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Qualche zoom sui ciclisti nati oggi 16 maggio
#1
Guido De Santi
[Immagine: 16081254003538DeSanti55.jpg]
Nato il 16 maggio 1923 a Trieste, ed ivi deceduto il 30 ottobre 1998. Passista veloce, alto m. 1,75 per 73 kg. Professionista dal 1947 al 1957, con 15 vittorie. Poteva vincere di più, per le sue notevoli doti sul passo, a cui aggiungeva un ottimo spunto veloce, ma si tarpò diverse volte le ali, a causa di iniziative di fuga tanto anticipate, spesso praticamente in partenza, così dispendiose da fargli bagnare le polveri nelle fasi finali. Questa caratteristica, gli valse il nomignolo di "Fuggitivo pazzo" e qualche antipatia in gruppo. Comunque, questo atleta triestino dal fisico compatto e così combattivo, è stato un ottimo corridore, tanto popolare, quanto tangibile. Fra le sue vittorie spiccano tappe al Giro d'Italia, il Giro di Germania, ancora tappe alla Roma-Napoli-Roma in versione ciclomotoristica, di cuoi fui grande animatore, nonché classiche come la Tre Valli Varesine e la Milano Modena. Buoni anche i suoi piazzamenti, fra i quali spicca il 3° posto alla Bordeaux-Parigi nel 1953. In carriera partecipò a 9 Giro d'Italia che concluse sempre col miglior piazzamento nel 1953, 8°, edizione nella quale vesti per tre giorni la Maglia Rosa. Con la Nazionale fu allo start del Tour de France per tre volte, con compiti di gregariato, per Bartali e Coppi. Delle tre partecipazioni, ne concluse solo una, nel '49 dove finì 55°. Fu azzurro ai Mondiali di Varese nel '51, che chiuse 23°. Corse per la Wilier Triestina (1947-'48), l'Atala (1949-'50), la Benotto (1951-'52-'53), la Bottecchia (1954), la Chlorodont (1955) e l'Ignis (1956-'57).
Tutte le sue vittorie. 1949: Tappa Cosenza al Giro d'Italia; Milano-Modena; Circuito di Rieti. 1950: Circuito di Serravalle Sesia. 1951: Tappa di Firenze al Giro d'Italia; Giro di Germania, Tappa di Oberschenzberg al Giro di Germania; Tre Valli Varesine;Tappa di Salerno alla Roma-Napoli-Roma; Circuito di Lanciano. 1953: Tappa di Terni alla Roma-Napoli-Roma; Circuito di Hulm; Circuito di Schwenningen; 1954: Tappa di Terni alla Roma-Napoli-Roma. 1956: Circuito di Muggia.
I suoi piazzamenti di rilievo. 1949: 3° al Giro del Lazio; 2° al Trofeo Baracchi con Bevilacqua; 3° nella tappa di Torino al Giro d'Italia; 3° nella tappa di Cannes al Tour de France. 1950: 2° nella tappa di Napoli al Giro d'Italia; 1951: 2° nella Roma-Napoli-Roma; 3° nella tappa Alassio al Giro d'Italia. 1952: 3° nella tappa di Siena al Giro d'Italia; 3° nella tappa di Sanremo al Giro d'Italia. 1953: 2° nella tappa di Abano Terme al Giro d'Italia; 3° nella Bordeaux-Parigi. 1954: 2° nella tappa di Grado al Giro d'Italia; 2° nella 3 Giorni di Anversa. 1956: 3° nel Giro di Toscana; 3° nella tappa di Mantova al Giro d'Italia.

