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Stefano Garzelli
#1
in arrivo
 
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#2
Garzelli: "Eroica e Tirreno pensando al Giro"
Quando sentiamo Stefano Garzelli, ha finito un allenamento lungo: 6 ore. Spazio ai massaggi e alle telefonate, proprio quello che ci vuole per rilassarsi. Il corridore lombardo sta preparando la sua quindicesima stagione e i suoi obiettivi sono ancora una volta ambiziosi “Fare una buona Tirreno-Adriatico in attesa di essere invitato al Giro d’Italia. Per noi, squadra italiana, la wild card alla corsa rosa è fondamentale ed è giusto provarci.” Nonostante la rinnovata Acqua&Sapone appaia indebolita rispetto allo scorso anno "C’è forse un qualcosina in meno visto la partenza di gente come Failli. Però abbiamo una squadra completa, giovane e con un velocista importante come Napolitano per portare a casa vittorie di prestigio. Poi io con la mia esperienza, potrò aiutare giovani interessanti come Betancourt nella loro crescita.”

PREPARAZIONE AL SOLE - Per trovare la condizione giusta, il corridore leader della squadra della famiglia Masciarelli non ha sconvolto i suoi piani “Ho potuto seguire il programma di allenamento stilato senza particolari intoppi soprattutto grazie alle condizioni climatiche trovate durante i miei ritiri a Sierra Nevada e in Sardegna con il mio compagno Massimo Codol. Dalle mie parti, a Mendrisio, sarebbe stato piuttosto complicato allenarsi visto il maltempo che ancora perdura. Il mio ultimo ritiro mi ha consentito di alternare lavori in salita con altri a cronometro. Il debutto in Sardegna è andato bene, mi farò trovare pronto sugli arrivi adatti alle mie caratteristiche alla Tirreno."

OBIETTIVO STRADE BIANCHE - I collegiali di preparazione hanno anche permesso a Garzelli di definire il suo calendario gare “Dopo il Sardegna ho programmato l'Eroica per essere competitivo e poi la Tirreno.” Come mai subito la Strade Bianche? “Le sensazioni avvertite l’anno scorso all’Eroica e sullo stesso percorso durante la tappa di Montalcino al Giro, sono state davvero ottime. Lo scorso anno, quando ho corso per la prima volta questa corsa, ho commesso l’errore di scoprirmi troppo presto e nel finale mi sono mancate le energie. Quest’anno sarà diverso e voglio puntare alla vittoria. Lo stesso discorso vale anche per la Tirreno-Adriatico. Voglio affrontare la corsa dei due mari con impegno e con la voglia di fare bene. Molto dipenderà dalla cronometro a squadre iniziale, un esercizio in cui io e i miei compagni dell’Acqua&Sapone raramente abbiamo fatto bene, però i nuovi innesti ci danno la garanzia di poter contenere il gap con i Top Team perché vorrei arrivare alla cronometro finale con la possibilità di bissare il successo del 2010.”

GIRO D'ITALIA - La prima parte di stagione si chiuderà con la Milano San Remo e poi? “Non sappiamo se saremo invitati al Giro. Però, come detto, il mio desiderio è quello di correrlo perché il percorso, soprattutto nella prima metà della gara, mi stuzzica con diversi arrivi interessanti e adatti alle mie caratteristiche. Per la seconda parte, c’è la cronoscalata molto impegnativa e che ho nel mirino.” E la classica generale? “ Tutto dipenderà del fatto di avere o no una giornata storta che negli ultimi anni, prima o poi, è sempre arrivata: è tutto l’inverno che sto lavorando in questa prospettiva per cercare di evitarla ma la controprova l’avrò solo se a maggio mi ritroverò a correre la corsa che più amo.”

2012, FINE CARRIERA - Ultimamente, Giuseppe Martinelli, il diesse dell’Astana, ha dichiarato su Stefano Garzelli: “Stefano era un piccolo Pantani e nel 2000 riuscì a togliersi una gioia strameritata. Stefano è un corridore forte e un ragazzo serio.”
Alla vigilia della sua quindicesima stagione, il lombardo è un esempio di longevità e di passione per le due ruote. Compagno di Marco Pantani nelle belle stagioni della Mercatone Uno, Stefano Garzelli ricorda. “Ho avuto la fortuna di poter gareggiare a grandi livelli. La vittoria di Marco nel 1998 o la mia maglia rosa a Milano sono nel mio cuore. Al ciclismo di oggi manca un personaggio come Marco, forte, particolare e sensibile. Era un punto di riferimento. Nella mio piccolo, provo ad insegnare ai giovani quello che ho imparato dai campioni che ho incontrato nella mia carriera come il fatto di imparare qualcosa tutti i giorni e di non sentirsi mai arrivato. Questo è il mio segreto per durare nel mondo delle due ruote fino al 2012.”

