Il Nuovo Ciclismo

Versione completa: Covim Caffé (CORONAVIRUS)
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Trump:" sotto i 100mila morti avremo fatto un buon lavoro"
Giornata da prendere con le pinze
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https://www.google.com/amp/s/m.huffingto...a7a2d9321/

Crisanti Ave

Ma Scanzi mi aveva detto che siamo fortunati ad avere Conte.
https://www.huffingtonpost.it/entry/redd...t-homepage

Anni a gridare HONESTA!!!1111!!!!11!!!

E poi danno il mini bonus ai lavoratori in nero.

Prossima volta voto Berlusconi per davvero.
Olanda viaggia a ritmi alti, 8,20% di mortalità
Un aumento irrisorio dei pazienti in terapia intensiva, una descritta minor pressione sui pronto soccorso, un dato dei nuovi positivi che incoraggia un poco. 
Italia   La bandiera anche come speranza.
Speriamo, davvero.

Anche perché io ormai sto iniziando a rompermi i coglioni di stare chiuso in casa.
Francia + 7578 +499 morti
Usa +24742, + 912 morti
Prorogate le misure fino al 13 aprile, lo dice il ministro Speranza
Il dato sulle terapie intensive in percentuale di Belgio, Olanda, Francia e Spagna è più alto di quello italiano
Bel pastrocchio il Viminale.

Governo veramente inesistente e quando fa qualcosa fa danni.
Uk segna salita esponenziale con + 4324,+ 563 morti
Il Piemonte ha più casi del Veneto con 1/4 dei tamponi. Incoraggiante Facepalm
Da noi cala il numero delle terapie intensive.

Ora è il momento di fare quel sacrificio in più per uscirne il prima possibile.

Rimanere in casa oggi, rispettare le ordinanze oggi...per uscire tra un mese e non tra due.
https://m.huffingtonpost.it/entry/bonett...try_recirc

Questi parlano poco e quando parlano dicono scemenze.
Purtroppo hai tragicamente ragione. L'incapacità di comprendere i meccanismi del contagio, assolutamente alla portata di qualsiasi intelletto, l'incapacità di valutare la drammaticità della situazione, incluso il rischio di default, l'evidente impoverimento che dovremo affrontare, la difficoltà a ripartire davvero, la necessità di tenere insieme la comunità... In tutto questo "non possiamo tenere ancora i bambini in casa"  :O 
Per far prendere ai bambini un po' di sole non serve una passeggiata, se non hai un balcone basta una finestra. 

Il problema è facilissimo da visualizzare: esco con mio figlio di sei anni per una breve passeggiata. Incontro un vicino, uscito con il figlio, compagno di classe del mio. Noi abbiamo una mascherina rimediata o riciclata, i bambini nulla. I bambini si salutano, si avvicinano, iniziano a giocare. Dai, che vuoi che sia, tra l'altro si sa che i bambini sono quasi immuni. Chiacchieriamo mentre i bambini giocano. Serve proseguire? Milioni di bambini e genitori che escono a fare una passeggiata. Se facessimo qualche conto sarebbe un attimo mettersi le mani nei capelli. 
Ci si rende conto dei sacrifici immani che stiamo facendo, dei rischi immensi per il futuro del Paese? Viviamo da tanti anni nel benessere, troppi pensano che sia la condizione naturale della vita. 

Il problema reale sta diventando il "plateau" e mi preoccupa che tanti, tra esperti e politici continuino a citarlo. "Non è un picco ma è un plateau..." senza mai spiegare cosa significa. Significa che era attesa una diminuzione dei nuovi contagi e questa non sta avvenendo, o quanto meno in misura inferiore alle attese. Significa che non sappiamo se le attuali misure basteranno a far scendere il tasso di diffusione significativamente al di sotto di uno. 
Non abbiamo altro da chiudere, vero. Possiamo però ridurre ancora (o azzerare) l'utilizzo dei mezzi pubblici (chi non ha un mezzo proprio viene autorizzato a stare a casa), possiamo prendere atto che corse e passeggiate lasciano in giro troppe persone, persone che normalmente stanno distanti ma che si incrociano, a volte chiacchierano, non sempre a distanza adeguata, a volte pensando che sono protetti dalle mascherine. Possiamo fare esempi di circostanze in cui ci si può contagiare, al supermercato ad esempio, invece di dire millemila volte le stesse cose nei vari programmi tv. 
Il nodo è che dobbiamo arrivare al calo dei nuovi contagi, un calo il più "ripido" possibile. Magari sta per arrivare davvero. Lieto di borbottare, nel caso.
Io quando leggo 'ste cose penso ai miei nonni paterni.

