Giro di Svizzera, le pagelle
Levi Leipheimer: voto 9.
A 38 anni l'americano originario del Montana non smette di stupire; dopo essere andato in difficoltà nella seconda tappa, il capitano della RadioShack non ha mollato e nel finale della frazione di Malbun ha sfruttato il lavoro di Cunego attaccandolo sulle rampe finali del Triesenberg e riuscendo a conquistare quella decina di secondi che gli ha permesso di ribaltare la classifica generale al termine di un'eccellente cronometro finale. Ha vinto il Giro di Svizzera per soli 4”: un successo arrivato soltanto al termine della prova contro il tempo, ma che Leipheimer è riuscito a costruire nelle tappe precedenti confermandosi come uno dei corridori più completi e regolari in circolazione per quanto riguarda le brevi corse a tappe.
Damiano Cunego: voto 8,5.
Per come si erano messe le cose, il bilancio del suo Giro di Svizzera non si può certo considerare positivo: il secondo posto in generale rimediato nella cronometro finale a soli 4” da Leipheimer ha lasciato infatti l'amaro in bocca al capitano della Lampre - ISD. Cunego però ha dimostrato sulle strade elvetiche di essere nuovamente in grado di fare la differenza quando le pendenze aumentano; il 29enne veronese dovrebbe migliorare a cronometro e imparare a leggere meglio le situazioni di corsa gestendo in maniera più razionale i suoi sforzi, tuttavia i segnali arrivati dal suo Giro di Svizzera sono molto incoraggianti in vista dei Campionati Italiani e soprattutto del Tour de France.
Steven Kruijswijk: voto 8.
Uscito in ottima forma dal Giro d'Italia, l'olandese della Rabobank era arrivato al Giro di Svizzera con l'obiettivo di conquistare almeno un successo di tappa; Kruijswijk ci ha provato nella tappa di Crans Montana senza esito, ma è riuscito a ottenere la sua prima vittoria fra i professionisti a Malbun con un attacco nel finale che non ha lasciato scampo ai suoi avversari. Complice l'inconveniente meccanico che ha penalizzato il compagno di squadra Bauke Mollema, il 24enne di Nuenen si è ritrovato in seconda posizione alla vigilia della cronometro finale; nonostante l'exploit di Leipheimer a Sciaffusa, Kruijswijk è comunque riuscito a difendere il podio concludendo il Giro di Svizzera in terza posizione, un risultato prestigioso e gratificante per il giovane talento olandese.
Jakob Fuglsang: voto 7,5.
Nonostante la Leopard - Trek lavorasse per Frank Schleck, il miglior risultato al Giro di Svizzera per il team lussemburghese è quello ottenuto dal danese. Leggermente inferiore agli altri big in salita, Fuglsang è riuscito a sopperire alle proprie mancanze conquistando dei secondi importanti dopo essere andato in fuga nella tappa di Grindewald e riuscendo a chiudere la corsa ai piedi del podio grazie all'ottima cronometro finale. Il quarto posto in generale davanti ad avversari più blasonati fa morale; chissà come sarebbe andata se la sua squadra avesse lavorato per lui...
Bauke Mollema: voto 7,5.
L'olandese della Rabobank ricorderà a lungo questo sfortunato Giro di Svizzera. Sempre con i migliori in salita, il 24enne di Groningen ha perso quasi un minuto rispetto ai diretti concorrenti per la classifica generale nelle fasi finali della penultima tappa, quando occupava ancora la seconda posizione. Nonostante la grande delusione, Mollema è riuscito a tenere un buon ritmo nella cronometro finale, riuscendo a conservare il quinto posto in generale; un Giro di Svizzera amaro, che però non deve demoralizzare l'olandese dal momento che, buona sorte permettendo, ha dimostrato di essere tranquillamente in grado di competere con i migliori quando la strada sale.
Mathias Frank: voto 7,5.