Jérome Christiaens - ciclismoweb.net
 
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#3
Garzelli: «Che senso ha continuare a pedalare?»
«Sono molto triste e deluso per l’esclusione della nostra squadra dal Giro d’Italia e sto seriamente considerando l’idea di smettere»: a caldo la reazione di Stefano Garzelli è di quelle che lasciano il segno.
«Quando il denaro batte l’aspetto sportivo e non conta più nulla aver dato spettacolo per 15 anni al Giro d’Italia, aver regalato gioie, soddisfazioni e dolore, aver lasciato la pelle su quelle strade, aver vinto una volta, tante tappe, le maglie verdi e non veder riconosciuto nulla di tutto questo, beh allora forse è il momento di dedicarsi alla famiglia e di voltare pagina. Anche perché senza il Giro dove trovo la motivazione per continuare ad allenarmi?».
E ancora: «Il mio sogno era quello di chiudere la carriera correndo ancora una volta il Giro d’Italia. So di non poter più essere competitivo per la classifica generale, ma credo anche di non aver deluso negli ultimi anni, anzi sono orgoglioso di quello che sono riuscito a fare. E poi l’Acqua & Sapone non sono solo io, ci sono giovani come Betancur e c’è una squadra di valore che tanto ha fatto per il Giro d’Italia in tutti questi anni».

tuttobiciweb.it
 
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#4
Garzelli: «Tanta amarezza, ma non mollo e punto alla Tirreno»
L’amarezza resta, ma l’orgoglio del campione sta uscendo fuori. Stefano Garzelli si appresta ad uscire in allenamento insieme agli altri compagni (la squadra è in ritiro a Francavilla a mare) e intanto riflette sulla sua situazione particolare: “Non è un mistero – comincia Stefano – avevo deciso di affrontare il mio ultimo Giro d’Italia e l’avrei fatto con lo scrupolo e l’impegno che da sempre caratterizzano la mia preparazione. Volevo lasciare il segno e, contemporaneamente, provare a far crescere su quelle strade il giovanissimo Betancur, un atleta di cui il Giro sentirà parlare e che già quest’anno avrebbe fatto cose importanti alla corsa Rosa. La notizia di non essere invitati al Giro ha ovviamente stravolto i miei programmi”.
Prima ancora che dal punto di vista sportivo, Stefano ha fatto un’analisi legata alla sua famiglia, ai suoi spazi: “ho tre splendidi figli e mia moglie è in attesa del quarto bimbo; nascerà il mese prossimo. Dopo quindici anni di professionismo servono motivazioni eccezionali per restare lungo tempo lontano dalla famiglia; motivazioni che ,a me personalmente, il Giro ha sempre dato. Quando ho avuto la notizia che il team non sarebbe stato invitato, ho parlato con mia moglie, ho voluto valutare insieme a lei le possibili strade da percorrere. Poi ci siamo trovati d’accordo su un aspetto, che da sempre è per me un punto fermo: se corro in bici è perché sono convinto di poter far bene, di poter lottare e dare spettacolo. Non andrò certo alle corse tanto per portare a spasso la bicicletta. Queste considerazioni e l’appoggio di mia moglie mi aiuteranno ad accelerare ancor di più la preparazione ed a puntare a far bene su impegni più vicini rispetto al Giro, a cominciare dalla Tirreno-Adriatico”.
I tantissimi attestati di stima arrivati da addetti ai lavori, stampa e dai tanti tifosi che hanno scritto e commentato la notizia sulla pagina facebook del team e sui siti web di settore hanno dato morale all’atleta dell’Acqua&Sapone: “non voglio deludere i tifosi – racconta Stefano - né gli sponsor che, come noi, credono in questa squadra”.
Il “cambio forzato” degli obiettivi stagionali porterà Garzelli a considerare l’ipotesi di partecipare a più corse in questa prima fase di stagione: il corridore e lo staff stanno valutando la possibilità che Garzelli sia presente anche al Giro del Mediterraneo (l’Acqua&Sapone sarà l’unica squadra italiana al via quest’anno).
“Quando ho vinto la Tirreno-Adriatico avevo partecipato al Giro del Mediterraneo – prosegue Stefano Garzelli – è evidente che prender parte alle gare dà un ritmo differente”.
Garzelli seguirà il suo programma di avvicinamento senza modificare il previsto periodo in altura: “sarà un ulteriore sacrificio ma – spiega Stefano – come ho già detto, se corro voglio farlo senza lasciare nulla al caso e presentandomi nella forma migliore”.
Il Team Acqua&Sapone, intanto, sta inviando le richieste di partecipazione al Giro di Baviera ed al Giro di Svizzera, corsa di grande prestigio nella quale Garzelli ha già ottenuto belle vittorie.
“Ma maggio è ancora lontano – conclude Garzelli – e quelle corse vanno ben preparate se si decide di andare. Nel frattempo voglio concentrarmi sulle corse di marzo e sulla Tirreno in particolare. Poi a fine marzo tirerò le somme ed insieme al Team decideremo il da farsi”.

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#5
Garzelli in altura pensando alla Tirreno
Rimarrà fino al 2 febbraio in altura Stefano Garzelli. L’atleta dell’Acqua&Sapone sta preparando come al solito al meglio delle sue possibilità la propria stagione ed ha ulteriormente accelerato la propria preparazione per farsi trovare pronto già a marzo, in occasione della Tirreno – Adriatico. Garzelli farà il suo esordio stagionale al Giro del Mediterraneo (l’Acqua&Sapone sarà l’unica squadra italiana al via) il 9 febbraio. Proseguirà poi con il Giro di Sardegna, e la “strade bianche”.
Il resto del team, intanto, si ritroverà il 30 gennaio per l’ultimo ritiro invernale. Sarà più che altro una rifinitura in vista del primo impegno agonistico, il GP Costa degli Etruschi di Donoratico in programma il 4 febbraio. A Donoratico saranno al via Ciavatta, Corioni, Di Paolo, Donati, A. Masciarelli, Miholjevic, Reda e Napolitano.
“Non vedo l’ora di iniziare la stagione delle corse – ha raccontato proprio Napolitano – sono motivato e fisicamente sto bene. Ho fatto buoni lavori quest’inverno in Sicilia ed i test mi dicono che sono in buona forma”.
Napolitano questa settimana affronterà altri allenamenti con lavori specifici per poi dedicarsi alla distanza in occasione del ritiro con la squadra.