Avevano mia nonna 5/6 anni e mio nonno 8/9 quando qua c'era la guerra. Dopo il voltafaccia ai tedeschi qua sopra giravano gli aerei del Reich di notte. Lo chiamavano "Pippo". Se vedevano una luce accesa bombardavano. Per due anni hanno vissuto nascosti. Avevano dei bunker nei campi. 700 giorni circa passati a nascondersi sotto terra. Mi nonna ha visto un suo cugino morire perché era assetato e si è messo a bere con troppa foga.

E come i miei nonni tantissimi altri bambini. E non mi pare che quella sia diventata una generazione di psicopatici.

E mi tocca leggere che "non possiamo pensare di tenere ancora chiusa un’intera generazione”.

Io veramente non mi capacito...se restano chiusi in casa adesso tra un mese potranno iniziare a uscire. Se iniziano a fare le passeggiate, tempo due settimane e abbiamo un nuovo boom. Che si traduce in passeggiate nuovamente vietate e bambini chiusi in casa fino a luglio.

Mancano cultura e conoscenza della storia, come anche capacità di organizzare, gestire, progettare.
Il modo in cui si danno tutte queste attenzioni e premure non necessarie ai bambini, forse per espiare la colpa di farli crescere un po' troppo legati alla tecnologia (ma comunque non ricordo nessun pluriomicida cresciuto attaccato a game boy o varie consolle), è veramente stucchevole. Loro non fanno nessun capriccio se non possono uscire, sono i genitori che ne soffrono piuttosto...
Siamo solo a 23 giorni di quarantena e potrebbero servire anche altri 30-40, mi sembra un po' presto per allentare la morsa, soprattutto quando altre zone d'Italia non sarebbero pronte per affrontare un focolaio enorme. Ottima la presa di posizione da parte di alcune regioni sotto questo punto di vista.
Poi boh, se dai un po' di respiro oggi, tra Pasqua e Pasquetta finisce male con le "passeggiate"


(01-04-2020, 10:04 PM)OldGibi Ha scritto: [ -> ]Purtroppo hai tragicamente ragione. L'incapacità di comprendere i meccanismi del contagio, assolutamente alla portata di qualsiasi intelletto, l'incapacità di valutare la drammaticità della situazione, incluso il rischio di default, l'evidente impoverimento che dovremo affrontare, la difficoltà a ripartire davvero, la necessità di tenere insieme la comunità... In tutto questo "non possiamo tenere ancora i bambini in casa"  :O 
Per far prendere ai bambini un po' di sole non serve una passeggiata, se non hai un balcone basta una finestra. 

Il problema è facilissimo da visualizzare: esco con mio figlio di sei anni per una breve passeggiata. Incontro un vicino, uscito con il figlio, compagno di classe del mio. Noi abbiamo una mascherina rimediata o riciclata, i bambini nulla. I bambini si salutano, si avvicinano, iniziano a giocare. Dai, che vuoi che sia, tra l'altro si sa che i bambini sono quasi immuni. Chiacchieriamo mentre i bambini giocano. Serve proseguire? Milioni di bambini e genitori che escono a fare una passeggiata. Se facessimo qualche conto sarebbe un attimo mettersi le mani nei capelli. 
Ci si rende conto dei sacrifici immani che stiamo facendo, dei rischi immensi per il futuro del Paese? Viviamo da tanti anni nel benessere, troppi pensano che sia la condizione naturale della vita. 

Il problema reale sta diventando il "plateau" e mi preoccupa che tanti, tra esperti e politici continuino a citarlo. "Non è un picco ma è un plateau..." senza mai spiegare cosa significa. Significa che era attesa una diminuzione dei nuovi contagi e questa non sta avvenendo, o quanto meno in misura inferiore alle attese. Significa che non sappiamo se le attuali misure basteranno a far scendere il tasso di diffusione significativamente al di sotto di uno. 
Non abbiamo altro da chiudere, vero. Possiamo però ridurre ancora (o azzerare) l'utilizzo dei mezzi pubblici (chi non ha un mezzo proprio viene autorizzato a stare a casa), possiamo prendere atto che corse e passeggiate lasciano in giro troppe persone, persone che normalmente stanno distanti ma che si incrociano, a volte chiacchierano, non sempre a distanza adeguata, a volte pensando che sono protetti dalle mascherine. Possiamo fare esempi di circostanze in cui ci si può contagiare, al supermercato ad esempio, invece di dire millemila volte le stesse cose nei vari programmi tv. 
Il nodo è che dobbiamo arrivare al calo dei nuovi contagi, un calo il più "ripido" possibile. Magari sta per arrivare davvero. Lieto di borbottare, nel caso.
Fosse per me obbligherei chiunque possieda un auto ad utilizzarla per andare a lavoro. I mezzi fino a che ci sono saranno utilizzati e sarebbe ora di ridurre o di dirottarli direttamente verso le aziende che lavorano per accompagnare i lavoratori. Non so se è quanto sia fattibile
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