Quel che ha colpito del corridore della BMC è stata la grande determinazione messa in mostra sulle strade del Giro di Svizzera: nella tappa di Malbun, Frank era rimasto attardato per via di un problema meccanico prima dell'ascensione finale, ma salendo del suo passo è riuscito a recuperare da solo il ritardo dal gruppo maglia gialla senza mai mollare un metro. Alla vigilia della cronometro di Sciaffusa era nono in classifica generale, ma lo svizzero è riuscito a trovare grandi motivazioni in una specialità che non è certamente il suo forte ed è riuscito a chiudere la corsa di casa in sesta posizione. Un Giro di Svizzera al di sopra delle aspettative che ad oggi costituisce il miglior risultato ottenuto in carriera per il 24enne del Canton Lucerna.
Fränk Schleck: voto 4.
Il lussemburghese rappresenta la più grande delusione del Giro di Svizzera, corsa che aveva vinto la stagione passata. Nonostante avesse a sua disposizione la squadra più forte presente alla corsa elvetica, il corridore della Leopard - Trek è sempre rimasto con gli altri big senza mai provare un attacco. Terzo al termine della penultima tappa, Schleck ha perso tantissimo a cronometro andando a chiudere al settimo posto in classifica generale; un risultato assolutamente insufficiente nella corsa che avrebbe dovuto rappresentare il riscatto dopo una campagna del nord non all'altezza delle aspettative.
Laurens Ten Dam: voto 7.
Il corridore della Rabobank sta disputando la miglior stagione della sua carriera dimostrando una buona tenuta in salita e un'eccellente regolarità. Dopo il quinto posto al Tour Down Under e il sesto al Tour of California, il 30enne olandese ha chiuso il Giro di Svizzera all'ottavo posto indossando anche la maglia di miglior scalatore per cinque giorni. Un bel risultato che corona gli sforzi della Rabobank, l'unica squadra insieme alla Leopard - Trek ad aver piazzato ben tre corridori nella top 10 della classifica generale.
Tom Danielson: voto 6,5.
Se non fosse saltata la catena della sua bicicletta sulla salita finale della tappa di Malbun, probabilmente il corridore della Garmin - Cervélo avrebbe potuto terminare il Giro di Svizzera in ben altra posizione nella classifica generale. Alla fine Danielson ha chiuso al nono posto grazie a un'ottima prestazione a cronometro; un risultato importante per il ciclista americano che è riuscito a mantenere la buona condizione acquisita con il Tour of California concluso in terza posizione.
Maxime Monfort: voto 7,5.
Il belga della Leopard da Trek ha corso tutto il Giro di Svizzera da gregario in appoggio ai suoi capitani ed è riuscito a concludere la corsa elvetica in decima posizione. Un risultato che lascia ancor più dubbi ai dirigenti del team lussemburghese, che avevano deciso di puntare tutto su un opaco Fränk Schleck; per certe scelte ci vuole molto coraggio, ma Monfort ha dimostrato in questi nove giorni di essere davvero in ottima condizione; uno stato di forma che sicuramente sarà decisivo in vista dei prossimi importanti impegni stagionali.
Tejay Van Garderen: voto 5,5.
Dopo essersi piazzato secondo al cronoprologo ed aver tenuto duro nelle prime tappe, il capitano dell'Htc - Highroad è crollato nella tappa di Malbun; si parlava di lui come una delle maggiori insidie per il primato di Cunego viste le sue doti da cronoman, ma a Sciaffusa Van Garderen è stato sfortunato, non potendo mostrare le sue qualità. Dopo un primo intertempo discreto, il giovane 22enne è infatti scomparso dalle posizioni alte della classfiica a causa di un cambio di bicicletta, le cui ragioni non sono state rese pubbliche. A soli 22 anni l'undicesimo posto nella classifica generale di una corsa come il Giro di Svizzera si può considerare un risultato positivo, ma, viste le caratteristiche e le potenzialità del giovane americano, è lecito aspettarsi qualcosa di più.
Giampaolo Caruso: voto 6.