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#6
Garzelli felice, è nato Leonardo
(pb) In una giornata triste - comunque la si guardi - per il ciclismo, c'è almeno un corridore che è felice: si tratta di Stefano Garzelli che è diventato papà per la quarta volta. Stamane, infatti, la signora Maria ha dato alla luce Leonardo, quarto figlio maschio della coppia. Al piccolo Leo, ai genitori e ai fratellini gli auguri della redazione di tuttobiciweb e di tutto il mondo del ciclismo.

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#7
Spagna, Stefano Garzelli: "Che paura l'alluvione!"
Questa notte Stefano Garzelli e la sua famiglia sono stati coinvolti nell'alluvione che ha devastato il sud della Spagna. "Per la prima volta in vita mia ho temuto per la mia vita e quella dei miei figli - le parole di Stefano dopo la disavventura di questa notte. - Verso le tre abbiamo sentito dei rumori, sono sceso nel piano interrato ed ho visto che era completamente sommerso da oltre due metri di acqua, incluse le auto e tutto il resto. Ad un certo punto le vetrate del piano sono esplose per la pressione, e così in fretta e furia, cercando di raccogliere più cose possibili siamo fuggiti, in strada dove c'era un fiume, il nostro vicino, anch'esso nelle medesime condizioni, è riuscito a prendere la sua auto, così abbiamo cercato di allontanarci in nove su un unico veicolo ma, dopo qualche decina di metri, il livello dell'acqua sulla strada si è innalzato rapidamente, l'acqua arrivava all'altezza dei finestrini e in quel momento la vettura si è spenta e non è più ripartita. Con in braccio i bimbi siamo scesi ed a piedi, con l'acqua che arrivava alla vita, siamo riusciti a raggiungere un'altra abitazione, posizionata un po' più' in alto, che ci ha ospitato per tutta la notte. Questa mattina siamo ritornati a casa per vedere i danni, mezza abitazione è completamente distrutta, le auto sono piene di fango e tutte le mie biciclette di questi anni irriconoscibili, per non parlare di tutto il resto, oggetti che usiamo ogni giorno. Fortunatamente sono solo danni materiali, quindi con il tempo tutto si sistemerà. Oggi avrei dovuto correre il Giro di Lombardia, ma il problema al soprasella di inizio mese si è protratto oltre il dovuto e questo non mi ha permesso nè di allenarmi nè di gareggiare. Non oso immaginare cosa sarebbe potuto succedere se mia moglie questa notte fosse stata sola, questo mi ha fatto una volta di più capire che in fondo saltare qualche corsa non è poi così importante, come del resto non potrò essere presente domani alla presentazione del Giro d'Italia, un Giro che non so nemmeno se correrò".

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#8
L'intervista a Garzelli apparsa sulla Gazzetta di oggi, in cui annuncia la firma per la Vini Fantini e i suoi propositi per la stagione 2013: http://www.sun-clienti.it/farnese/PDF_Garzelli.pdf
 
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#9
Garzelli: «Bello correre il Giro ancora una volta»
“E’ una grossa soddisfazione per la squadra l’invito al Giro d’Italia ed è bello per me poter affrontare ancora una stagione ad alto livello con un obiettivo importantissimo come la corsa rosa. Farò vedere cosa può fare Garzelli alla soglia dei 40 anni per poter chiudere la mia carriera in modo degno, affrontando una corsa che sognavo fin da quando ero bambino”. Con queste parole rilasciate ai microfoni di Radio Manà Manà Sport, Stefano Garzelli esprime tutta la propria soddisfazione riguardo l’invito che la Vini Fantini, la sua nuova squadra, ha ricevuto per partecipare al Giro d’italia 2013. “Il regalo più bello dopo i miei figli è stato proprio il successo al Giro del 2000”, ha affermato il corridore intervistato al ritiro di Sabaudia, “e ci sono anche tante belle coincidenze perché sono in ritiro a 7-8 km di distanza dall’albergo di Terracina, dove nel 1997 venni in ritiro con la Mercatone Uno per la prima volta. E’ stato molto bello sapere che indosserò di nuovo una maglia gialla e che avrei svolto il ritiro vicino a dove è iniziato tutto”.

