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altro bruciato da un pugno di stagioni full gas. la gestione della carriera e' anche questo
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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Nel 2018 ha fatto cinquanta giorni di gara, nel 2017 una sessantina.
E nel 2019 non ha praticamente corso.
Non è certo quello il problema.
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Ferribotte
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bisogna vedere tante cose......anche le piu' torbide
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Non credo che il problema siano i gg di corsa. Ma se per arrivare al top devi dare sacrifici enormi magari dopo qualche anno salti. Di testa e di fisico.
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A flash di premessa…..
I corridori di oggi corrono poco e su chilometraggi che stanno al di sotto dei dilettanti degli anni sessanta e settanta.
I campioni del pedale fanno la metà della fatica di un calciatore della medesima importanza e sono assai meno stressati fisicamente e psicologicamente, rispetto a tennisti, giocatori della NBA… e potrei andare avanti.
Non è mai superfluo ricordare che la durezza ed il dispendio fisico di una disciplina, è data dal numero di muscoli che entrano in azione.
Considerare quindi il ciclismo odierno come il nipote della disciplina che spinse Albert Londres a definire i corridori “Forzati della strada”, è da QI a 62, proprio perché la parentela è lontana un abisso. Anzi, è proprio un’altra cosa.
Il ciclismo “si stressa da solo” per la pochezza dei suoi dirigenti, dei suoi tecnici (che per la stragrandissima maggioranza fanno il bla bla bla dei dettami di tanti troppi zambottini col camice) e dalla incapacità dei corridori di essere sul nocciolo dei problemi.
Il doping poi, che è trasversale da sempre sullo sport intero e che nell’attualità è più sofisticato e pericoloso (altro che Epo!!!!) per la vita dell’atleta, è vissuto nel ciclismo, oggi più di ieri, in maniera totalmente genuflessa. Si creano delle linee massive firmate dai camici e tutti si adeguano armati di acritica, per non dire di stupidaggine. Morale: su quel peso divenuto dogma, il ciclismo sta allargando gli orizzonti dell’anoressia, aprendo sentieri ulteriori ad una malattia come la depressione; mentre l’asma, che non è un disturbo da poco, sta divenendo un fattore utile per essere vincenti, al punto che se non c’è, la si crea. C’è dell’altro, ma per ora basta e avanza, anche perché il resto lo si vedrà presto.
Adesso si dirà: “Ma che c’entra tutto questo con Tom Dumoulin”?
Bene, Tom con le linee flagellanti del ciclismo testé sopra, ha dovuto fare i conti. È un ragazzo intelligente, sicuramente ben sopra la media di troppi colleghi e sta scegliendo cosa è meglio per la sua vita. Perché la vita non può essere solo stare su un sellino e pedalare, andare sul Teide ad allenarsi …..e mettersi a pedalare ancora, perché la bilancia ha mostrato antipatia. Lui, non essendo un atleta, s’è giocato con questo il più grosso doping che può assumere un ciclista, che è appunto diventare un atleta. È un anoressico pedalatore, come sono tanti, purtroppo. Forse il più forte, sicuramente più bravo di Frooooome nel 2018. Ed è stato il ciclista che è andato più vicino alla doppietta Giro-Tour dal 1998 ad oggi. Bello e composto in bicicletta come pochi, anche se non atleta, ripeto. Piacevole da ascoltare e gentile. Sta scegliendo il tempo di vita, qualche soldo lo ha fatto e lascia i chetoni a chi solo i chetoni sa vedere. Non credo tornerà a correre. Lo applaudo, sinceramente.
GIORNALISTA MALGIOGLIO
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24-01-2021, 01:14 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 24-01-2021, 01:14 AM da Luciano Pagliarini.)
@And
Sì.
Però è un discorso diverso rispetto a quello che avevi abbozzato prima.
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NEMICO DEI BOVINI
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A me dispiace tantissimo Dumoulin perché il suo modo di andare in salita da cristone grande e grosso che pagava ma non mollava mai mi esaltava ed anche prima di trasformarsi in corridore da corse a tappe mi piaceva un casino sin dai primi anni
Si non era un atleta eccezionale come ha detto Morris MA quantomeno aveva un bel motore imho quindi vederlo smettere mi dispiace. Però se per questo mi dispiace pure averlo visto diventare l'ombra di se stesso negli ultimi anni quindi sicuramente è giusto che faccia le sue scelte.