Luciano Maggini
[Immagine: 16397815541325Maggini,Luciano.jpg]
Nato il 16 maggio 1925 a Seano (FI), ed ivi deceduto il 24 gennaio 2012. Velocista. Alto 1,71 per 67 kg. Professionista dal 1947 al 1957 con 31 vittorie. Un corridore tenace e grintoso, ottimo velocista, con un buon palmares che, per le sue caratteristiche, in epoca odierna lo farebbe campione di segno positivo anche nelle corse a tappe. Già, perché in Luciano, che passa alla storia come un velocista e che ebbe nelle corse di un giorno il suo apice, ci sono anche piazzamenti significativi al Giro, come il 5° posto nell'edizione del 1950. Domanda delle "cento pistole": sarebbero capaci le odierne ruote veloci, di fare tanto? E poi, ci sono in gruppo oggi dei Coppi, dei Bartali e dei Magni nei Giri? I conformisti direbbero: "ognuno ha la sua epoca!". Mah... Resta il fatto che nel palmares di questo corridore recentemente scomparso c'è un po' di tutto e c'è pure la constatazione che, spesso, le sue polveri giunsero bagnate al traguardo, per il grande lavoro o per i tentativi di fuga a monte, senza l'appoggio dei faticatori gregari. Luciano Maggini, iniziò a correre Il 30 agosto 1942, a 17 anni, prendendo la bicicletta del fratello Sergio, poi professionista discreto pure lui, anche se di valore inferiore, che, al tempo, era soldato in Grecia. Luciano vinse quella corsa da allievo, andando in fuga, recuperando per le forature, fino al tentativo decisivo e solitario che lo portò al traguardo con più di tre minuti sugli altri. Passò dilettante nel '45 e nel '46 vinse 17 corse, guadagnandosi l'azzurro per i Mondiali di Zurigo, dove chiuse 9°. Poco prima del Lombardia '47, passò tra i prof ,dove si distinse eccome, segnando la sua epoca come un corridore di primo piano a livello nazionale. Uniche pecche: la non partecipazione al Tour e le poche gare, nel complesso (anche se con vittorie) all'estero. Nel suo palmares spiccano sette tappe al Giro d'Italia e diverse classiche italiane. Vestì due volte la maglia azzurra ai Mondiali su strada, risultando il migliore degli italiani, nella famosa edizione di Valkenburg '48, 4°, e nel 1949 a Copenaghen, dove finì 17°. In carriera ha corso per la Benotto (1947), la Willier Triestina (1948-'49), la Taurea (1950), l'Atala (1951-'52-'53-'54-'55-'56) e la Girardengo (1957).

Tutte le sue vittorie.
1947: tappa di Reggio Emilia al Giro d'Italia; tappa di Bagno Casciana al Giro d'Italia; Gran Premio Nizza; Circuito di Reggio Emilia. 1948: tappa di Parma al Giro d'Italia; Giro Campania; Giro del Veneto; Criterium Neuchatel; Circuito di Verona; Circuito di Cascina (PI). 1949: tappa di Sanremo al Giro d'Italia; Gran Premio Induslria e Commercio; Circuito di Ostia; Circuito di Verona; Circuito di Cascina (Pi); Circuito di Firenze; Circuito di Castelfranco Veneto. 1950: tappa di Brescia al Giro d'Italia; tappa di Arezzo al Giro d'Italia; Giro dell'Emilia. 1951: tappa di Bologna al Giro d'Italia; Giro della Provincia di Reggio Calabria; Giro dell'Emilia. 1952: Tappa Frosinone al GP Ciclomotoristico; Giro di Romagna; Gran Premio Industria e Commercio. 1953: Milano-Torino; Giro della Provincia di Reggio Calabria; Gran Premio Massaua-Fossati; Circuito Irnola. 1954: Giro del Veneto.
I suoi migliori piazzamenti.
1948: 2° nel Giro di Toscana; 2° nella Sassari-Cagliari; 3° nel Campionato Italiano. 1949: 2° nel Campionato Italiano; 3° Milano-Modena; 3° nella tappa di Cosenza al Giro d'Italia; 3° nella tappa di Pesaro al Giro d'Italia. 1950: 2° nel Giro del Lazio; 2° nella tappa si l'Aquila al Giro d'Italia. 1951: 2° nel Giro del Veneto; 3° nella tappa di Roma al Giro d'Italia. 1952: 2° nel Giro del Piemonte; 2° nella tappa di Milano al Giro d'Italia. 1953: 2° nel Giro del Veneto; 2° nel GP Industria e Commercio; 2° nella tappa di Roma al Giro d'Italia; 2° nella tappa di Milano al Giro d'Italia. 1954: 3° nella Milano-Torino. 1955: 3° nella Coppa Bernocchi.