Garzelli è reduce da un’annata non di certo buona: “Il 2012 è stata una stagione negativa: abbiamo iniziato con il mancato invito al Giro d’Italia, poi ho fatto una Tirreno con antibiotici e bronchite. Se non mi fossi ammalato avrei potuto fare un’ottima Tirreno-Adriatico, ma l’assenza al Giro è stata dura, mi sarebbe dispiaciuto dovermi ritirare senza la corsa che mi ha lanciato nel ciclismo. Dopo il raduno continuerò ad allenarmi in Spagna, vedrò di arrivare in Italia in condizione. Il 13 febbraio, per iniziare, mi aspetta una bella corsa al sud del Portogallo. Poi penso alla Tirreno Adriatico dove non credo di poter essere all’altezza del 2009-2010 ma penso di poter fare una buona corsa, è un passaggio fondamentale in vista del Giro d’Italia. E’ una corsa che ti offre ritmo e fondo

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#10
Garzelli: non potevo sognare una chiusura migliore
«Mai vista tanta gente al Giro d'Italia»

Stefano Garzelli ha chiuso il Giro d’Italia, ha chiuso la sua carriera con una giornata davvero straordinaria: «Devo ringraziare tre persone che hanno reso possibile questa mia avventura: Luca Scinto, Angelo Citracca e mio fratello Marco che mi ha spinto a provarci ancora e ha reso possibile quello che era il mio sogno. E vi dico una cosa: non ho mai visto tanta gente al Giro d’Italia, davvero un’emozione incredibile. Non potevo pensare ad una chiusura migliore».

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#11
Lo speciale: Garzelli, 17 anni da protagonista
Ripercorriamo la carriera di Stefano, tra trionfi e delusioni

[Immagine: 13garzellistory528.jpg]
Stefano Garzelli al via del suo 14° ed ultimo Giro d'Italia © Bryn Lennon/Getty Images Europe

Quella testa rotonda, rasata, tinta di biondo, poi pelata. Una rotondità quasi perfetta, dapprima emulazione del Pirata, quindi segno di riconoscimento per il Campione di Cesenatico. La pedalata giusta, né troppo agile, né troppo pesante. Un campione? Forse no. Stefano Garzelli aveva ed ha la stoffa del grande atleta, quello sì. Non si arriva alla soglia dei 40 anni a correre (e portare a termine) il quattordicesimo Giro d'Italia della vita così, per caso, senza un motore più che discreto. Quattordici Giri, uno dei quali vinto grazie all'aiuto del Campione con cui Stefano ha avuto l'onore di pedalare, all'inizio per servire, quindi per essere aiutato: Marco Pantani.

Mai una frase fuori dalle righe, il "Garzo", mai un proclama, nulla di nulla. Le ambizioni le teneva per sé, faceva parlare la strada, le salite, le discese e sia che emettessero verdetti a lui favorevoli, sia che lo respingessero, lui accettava, tornando a lavorare sui punti deboli per migliorare anno dopo anno, ponendosi sempre nuovi obiettivi. Ha iniziato a correre nella Mercatone Uno di Martinelli e Pantani, quella che mandava le folle, italiane e non, in delirio. È passato alla Mapei facendo vincere una Liegi, quella del 2002, a Bettini, alla Liquigas con Di Luca e Pellizotti, ha fatto da chioccia all'Acqua e Sapone e, in questi ultimi mesi di agonismo, ai giovani della Vini Fantini-Selle Italia di Scinto e Citracca. Non una carriera qualunque, la sua.

Spesso sottovalutato dai più, tante volte ha deluso, altre ha meravigliato, eppure in entrambe le occasioni non s'è mai composto, è sempre restato con i piedi per terra, ben ancorato alla realtà, alla sua realtà di corridore tutto sommato fortunato (trovatelo voi, un altro che è stato aiutato da Pantani a vincere un Giro d'Italia). Così come entrava nelle classifiche e nelle corse, in silenzio, facendo parlare la strada e basta, così se ne va, con l'umiltà di chi non vuol essere celebrato, perché in questo mondo, prima o poi, potrebbe pure tornarci. Non sappiamo cosa farà Stefano Garzelli da grande, per il momento andiamo a ripercorrere i 17 anni di carriera di questo fortissimo atleta nato a Varese il 16 luglio del 1973.

1997-1999: I primi anni da pro', il gregariato per Pantani, la vittoria al Tour de Suisse
Il giovane Stefano Garzelli ad inizio 1999, suo terzo anno da professionista alla Mercatone Uno © Jan De Smet/Bart VancoillieStefano Garzelli passa professionista nel 1997 con la Mercatone Uno di Giuseppe Martinelli e Marco Pantani: da dilettante il corridore varesino non è stato uno di quelli capaci di fare incetta di successi, ma s'è messo in luce per i tanti piazzamenti e ha mostrato una buona predisposizione per le corse a tappe. Nel 1996 è la vittoria al Piccolo Giro di Lombardia ad aprirgli le porte del professionismo. Al primo anno con la Mercatone Uno è subito convocato per il Giro d'Italia: la caduta ed il ritiro di Pantani mettono Garzelli nelle condizioni di puntare alla classifica ed alla fine è 9° in classifica (senza i minuti persi a Cava de' Tirreni sarebbe stato molto più alto) con un 3° posto di tappa a Cervinia. Garzelli continua ad andare bene nelle corse a tappe (soprattutto al Tour de Suisse, dove si mette in bell'evidenza, piazzandosi spesso e volentieri per poi chiudere 8°) e nel 1998 è di nuovo al Giro d'Italia. Sarà uno dei gregari più preziosi ed importanti per Marco Pantani che finalmente riesce a vincere la corsa rosa: subito dopo Stefano ritorna al Tour de Suisse, dove sfrutta l'ottima condizione con cui è uscito dal Giro per vincere due tappe (sono queste le sue prime affermazioni da pro'), la classifica generale e quella a punti: un vero e proprio dominio. Nel 1999 parte forte con ottimi piazzamenti e vincendo due corse in Spagna, il GP Miguel Indurain ed una tappa al Giro dei Paesi Baschi. Corre tanto, forse anche troppo, e così arriva stanco agli appuntamenti che contano, primo fra tutti il Giro (terminato in anticipo per la vicenda di Campiglio), in secondo luogo il Tour, dove si piazza una sola volta nei primi 10 e conclude con un anonimo 32° posto finale.