Vabbè come non quotare chi trova ridicolo che ancora si parli della carriera di MVdP e WVA lol.. Ma come cazzo si fa Bioparco
Che dire poi della finaccia simile fatta da Dum Aru e Bardet tre cresciuti probabilmente a pane e gh durati giusto un biennio / triennio
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Ferribotte
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Comunque si parla di depressione,non solo dovuta al ciclismo.......
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Dumoulin torna a correre al Giro di Svizzera!
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Colpito da una macchina durante un allenamento.
Polso rotto e stagione finita.
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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Si ritira, stavolta in via definitiva mi sa, a fine stagione.
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Ferribotte
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il prossimo anno avrà 33 anni,il motore bruciato e la testa che ovviamente non va alla grande.......credo che il ritiro sia certo
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Tom Dumoulin si arrende ed annuncia il ritiro con effetto immediato.
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alla fine la generazione di quelli nati intorno al '90 ha un po' deluso, sembrava dovessero spaccare il mondo ma siamo passati quasi di botto da Nibali-Valverde-Froome-Contador a Pogacar-Vingegaard-Bernal
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15-08-2022, 09:45 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 15-08-2022, 09:47 PM da Primo della Cignala.)
La generazione '90 però è stata pure un po' sfigata.
Idea mia eh, e mi piacerebbe che qualcuno provasse a smentirmi.
Alla fine la generazione precedente (che non comprende solo corridori da grandi giri) ha beneficiato, imho, di un sistema più morbido con cui interfacciarsi.
La nouvelle vague attuale, invece, è si la generazione del talento, ma anche quella di un ritrovato liberi (quasi) tutti.
Questo credo che occorre dirlo e ribadirlo, anche se sulla credibilità dello scrivente, che lo dice e lo ribadisce, grava il fardello dell'amore difficile e molto geloso verso Sagan, che del successo/fallimento della generazione '90 è un po l'icona (ricordo una battaglia condotta con un amico della polizia danese al fianco sulla presunta iconicità della figura di Sagan, ecco adesso vorrei dirlo al tapino che fu nostro contendente di cosa è icona Sagan).
Comunque, per chiudere, quella di mezzo è stata una generazione di sfigati, diciamo così.
Su Tom, corridore che ho anche applaudito ma non ho mai amato, ho da dire una cosa.
Potrebbe essere il simbolo di ciò che di quanto più malato si deve fare quando il rubinetto è mezzo apetto e mezzo chiuso, il simbolo di tutto ciò che di più controverso c'è in questo stramaledetto sport.
Cazzo, che lo dicessero!
Invece è venduto come una sorta di vittima del lavoro, e questo ne rende la figura, ai miei occhi, abbastanza stucchevole.
È l'ennesima ghigliottina sulla complessità di talune questioni, evidentemente risibili per il sistema mediatico oppure, e me ne sto convincendo sempre di più, è che proprio chi racconta questo sport che è veramente poco acuto e non riesce a cogliere queste complessità, riparando su più comode narrative.
Comunque, alla fine Dumoulin avrebbe lasciato anche qualcosa di cui parlare, quindi not so bad.
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(15-08-2022, 09:45 PM)Primo della Cignala Ha scritto: Potrebbe essere il simbolo di ciò che di quanto più malato si deve fare quando il rubinetto è mezzo apetto e mezzo chiuso, il simbolo di tutto ciò che di più controverso c'è in questo stramaledetto sport.
Cazzo, che lo dicessero!
Invece è venduto come una sorta di vittima del lavoro, e questo ne rende la figura, ai miei occhi, abbastanza stucchevole.
È l'ennesima ghigliottina sulla complessità di talune questioni, evidentemente risibili per il sistema mediatico oppure, e me ne sto convincendo sempre di più, è che proprio chi racconta questo sport che è veramente poco acuto e non riesce a cogliere queste complessità, riparando su più comode narrative.
Comunque, alla fine Dumoulin avrebbe lasciato anche qualcosa di cui parlare, quindi not so bad.
Ma no semplicemente gli va bene così..
Sanno cosa succede , ma preferiscono raccontarlo in altro modo..
Mediaticamente più corretto
Finché non uscirà..tra qualche anno un libro verità
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