Tutti si aspettavano che la Katusha puntasse su Danilo Di Luca, e invece la squadra russa ha esaltato le doti di scalatore di Giampaolo Caruso; il corridore siciliano ha sempre tenuto il ritmo dei migliori in salita provando anche ad attaccare in diverse circostanze. Purtroppo la cronometro è il suo tallone d'Achille: a Sciaffusa Caruso ha concluso la prova contro il tempo soltanto al 95° posto crollando dall'ottavo posto della generale al dodicesimo. Un risultato che comunque rivela il suo buono stato di forma e la consapevolezza di poter far bene in vista della prova in linea dei Campionati Italiani che si svolgeranno questo fine settimana nella sua Sicilia.
Juan Mauricio Soler: voto 7.
Vittima di una grave caduta nel corso della sesta tappa, il colombiano della Movistar è stato costretto al ritiro mentre occupava la seconda posizione della classifica generale; nel frattempo Soler aveva conquistato la seconda frazione con uno scatto imprendibile sulle rampe finali della salita di Crans Montana e si era proposto come uno dei principali antagonisti di Damiano Cunego. Dopo la caduta, le sue condizioni sembrano migliorare giorno dopo giorno; non ci resta che inviare a Soler i migliori auguri di pronta guarigione da parte di tutta la redazione di SpazioCiclismo.
Peter Sagan: voto 9.
La Liquigas - Cannondale ha nel suo organico uno dei più grandi talenti del ciclismo internazionale; terzo al cronoprologo, vincitore della frazione di Crans Montana dopo un attacco da lontano, secondo a Huttwill, terzo a Tobel - Tägerschen e ancora primo nell'ottava tappa dopo uno sprint che non ha lasciato scampo agli avversari. Considerando anche la vittoria della classifica a punti, lo slovacco ha confermato quest'anno le ottime cose fatte vedere nella stagione passata; se continuerà a crescere così senza pressioni in un ambiente che lo protegge, Sagan sembra avere tutti i mezzi per diventare uno dei protagonisti assoluti della scena mondiale nei prossimi anni.
Fabian Cancellara: voto 8.
Ormai nessuno si stupisce più: "la locomotiva di Berna" ha conquistato sia il cronoprologo che la cronometro finale riuscendo a respingere gli assalti degli uomini RadioShack. L'anno scorso però lo svizzero della Leopard - Trek era giunto solo secondo nella prova contro il tempo battuto da Tony Martin, recente vincitore della cronometro del Critérium du Dauphiné; quest'anno il confronto diretto fra i due assi della specialità andrà in scena al Tour de France e il duello si profila quantomai incandescente.
Andreas Klöden : voto 5.
Arrivato al Giro di Svizzera senza ambizioni di classifica, il tedesco della RadioShack aveva uno obiettivo unico: il successo nelle due prove contro il tempo in programma nella corsa elvetica. Klöden però non è andato oltre un quinto posto nel cronoprologo e la seconda posizione nella cronometro finale, sopravanzato soltanto da Fabian Cancellara per 9"; un Giro di Svizzera che certamente non può essere considerato positivo per un corridore come lui, protagonista in questo inizio di stagione con il secondo posto alla Parigi - Nizza e la vittoria della Vuelta al País Vasco.
Thor Hushovd: voto 7.
Dopo un'infruttuosa campagna del nord, il campione del mondo in carica è riuscito a conquistare il suo primo successo stagionale grazie alla volata vincente piazzata al termine della quarta tappa su un arrivo in leggera pendenza che si adattava perfettamente alle sue caratteristiche. Rispetto ad altri velocisti presenti al Giro di Svizzera, Hushovd è apparso in migliori condizioni; un'indicazione che lascia ben sperare in vista del Tour de France, quando il norvegese dovrà dimostrare al suo team, la Garmin - Cervélo, di essere ancora in grado di vincere nonostante la famigerata “maledizione della maglia iridata”.
Borut Bozic: voto 7.