2000: Il Giro vinto anche (soprattutto?) grazie al Pirata
Marco Pantani indica a Stefano Garzelli, in maglia rosa, la via per la vittoria al Giro d'Italia © ReutersA inizio stagione Pantani non offre garanzie e così Martinelli e la Mercatone Uno decidono di preparare il Giro in modo specifico proprio con Garzelli e questa scelta sarà ben ripagata: il varesino ha 26 anni e si presenta al via da Roma con tanti piazzamenti e una vittoria nella quarta tappa della Settimana Lombarda. Nella prima parte della corsa il dominatore è Francesco Casagrande ma Garzelli sfrutta la cronometro di Bibione per riavvicinarsi e poi vince la sua prima tappa al Giro a Prato Nevoso: a Briançon c'è la rinascita di Pantani che è fondamentale per "Garzo" ma Casagrande è sempre avanti di 25". Il giorno dopo, nella 20a e penultima tappa, è ancora una cronometro a favorire Garzelli: nella durissima Briançon-Sestrière di 34 km Stefano è terzo mentre Casagrande perde quasi due minuti e consegna a Garzelli la maglia rosa e la vittoria finale. Alla terza stagione da professionista è già sul gradino più alto del podio a Milano e questa vittoria rafforza il suo legame con Marco Pantani, compagno imprescindibile in corsa.

2001-2002: Biennio Mapei, le gioie di Liegi e la squalifica
Nel 2002 alla Liegi vince Paolo Bettini ma al secondo posto c'è un grandissimo Stefano Garzelli © colnago.comGrazie alla vittoria del Giro a Garzelli non mancano le offerte e così decide di firmare con la Mapei, squadra in cui militerà nel 2001 e nel 2002. Nella prima stagione corre esclusivamente corse a tappe per puntare al bis al Giro: il primo successo con la nuova maglia arriva nel Giro dei Paesi Baschi (una tappa) e successivamente è sempre assieme ai migliori. Il Giro inizia con il piede giusto ma si ammala proprio alla vigilia delle tappe alpine e si ritira dopo il Pordoi. Per riscattarsi punta al Tour de France passando per la Svizzera dove riesce a vincere una tappa: in Francia Garzelli perde terreno nelle tappe alpine, si riprende sui Pirenei ma non va oltre il 14° posto nella generale. Nel 2002 si prepara nuovamente per l'assalto al Giro d'Italia ma prima passa per la Liegi-Bastogne-Liegi: in Belgio Garzelli è maestoso, attacca, fa selezione ed alla fine è un trionfo Mapei con Bettini e il Garzo che staccano tutti e arrivano assieme al traguardo; primo è Bettini, Garzelli secondo. Quell'anno il Giro parte dall'Olanda ed il finale della seconda tappa ricalca quello della Liegi: stavolta Garzelli vince e conquista subito la maglia rosa. Al rientro in Italia si ripete a Limone Piemonte, dove vince la tappa e rafforza il primato, diventa il grandissimo favorito per il successo finale: proprio quella sera, però, esce la notizia della sua positività ad un diuretico (allo stesso tempo anche sostanza coprente), il Probenecid, e quando questa viene confermata dalle controanalisi si ritira dal Giro (nel frattempo aveva tenuto un profilo basso lasciando la maglia a Heppner). La difesa di Garzelli punta su una contaminazione alimentare ma ciò non basta ad evitare la squalifica e la perdita delle due tappe vinte al Giro: lo stop inflitto è di 9 mesi. E a fine anno la Mapei esce dal ciclismo.

2003-2004: Il ritorno con la Vini Caldirola e la rivalità con Gibo Simoni
Giro 2003: nella Avezzano-Terminillo Simoni e Garzelli se le suonano, con il varesino vincitore di tappa © bikeraceinfo.com Per il suo rientro in gruppo dopo la squalifica Stefano Garzelli sceglie la Vini Caldirola. Torna alle corse al Giro del Trentino e vince subito la prima tappa davanti a Simoni: il trentino poi vincerà la corsa di casa per 9" ma da qui nasce un bel dualismo che continuerà ancora al Giro d'Italia. Nonostante le poche corse nelle gambe la corsa rosa parte subito nel segno di Garzelli: il varesino vince a Terme Luigiane e si ripete sul Terminillo (davanti a Simoni) dove conquista anche la maglia rosa. Simoni si riscatta a Faenza e poi domina in salita sullo Zoncolan e a Pampeago, sempre con Garzelli in seconda posizione: i due restano vicini in classifica fino alla tappa di Chianale in cui Garzelli cade in discesa e finisce col perdere quasi cinque minuti. A Milano il varesino sarà comunque secondo a sette minuti da Simoni. A luglio c'è un nuovo tentativo con il Tour de France ma il feeling con la corsa francese non è mai nato: si ritira dopo 9 tappe, l'amore è tutto per il Giro. Ed è ancora sul Giro che punta nel 2004, ancora con la Vini Caldirola-Nobili Rubinetterie. La prima parte di stagione è segnata dalla morte di Marco Pantani, un vero riferimento per Stefano. Si riprende e corre in Spagna, con discreti piazzamenti alla Settimana Catalana e la vittoria alla Vuelta a Aragón. Decide di saltare la Freccia Vallone e puntare tutto sulla Liegi, dove però Garzelli incappa in una giornata no: il mal di gambe lo respinge al 62° posto. La preparazione per il Giro passa per il Romandia, dove vince la tappa di Romont davandi a Basso e Glomser. La corsa rosa prende il via da Genova e Garzelli va messo tra i favoriti. È il Giro in cui esplodono Damiano Cunego e le lotte interne alla Saeco. Garzelli non è mai in gioco per la classifica e spesso sul più bello molla il colpo. Lo scatto d'orgoglio alla penultima tappa con arrivo alla Presolana (più Mortirolo e Vivione da scalare), dove se ne va in compagnia di Gilberto Simoni. Il trentino della Saeco verrà battuto allo sprint ma a Milano Garzelli sarà solo 6° a 5'31" da Cunego. La seconda parte di stagione è volta a ben figurare nel Mondiale veronese. È 20° alla Clásica San Sebastián, poi corre la Vuelta a España, portandola a termine all'11° posto, primo ciclista non spagnolo. Il Mondiale di Verona da grande opportunità (è anche la prima maglia azzurra che giunge a 31 anni) si trasforma in cocente delusione, con Garzelli che incapperà in una giornataccia e sarà costretto al ritiro dopo 17 tornate.

