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W le sagre paesane
#1
Da anni, ormai, mi ritrovo a discutere con gente che scassa il cazzo dicendo che i Giri dei primi anni 2000 fossero sagre paesane a cui partecipavano solamente gli italiani (manco vero).

Addirittura, una volta, una tizio mi disse che se avesse partecipato BELOKI avrebbe vinto tipo Basso 2006. Peccato che Rumsas, che andava come Beloki al Tour 2002, venne ribaltato da Simoni al Giro 2003.

Ma al di là di quello, siamo onesti, è grazie a quelle sagre paesane che il 90% di noi si è appassionata al ciclismo.

Grazie a San Pellegrino in Alpe + Abetone, Briançon 2000, Fedaia + Pordoi, Mottarone, Folgaria, Faenza, Vicoforte-Chianale, Falzes, Finestre, Briançon 2007, Tre Cime ecc...

Ciclismo dall'aura ancora genuina e artigianale, contro quello già artefatto dei Tour de France di Armstrong, antesignani dell'epoca Sky-Froome.

Un ciclismo fatto da corridori e uomini veri, al contrario di figure semi-astratte come Jai Hindley. Una roba tipo Faenza 2003 vale più di tutte le tappe del Giro 2022 messe insieme.
 
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#2
Sono pienamente d'accordo. Il primo Giro di cui ho ricordi distinti e precisi è quello del 2005, quello del 2004 solo parzialmente invece. E nella mia memoria i Giri del periodo 2004-2010 sono scolpiti nettamente meglio rispetto ai Tour dello stesso periodo.
Mi ricordo bene solamente una tappa del Tour, del 2006, e quale sia lo potete indovinare facilmente...
 
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#3
Ho deciso di lanciare un lungo rewatch delle sagre paesane. Mi riguarderò, sulla mia nuova Smart TV, tutti i Giri dal 1997 al 2011 (quindi arco temporale tra introduzione limite ematocrito e inizio era mondializzazione).

Mettero anche qua i video per chi vorrà commentare con me le tappe. Partiamo dal Giro '97.

Il percorso: https://firstcycling.com/race.php?r=13&y=1997&e=all

La startlist: https://firstcycling.com/race.php?r=13&y=1997&k=8

Pavel Tonkov vincitore uscente è il favorito, con l'iridato del '94 LeBlanc che si preannuncia essere il suo rivale più ostico.

Il russo ha appena dominato il Romandia, mentre il transalpino arriva da un secondo posto alla Freccia, un quarto alla Liegi e il successo al Trentino ove ha battuto pure lo stesso Tonkov.

Tra gli outsider il rientrante Marco Pantani, che non ha convinto al trentino, ancora non pare essere tornato al top dopo aver saltato tutto il '96 per infortunio, ma è andato bene ai Baschi e alle Ardenne.

Ci sono poi Zaina, il vecchio Ugrumov e Gotti, grandi protagonisti nel '96.

Non ispira grande fiducia il vincitore del '94 Berzin, ormai irriconoscibile da un po' di tempo a questa parte.

Altri nomi con ambizioni di classifica sono Stefano Faustini, 5° al Giro e 7° alla Vuelta l'anno precedente, il grimpeur colombiano Hernan Buenahora, il roccioso Wladimir Belli, un declinante Vladimir Pulnikov, Roberto Pistore, reduce da due top-10 alla Vuelta, Beppe Turbo Guerini, il regolarista spagnolo Marcos Antonio Serrano e l'altro colombiano Chepe Gonzalez.

Tra i giovani più interessanti si segnalano il neopro Stefano Garzelli, l'anno prima vincitore del Piccolo Lombardia, un Gilberto Simoni che tra Trentino e Romandia è sembrato finalmente essersi lasciato alle spalle alcuni anni difficili, il Trullo Volante Leonardo Piepoli, in luce al Giro del Trentino, il Falco Paolo Savoldelli e il secondo classificato del Valle d'Aosta 1994 Dario Frigo.

Il Giro parte con due vittorie di Cippolini, poi, al terzo giorno, va in onda la crono di San Marino, che Tonkov vince con 21" su Berzin secondo.