Le volate di questo Giro di Svizzera non erano adatte ai velocisti puri e così fra i vari Sagan, Hushovd e Freire è spuntato lo sloveno della Vacansoleil - DCM, vincitore della quinta tappa. Un successo estremamente importante per Bozic, che ha conquistato a Tobel-Tägerschen la sua prima vittoria stagionale; un risultato molto atteso che rappresenta un'importante iniezione di fiducia per il 30enne di Lubiana in vista dei prossimi impegni stagionali.
Thomas De Gendt: voto 7.
Il 2011 sembra essere l'anno di grazia di De Gendt: dopo essere stato protagonista alla Parigi - Nizza e al Circuit de Lorraine, il corridore belga ha confermato di essere un attaccante micidiale conquistando anche la settima tappa del Giro di Svizzera con a una fuga da lontano su un tracciato molto impegnativo. Un successo che gratifica anche gli sforzi della Vacansoleil - DCM, di fatto una delle migliori squadre viste all'opera sulle strade elvetiche con due successi di tappa all'attivo.
Andy Schleck: voto 4,5.
Il suo Giro di Svizzera è stato quantomeno enigmatico: in difficoltà a tenere il ritmo dei migliori sulle salite delle prime tappe, il lussemburghese ha provato ad andare in fuga nella frazione di Serfaus raccogliendo soltanto il secondo posto alle spalle di De Gendt e i punti necessari per vincere la classifica dei GPM. La corsa elvetica rappresentava per lui solamente una fase di avvicinamento alla Grande Boucle, ma se quella mostrata in questi nove giorni di gara è la sua condizione reale, Andy Schleck non avrà vita facile al Tour de France.
(aggiunta personale: La prima tappa puo' essersi staccato volontariamente per perdere il tempo necessario per andare in fuga le tappe seguenti, infatti, in salita, tirava per tutto il tempo e ne aveva ancora per rimanere con Cunego che partiva dopo essere stato a ruota. La condizione reale è ovvio ma è in crescendo...
)
Tom Boonen, Mark Cavendish, Andrè Greipel: voto 2.
Mai protagonisti nelle volate di questo Giro di Svizzera, questi velocisti hanno mostrato uno stato di forma davvero scadente. Certamente gli arrivi delle tappe adatte alle ruote veloci non erano per velocisti puri, ma qualcosa di più era lecito aspettarsi da questi tre sprinter; a partire dal 2 luglio, giorno in cui prenderà il via il Tour de France, capiremo se qualcuno di loro stava nascondendo le proprie carte al Giro di Svizzera per poi sorprendere gli avversari alla Grande Boucle.
Mah, oltre al commento sul mio Andy che ho gia' fatto non mi piacciono per niente queste pagelle.
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Rabobank, polemica con la Leopard
La scena vista ieri nel finale di corsa quando Laurens Ten Dam aveva avvicinato Frank Schleck per dirgli qualcosa era solo l'antipasto di quello che sarebbe successo oggi. Il direttore sportivo della Rabobank ha infatti criticato molto duramente il comportamento, a suo dire, antisportivo da parte della Leopard - Trek, durante la frazione di ieri del Giro di Svizzera. I corridori della squadra lussemburghese hanno infatti aumentato l'andatura per impedire a Bauke Mollema, vittima di una foratura, di rientrare in gruppo, permettendo così a Frank Schleck di superarlo in classifica e stabilirsi provvisoriamente al terzo posto.
"Hanno chiesto a Fabian Cancellara, Andy Schleck e Linus Gerdemann di dare tutto per impedire il rientro del mio ciclista vittima, ricordo, di un problema meccanico. E' un gesto antisportivo", ha detto il direttore sportivo Franz Maassen sul sito della sua formazione. "Potrei essere arrabbiato - continua il DS olandese - ma penso che sia inutile, c'è ancora una tappa e tutto è possibile per Bauke. Penso possa ancora salire sul podio, ma in ogni caso le probabilità di vittoria sono completamente scomparse".
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