2005-2006: Gli anni in Liquigas, ma non è questa la sua dimensione
Nel 2006, dopo la seconda vittoria alla Tre Valli Varesine, ci chiediamo se il suo futuro non sia nelle corse di un giorno © Cicloweb.itNel 2005 entra in vigore il Pro Tour e Garzelli, conteso da diverse formazioni, finisce col seguire il team manager alla Vini Caldirola Roberto Amadio alla Liquigas-Bianchi. Qui trova anche corridori del calibro di Franco Pellizotti e Danilo Di Luca, così deve focalizzarsi esclusivamente sul Giro d'Italia. La gamba al Romandia pare più che buona ed il Giro inizia sotto i migliori auspici. L'avventura finisce troppo presto, con una caduta nella tappa di Pistoia (che prevedeva la scalata del Sammommè) insieme a Cioni. Prova a tener duro altri cinque giorni ma non prenderà il via alla 13a tappa. Prova a rifarsi al Tour ma la corsa francese non entrerà mai nel sangue di Garzelli. Dalla Francia torna però con una più che ottima gamba e così arrivano il 6° posto al Giro del Lazio, il 4° alla Clásica San Sebastián, la vittoria alla Tre Valli Varesine e la piazza d'onore al Trofeo Melinda. Il 2006 è un anno di crisi, di cambiamenti per Garzelli, che per la prima volta decide insieme alla Liquigas di non correre il Giro e puntare ad altro, prima di tutto alle Classiche. L'esordio alla Milano-Torino lo vede 6°, alla Tirreno-Adriatico non è brillantissimo ma alla Sanremo scatta sulla Cipressa, in una corsa che verrà vinta da Pozzato. Punta a far bene sulle Ardenne ma la forma migliore ancora non arriva, e così in Amstel, Freccia e Liegi non entra nei primi 30. Alla Rund um den Henninger-Turm di Francoforte però il lavoro svolto in inverno dà i suoi frutti e regola velocisti come Ciolek, Hondo e Zabel. Due tappe al Giro del Lussemburgo, la corsa rosa vista in tv, quindi il Tour de France. Cercherà una tappa che non arriverà, anche se il miglior piazzamento giunge all'Alpe d'Huez: già in fuga sull'Izoard, come quando vinceva il Giro d'Italia insieme a Marco, non demorde sulla salita finale e si piazza 3° alle spalle di Fränk Schleck e Damiano Cunego. Un 5° posto al Giro del Lazio ed una piazza d'onore alla Clásica San Sebastián fanno da preludio alla vittoria di Tre Valli Varesine e Trofeo Melinda. La stagione termina senza la chiamata in azzurro per il Mondiale di Salisburgo e con il trasferimento di un Garzelli deluso dalla Liquigas all'Acqua e Sapone di Palmiro Masciarelli.