Qua i risultati: https://firstcycling.com/race.php?r=13&y=1997&e=03

Il russo dà subito distacchi non banali e prende la rosa. Il giorno seguente tris di Cipollini e, ora, entriamo nel vivo del nostro rewatch con il primo arrivo in salita: il Terminillo.



 
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#4
Non abbiamo capito chi vincerà il Giro, ma molto probabilmente abbiamo capito chi non lo vincerà.

Ovvero Zaina, Ugrumov e, soprattutto, Berzin.

Tonkov apparso veramente brillante, mentre Pantani ci ha provato, ma nel finale era un po' in affanno.

Gotti il più convincente dopo il russo, mentre uno scatenato Piepoli ha gasato.

Buone prove anche per Noé, Simoni, Savoldelli e Frigo.

Sorpresona Coppolillo, addirittura al livello dei migliori.
 
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#5
Su La Flamme Rouge c'è l'ottima ricostruzione di Mauro, un utente bravo ed esperto, che ha ricostruito molti percorsi del passato, sempre con buona accuratezza (nei limiti del possibile), evidentemente ricercando informazioni e mettendoci evidente passione. 
Di seguito le tappe già "percorse". Il "Patron" era Carmine Castellano. 

Tappa 01
[Immagine: 1997-01.png]


Tappa 02
[Immagine: 1997-02.png]


Tappa 03 (cronometro)
[Immagine: 1997-03.png]


Tappa 04
[Immagine: 1997-04.png]

Avevamo Cipollini... 3 volate nelle prime 4 tappe non stupiscono. 


Tappa 05
[Immagine: 1997-05.png]


[Immagine: 1997-05a.png]



Cerco di proseguire, sperando di anticipare Paglia (allo sprint non ho chance...) 
 
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#6
Daje Angelo.

Speravo di trascinare nel rewatch anche i più giovani.
 
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#7
Tappa 06

[Immagine: 1997-06.png]


Tappa 07
[Immagine: 1997-07.png]


Tappa 08
[Immagine: 1997-08.png]


Tappa 09
[Immagine: 1997-09.png]


Tappa 10
[Immagine: 1997-10.png]


Dopo la decima tappa l'unico giorno di riposo, martedì 26 maggio 1997. Si è partiti sabato 17 maggio, si concluderà domenica 8 giugno, il Giro non era ancora stato anticipato nel calendario ciclistico. 
Finora un percorso non proprio entusiasmante, tantissimo spazio per le volate, tappe mosse poco mosse e con finali soft, si resta tra la crono di San Marino e il Terminillo, poco per 10 tappe. 
 
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#8
La differenza nel fisico tra i corridori di allora e le sogliole di adesso è clamorosa.
 
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#9
Tempo addietro avevo iniziato un re-watch delle classiche che non ho mai portato a termine per mancanza di tempo.
Figata tornare su sto ciclismo, anche se non ho respiro neppure per vedere le conferenze di Duilio.
 
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#10
Bisognerebbe fare una cura Ludovico a Duilio, facendogli guardare per ora questo ciclismo, per vedere se torna normale.

Comunque scende una lacrimuccia a vedere come lavorava Mediaset.
 
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#11
Tappa 11
[Immagine: 1997-11.png]


Tappa 12
[Immagine: 1997-12.png]
Niente di trascendentale ma finalmente in grado di muovere le acque, con una picchiata verso l'arrivo che potrebbe essere insidiosa, in particolare in caso di pioggia. 


Tappa 13
[Immagine: 1997-13.png]


Tappa 14
[Immagine: 1997-14.png]


[Immagine: 1997-14a.png]


[Immagine: 1997-14b.png]


[Immagine: 1997-14c.png]

Salite finali abbordabili, 4.350 mt. di dislivello, ben 230 km. , abbastanza per essere interessante, anche se probabilmente non decisiva. La salita di Champremiere non è lunga ma ha belle pendenze e la discesa finisce a due passi da Aosta. 



Tappa 15
[Immagine: 1997-15.png]


Penultima settimana decisamente più interessante rispetto alle prime dieci tappe, comunque disegnata con il freno a mano per non "disturbare" la suspense delle ultime tappe. Più attenzione ai week end televisivi di quanto non si usi oggi. 
 