Josè Mateo Gil (Esp)
[Immagine: 1285913295MATEOGILJose.jpg]
Nato a Figols (Catalogna) il 16 maggio 1928, deceduto ad Olesa de Montserrat (Caalogna) il 27 agosto 2019. Passista veloce. Professionista dal 1950 e il 1957 con 7 vittorie.
Un discreto corridore catalano in voga nella fase precedente la “esplosione” del ciclismo spagnolo, fatto di buoni scalatori e di team che hanno segnato la storia come la Kas. Un ciclismo che pagò non poco quel franchismo che aveva messo in ginocchio, tanto l’economia, quanto la società intera.
Josè Mateo Gil, era un discreto velocista che seppe pure battere Miguel Poblet, ma aveva bisogno che a monte della volata decisiva ci fosse stata lotta e con salite non lunghissime. Ed era pure un corridore lunatico, capace appunto di battere un Poblet allo sprint, oppure improvvisare delle fughe solitarie da ciclismo eroico.
Si segnalò nel 1950, quando in maglia CC Barcellona, vinse proprio con una fuga solitaria lunghissima e oltre 24 minuti di vantaggio al traguardo, in quel di Santarem, l’11esima tappa del Giro del Portogallo. L’anno seguente, fece sua con un volatone, la Figueras-Barcellona, terza tappa del Giro di Catalogna. Nel 1952 e ‘53 vinse il Campionato di Barcellona e tornò ad una vittoria di peso nazionale ed internazionale nel 1955, quando in maglia Mariota s’aggiudicò la Mataro-Perpignan, quarta tappa del Giro di Catalogna, ancora in solitudine, dopo essere uscito nel finale da un drappello in fuga da un centinaio di chilometri. L’anno seguente passò alla Mobylette e vinse, ancora in solitudine, la prima tappa della Vuelta dei Pirenei, che si concludeva a Gerona. Chiuse poi al 2° posto quella corsa a tappe, battuto per soli 21”, dal regolarista Gelabert. L’ultima sua vittoria, pochi giorni dopo la Vuelta dei Pirenei, in volata, nel GP Catalunya. Chiuse la carriera, l’anno dopo.

Gustaaf Van Roosbroeck (Bel)
[Immagine: 16488283253538vanroosbroeckg75.jpg]
Nato a Hulshout il 16 maggio 1948. Passista veloce. Professionista dal 1969 al 1981 con 75 vittorie.
Uno di quei corridori che c'era sempre, ma non vincendo gare da leggenda, molti lo han dimenticato. Eppure, di fronte a Gustaaf Van Roosbroeck, è necessario togliersi il cappello ed inchinarsi. Ha corso dodici anni nell'elite del ciclismo, ha vinto tantissimo facendo finire nel proprio palmares delle buonissime manifestazioni e non ha mai gareggiato da capitano unico. Soprattutto, non s'è mai tirato indietro e le corse le faceva, anche se gli va mosso l'appunto di essere stato, per lunghi tratti di carriera, troppo legato al territorio del Benelux. Già da dilettante si pose in grande evidenza, vincendo tappe del Giro del Belgio, dell'Olympia's Tour (in Olanda), la classica Bruxelles-Opwij, nonché giungendo 3° al Campionato del Mondo di Brno, dietro Mortensen e il connazionale Monsere.
Passato professionista dieci giorni dopo la gara iridata, il 3 settembre, all'interno della francese Mercier BP, in quel breve lasso di stagione, fece in tempo a rompere il ghiaccio, trionfando per distacco nel GP Heultje. Veloce, ma non velocissimo, si determinò finisseur vivendo sulla linea-distinguo di uscire negli ultimi chilometri, possibilmente da piccoli drappelli in avanscoperta. Gran parte dei suoi successi si sono concretizzati così. Fra le 75 vittorie del suo palmares le più importanti furono: il GP della Schelda, la Freccia Rebecquoise (una semiclassica che nelle sue otto edizioni ha salutato vincenti solo ottimi corridori) e una tappa del Giro del Belgio nel 1971 (anno in cui vinse 11 corse); la Kuurne-Bruxelles-Kuurne e la Putte-Kapellen (dove arrivò con Merckx e lo batté in volata) nel '72; la tappa di Strasburgo al Giro d'Italia, una tappa al Giro di Svizzera e nuovamente la Putte-Kapellen nel '73; una tappa del Giro di Romandia nel '74; la Wezembeek-Oppem nel '75; il Giro delle Tre Provincie e la Sint-Martens-Lierde nel '76; Il Giro del Belgio Centrale nel '78; la Tre Giorni di La Panne e l'Attraverso il Belgio nel '79; la Erembodegem-Terjoden e una tappa della Tre Giorni di La Panne nel 1980. Chiuse la carriera a metà 1981, vincendo il Crite-rium di Bruxelles.

Maurizio Ricci detto Morris
 
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