2007-2009: Capitano all'Acqua e Sapone, le tappe al Giro, la maglia verde (e i fischi...)
Dopo il mancato invito al Giro del 2008, nel 2009 l'Acqua e Sapone torna ala corsa rosa e Garzelli fa sua la maglia verde © BettiniphotoL'undicesima stagione da professionista sancisce una retrocessione - da un team Pro Tour ad una Professional - ma restituisce al varesino la sicurezza e l'autorità del capitano unico, ruolo che non poteva avere nella Liquigas. L'Acqua e Sapone di Palmiro Masciarelli è l'ambiente ideale per rilanciarsi. Nel 2007 torna al Giro d'Italia, vince una tappa al Trentino (a Toscolano Maderno) e si presenta al via de La Maddalena con il desiderio di cogliere traguardi parziali. Vincerà a Bergamo e Lienz, stando ben lontano dai piani alti della classifica. Altro successo giunge nella seconda tappa del Giro di Slovenia, poi dei piazzamenti alla Vuelta a Burgos. Sfumano anche quell'anno le ambizioni di vestire la maglia azzurra a Stoccarda, una caduta al Giro del Veneto pone fine alla stagione del varesino, che affronta il 2008 speranzoso di correre un buon Giro e di essere convocato per i Mondiali che si disputeranno proprio nella sua Varese. La stagione inizia benissimo per Garzelli, che coglie piazzamenti alla Settimana Coppi e Bartali e due vittorie di tappa, con 2° posto nella generale, in Trentino. Ma l'Acqua e Sapone non viene invitata al Giro 2008 e la delusione è immensa. Partecipare e vincere due tappe alla Vuelta a Asturias non è certo la stessa cosa per Garzelli, che corre anche un buon Brixia Tour, è 5° alla Tre Valli Varesine, 2° al Melinda e prepara il Mondiale. Ancora una volta Ballerini non lo convocherà e Garzelli non andrà tanto per il sottile: «Evidentemente quest'anno, nonostante gli ottimi risultati ottenuti, è per me l'anno delle grandi delusioni. Mi chiedo che cosa viene a fare Ballerini alle Premondiali se poi quelli che vanno forte non vengono minimamente presi in considerazione». Risponde al no di Ballerini vincendo il GP de Wallonie davanti a Visconti, facendo 3° alla Coppa Sabatini e per finire 8° al Lombardia. Un 2008 deludente verrà riscattato dalla stagione successiva, di ben altro tenore. Il 2009 infatti vede ancora il Garzo all'Acqua e Sapone di Palmiro Masciarelli. Già a febbraio piazzamenti al Giro della Provincia di Grosseto ed alla Clásica Costa de Almería, dove è 3°. La Tirreno-Adriatico lo vede 2° nella tappa più dura, con arrivo a Camerino, e 2° nella generale, a soli 25" da Michele Scarponi. Il Giro gli piace, è 2° dietro a Di Luca in quel di San Martino di Castrozza, quindi prende la maglia verde di miglior scalatore dopo la Cuneo-Pinerolo. Sprinta su ogni Gpm e si guadagna i fischi dei tifosi di Di Luca sul Blockhaus, quando il varesino, 2°, toglie all'abruzzese preziosi secondi d'abbuono. Vincerà quella maglia verde e sarà 7° nella generale finale. Nella seconda parte di stagione la sua costanza, unita a buoni piazzamenti (è 2° al Melinda e corre una buona Vuelta a Burgos), portano all'azzurro in vista di Mendrisio. Nel Mondiale fa l'uomo ombra di Cunego e chiude con un 71° posto.

2010-2011: Ultimi colpi: la Tirreno vinta, il dominio a Plan de Corones e un'altra maglia verde
2010: con il tridente che spetta al vincitore della Tirreno-Adriatico, Stefano consola Scarponi, 2° © BettiniphotoPiù passano le primavere (nel 2010 va per i 37 anni), più il calendario di Garzelli si restringe: tutto concentrato tra Tirreno, Sanremo, Giro e qualche altro appuntamento non per forza fisso. Al Giro del Mediterraneo va in fuga nella tappa del Mont Faron, aprendo la strada a Francesco Masciarelli, che vincerà la tappa. Alla Tirreno-Adriatico si presenta con la consueta costanza ed una gamba formidabile. È una lotta a colpi di abbuoni ed alla fine Garzelli e Scarponi chiuderanno a pari tempo: decidono gli abbuoni e, in ultima istanza, i migliori piazzamenti del varesino. Al Giro non ha fortuna in molte tappe ma la classe gli permette di aggiudicarsi la difficilissima cronoscalata di Plan de Corones, dove batte di 42" Evans e 54" Gadret. Sarà un Giro non concluso, visto che nella tappa dell'Aprica cadrà scendendo dal Mortirolo ed il giorno seguente alzerà bandiera bianca in seguito ai dolori al ginocchio. L'anno successivo inizia con il Giro di Sardegna, quindi una Tirreno-Adriatico sottotono (è solo 12°) ma la gamba per il Giro è paradossalmente buonissima. Non farà classifica, è ovvio, ma sarà nuovamente protagonista della corsa rosa, sfiorando il successo al Gardeccia, battuto solo da Nieve, vincendo per la seconda volta in carriera la maglia verde di miglior scalatore (l'ultima messa in palio, oggi lo scalatore veste d'azzurro). Tra Tirreno e Giro, il vecchio leone ha trovato la sua dimensione e per il 2012 conta di tornare alla corsa rosa per lasciare ancora il segno, fosse in una classifica collaterale o in una singola tappa.

2012-2013: Ancora un'esclusione dal Giro e la passerella finale con la Vini Fantini
Garzelli in maglia Vini Fantini-Selle Italia indica il suo nome sul Trofeo Senza Fine © BettiniphotoIl 2012 inizia male per Stefano Garzelli e compagni: il 10 gennaio RCS Sport rivela le wild card e l'Acqua e Sapone è sì tra le invitate della Tirreno-Adriatico ma, con somma delusione per il varesino, viene esclusa dal Giro in favore della tedesca NetApp. Garzelli esordisce al Giro del Mediterraneo, chiudendo 4°, per poi correre Laigueglia, Strade Bianche ed una Tirreno senza acuti, chiusa al 27° posto. Il Giro, come detto, non c'è, le motivazioni pure latitano per il varesino che fa 4° nella generale della Settimana Coppi e Bartali, 11° alla Vuelta a Burgos e 13° alla Tre Valli Varesine. L'Acqua e Sapone nel 2013 chiude, Stefano va per i 40 anni e tutti scommettono sul suo ritiro. C'è sempre chi ci crede più degli altri, chi dà un'ennesima possibilità di correre la stagione della staffa ed è Luca Scinto, che con Angelo Citracca e il fratello di Stefano, Marco («mi ha spinto a non mollare, a continuare un altro anno, a tener duro», dirà Stefano), a convincere l'atleta varesino a correre l'ultima stagione, il quattordicesimo Giro d'Italia. Entra nella Vini Fantini-Selle Italia per insegnare ai più giovani, che sono la maggioranza. Insegna e si gode ogni istante della stagione, non cogliendo piazzamenti di rilievo né alla Tirreno-Adriatico, né al Trentino, né al Giro (miglior prestazione: la 36a piazza di Marina di Ascea). Esce dal gruppo stimato da molti per la sua professionalità, esce rilassato, senza grande clamore, umilmente. Esce di scena à la Stefano Garzelli, insomma.