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#12
Tappa 16
[Immagine: 1997-16.png]


Tappa 17
[Immagine: 1997-17.png]


Tappa 18
[Immagine: 1997-18.png]


Tappa 19
[Immagine: 1997-19.png]


Tappa 20
[Immagine: 1997-20.png]


Tappa 21
[Immagine: 1997-21.png]


[Immagine: 1997-21a.png]


Tappa 22
[Immagine: 1997-22.png]


La cronometro di mercoledì 4 giugno apre un gran finale che francamente mi lascia alquanto perplesso. Si può ridurre un intero Giro d'Italia ad una singola salita (o quasi)? E' questa la sensazione guardando il percorso, che sembra rinviare sempre le difficoltà fino ad una ipotetica apoteosi finale sulla rampe della mitica salita che aveva incoronato Pantani. Il Pirata era al rientro, quale era l'immaginario, quello di un superbo scatto sul Mortirolo staccando tutti e andando a prendere la Rosa? 

Complessivamente 57 i chilometri a cronometro, inclusa la quasi cronoscalata di San Marino, non molti ma negli anni a seguire si vedrà di peggio. 
La tappa di Falzes è quasi irritante, 217 km. e 5.600 mt. di dislivello per quasi nulla: dove dovrebbe attaccare un uomo di classifica? Sul Furcia, avendo cura di avere un uomo davanti per farsi dare una mano? 
Tonale nemmeno da commentare. Percorso strampalato per andare a prendere il Mortirolo da Mazzo, con 5.700 mt. di dislivello e addirittura 240 chilometri. Naturalmente, nessun terreno per attaccare prima. 

Forse sarò severo ma per me è un percorso da 4. Taaante tappe da volata (SuperMario oblige), assenti tappe collinari interessanti, appena discrete le tappe di Cava dei Tirreni e Castrovillari. Sfiziosa la tappa di Varazze, a rischio nulla di fatto quella di Cervinia. Il Mortirolo come ultima difficoltà, ok, ma solo quello. 
Vediamo come va, magari le cronache del Paglia ce lo fanno rivalutare. 
 
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#13
Giro che propone veramente poco a cavallo tra la prima e la seconda settimana. Unico vero highlight, purtroppo, il ritiro di Pantani per il noto incidente col gatto.

L'uscita di scena del Pirata, peraltro, sembra spianare la strada a Tonkov che ora deve guardarsi le spalle solamente da Leblanc e Gotti.

Passiamo direttamente alla La Spezia-Varazze, purtroppo con commento spagnolo.



 
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#14
La tappa di Varazze la vedrò domani. 
Ultimata la presentazione del percorso, mi sono visto per intero i due filmati precedenti postati da Luca e, se appena trovate il tempo, consiglio ASSOLUTAMENTE di vederli dall'inizio alla fine! Mi sono "saziato" di bel ciclismo! 
Ascesa al Terminillo colma di scaramucce, attacchi, finte, un faccia a faccia tra i diversi protagonisti di cui si è persa la memoria. Se una tappa di oggi andasse così la sera non ci basterebbero decine di commenti per metterla a fuoco! 

Mediaset, prendendo a sorpresa i diritti per il Giro, aveva apportato una vera rivoluzione. Diretta integrale per le tappe di montagna, telecronaca a più voci, un approccio molto più dinamico anche come servizi e trasmissioni di contorno. Davide De Zan se la cavò benissimo fin dal primo anno e Saronni al suo fianco fu una vera sorpresa, improvvisamente una lettura della corsa ben più approfondita veniva proposta! 
Non potete saperlo ma prima di allora la pachidermica RAI aveva ridotto il Giro ai minimi termini, fino a togliere la linea a De Zan pochi chilometri prima dell'arrivo, anche in tappe interessanti, perché il palinsesto prevedeva altro... Di dirigenti imbecilli che non si sa perché vengano pagati la RAI era piena allora e lo è oggi... 
Mediaset ottenne ascolti da 5 milioni di telespettatori (complice Pantani) e il ciclismo in televisione cambiò. 

