta dalla grande verticalità, uno dei migliori stoppatori della NBA, e possiede anche un buon tiro dall'arco. Se lo si mette sul mercato, sicuramente arriveranno buone offerte.