di Sebastiano Cipriani e Francesco Sulas per cicloweb.it
 
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#12
Stefano Garzelli saluta il ciclismo. Festa a Valencia
A salutare il varesino anche l'amico Ivan Basso

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Gli hanno fatto la festa, in senso buono. Più di duemila cicloamatori, la gran parte ragazzini, hanno pedalato con Stefano Garzelli, che quest’oggi a Valencia ha dato il suo addio al ciclismo pedalato.
«Questo è proprio l’ultimo atto di una storia magnifica – ha spiegato a tuttobiciweb.it il corridore varesino che da dieci anni vive a Valencia con la moglie Maria e i suoi quattro figli Marco, Luca, Matteo e Leonardo -. In questi anni di agonismo il ciclismo mi ha regalato tantissime soddisfazioni, anche se non sono mancati i momenti difficili, dolorosi, che il ciclismo ti insegna a superare con forza e determinazione. Io, in ogni caso, mi ritengo un uomo fortunato, perché ho fatto della mia passione la mia professione e dal ’97 a quest’anno ho svolto il lavoro più bello che ci possa essere».

Stefano, misurato, pacato e riflessivo come pochi corridori sanno essere si gode anche questo ultimo atto con la semplicità di chi si sente un privilegiato.
«Ieri sera abbiamo brindato al passato e al futuro – spiega Stefano -. Dall’Italia è arrivato anche il mio amico Ivan (Basso, ndr), con il quale sono legato da sincera amicizia da tanti anni. E poi c’erano ex corridori spagnoli e qualche calciatore del Valencia che è venuto a salutarmi. È stata una bella festa. Oggi, invece, abbiamo pedalato in una bellissima giornata di primavera (20°, un sole bellissimo e un po’di vento). Eravamo in tanti e ci siamo divertiti».

Il futuro? Ancora tutto da scrivere…
«Il momento è quello che è, ma non mi sono messo fretta. Voglio valutare con calma tutto quello che mi verrà proposto. E poi qualche idea ce l’ho anch’io. Intanto, però, do una mano a Maria: abbiamo quattro bimbi da crescere…».

Il momento più bello della tua carriera?
«La vittoria al Giro d’Italia, quello del 2000, con Marco (Pantani, ndr) a farmi da spalla. Un ricordo che oggi assume i connotati di un sogno».

Il momento più brutto?
«Ne ho due: la morte di Marco. E la mia positività al Giro. Due momenti molto differenti, ma altrettanto dolorosi».


Il suo è stato un lento addio: il primo a Brescia, ultima tappa del Giro d'Italia. Poi il 23 agosto, alla Tre Valli Varesine, infine oggi, con una pedalata tra amico.
«Ho salutato il ciclismo al Giro, la corsa che mi ha dato di più - dice Stefano -. Ma ho voluto ringraziare anche la mia gente, parenti e amici del varesotto, dove sono nato e cresciuto e l'ho voluto fare in una corsa come la Tre Valli che ho vinto sia nel 2005 che nel 2006».

Professionista nel 1997 con la maglia della Marcatone Uno, diciassette anni di professionismo con tante vittorie: non solo il Giro.
«Qualche maglia, oltre alla Mercatone anche quelle della Mapei, Vini Caldirola, Liquigas, Acqua & Sapone e Vini Fantini, ma grazie al cielo anche qualche buona vittoria: la Tirreno - Adriatico nel 2000 ce l'ho nel cuore».

E adesso?...
«Si pedala. Come sempre».

tuttobiciweb.it
 
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#13
Stefano Garzelli sull'ammiraglia giallofluo
Scinto: L'ho convinto io

Stefano Garzelli continuerà ad essere protagonista nel ciclismo e continuerà anche la sua avventura con i colori giallofluo: il campione varesino, che si è ritirato quest'anno all'età di quarant'anni, sarà infatti uno dei direttori sportivi della Neri Sottoli, la formazione di Citracca e Scinto. E proprio Scinto spiega stamane a La Gazzetta dello Sport: «Sono stato io a convincere Stefano, anche se non è stato facile. Alla fine ha ceduto e sarà con noi. Vedrete, sarà un ottimo direttore sportivo».

tuttobiciweb.it
 
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#14
"SPILLACK"
 
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#15
Le famose sopracciglia del Garzo studiate in galleria del vento! Woot Woot

   
 
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#16
Sarà coinvolto nel Team Manuela Fundación (ex Mitchelton).

Ha dato le dimissioni da telecronista della RAI.
 
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