Guardate anche il primo filmato, che mixa varie trasmissioni. Risulta interessante. Non ricordavo una Paola Saluzzi che se la cavava egregiamente... Notate che la voce a fianco di Tonkov mentre segue la prova di Berzin è quella di Licia Colò...  
Poi la cronaca del Terminillo, con: Davide De Zan, un Martinello al suo primo anno come telecronaca principale ma già molto bravo, Chiappucci coinvolto nella cronaca con contatto telefonico, Franco Cribiori in una motocronaca (!!), Claudio Di Benedetto nell'altra che si dimostra competente e grande appassionato. Un esempio: a un certo punto Di Benedetto chiede la linea per riepilogare i componenti del gruppetto di testa, cosa utile e che viene in mente solo se si è competenti e se si ha passione. Lo faceva Adriano De Zan, non lo fa Pancani... 

Che dire, lavoro eccezionale di Roberto Conti, che ha tirato per chilometri, Savoldelli aveva 24 anni e aveva il viso di un 18enne, già solo rivedere il colpo di pedale di Pantani è una emozione. Berzin in crisi ma tanto talento, sicuramente una carriera inferiore a quanto aveva promesso. Posso sintetizzare (non un mio punto di forza...): ringrazio il ciclismo. 
 
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#15
Mi faccio la doccia e ci sono per guardare la tappa di Varazze.

Vediamo se riusciamo a infilarci anche quella di Cervinia.
 
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#16
LeBlanc scatenato con il suo stile à la Ricciport.

Tonkov, però, appare fortissimo.
 
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#17
In cima al Monte Beigua vediamo Tonkov tentennare per la prima volta.

Comunque il russo, dopo aver lasciato passare davanti Gotti, è andato a chiudere a sua volta su LeBlanc.

Situazione interessante in vista di Cervinia. Per il momento questi tre sono sul medesimo livello in salita.

E occhio che al fianco di Leblanc sta emergendo un Guerini che potrebbe rivelarsi gregario preziosissimo.

Qua il post tappa:



 
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#18
Vista e avevo notato l'incertezza di Tonkov su uno degli scatti di Leblanc. Niente di speciale ma sensazione di un Tonkov meno sicuro rispetto al Terminillo. 
Notevole Piepoli che, dopo la caduta, era riuscito a rientrare sui tre prima dello scollinamento, per poi andarsi a giocare la tappa avvantaggiandosi in discesa. Piepoli era già caduto in stagione e credo che fosse impecettato già alla partenza del Giro. 
Incredibile che sia stato l'unico successo importante in carriera per Di Grande, già vincitore del Giro dilettanti nel 95. 24 anni, un Giro disputato su livelli eccezionali, sempre a tirare in salita per Tonkov eppure capace poi di restare in classifica. Prometteva molto ma già l'anno dopo scivolò nell'anonimato. 

Nonostante una certa improvvisazione, trasmissioni di contorno piacevoli da seguire. Buoni i filmati di riepilogo. In RAI dovrebbero riguardarseli e farsi qualche domanda. 

La classifica generale, con cui si arriverà alla tappa di Cervinia:
 
  1. Pavel Tonkov: 55hr 22min 6sec
  2. Luc Leblanc a 41sec
  3. Ivan Gotti a 1min 7sec
  4. Andrea Noè a 1min 49sec
  5. Leonardo Piepoli a 2min 37sec
  6. Aleksandr Shefer a 2min 49sec
  7. Paolo Savoldelli a 2min 51sec
  8. Giuseppe Di Grande a 3min 38sec
 
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#19
Senza ricordare come andò faccio solo una riflessione

Se questo percorso si facesse oggi

Tappa di Falzes: troppi km dal Campolongo al Furcia e troppi 20 km dall'ultima all'arrivo. Tappa disegnata male non succederà nulla

Tappa successiva: quel lungo falsopiano scoraggia ogni attacco. Salita finale vedremo attacchi negli ultimi 5-6 km

Tappa del Mortirolo : salita troppo dura non ci si può muovere prima perché il rischio di saltare poi è troppo alto.


Questo è quello che succederebbe oggi e che ripeto non ricordo come andò ma anche con un attaccante nato come Pantani out credo proprio non andò così
 
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#20
Intanto la posto, domani la guardo.



 
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