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Mark Cavendish
#81
Kwiatek non trattiene le risate Asd
 
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#82
Cavendish: «Il sogno? Un'altra Sanremo»
«La Classicissima è la corsa che amo di più»

Insaziabile. Mark Cavendish ha fame, la solita fame di vittoria. L’abbiamo incontrato in Argentina, al Tour de San Luis, dove ha iniziato il suo 2015 vincendo la settima e ultima tappa della corsa.
«In questo primo appuntamento dell’anno abbiamo ritrovato il ritmo gara e messo a punto certi meccanismi con i compagni, so­prattutto con la new entry Sabatini (scherza pronunciando il cognome dell’amico in to­scano, ndr), che ha preso il posto di Pe­tacchi nel treno della Etixx-Quick Step. Fabio si sta inserendo bene ma serve un po’ di tempo a tutti per mettere a punto ogni dettaglio. Renshaw sarà il mio ultimo uomo, è il più esplosivo di tutti, Fabio il penultimo, il resto del treno potrà variare perché abbiamo una squadra fortissima. A differenza, per esempio, della Giant che schiera sempre lo stesso treno per Kittel, noi sappiamo vincere con diversi corridori, come accaduto l’anno scorso al Tour senza di me» spiega sereno e sorridente Cannonball, che soddisfatto ci mo­stra le foto della sua nuova casa in To­scana.
A Quarrata, un gioiello di 500 metri in parquet, rigorosamente Quick Step, arredato interamente dallo stesso Mark, con gran gusto. C’è la piscina, un bel giardino, il for­no a legna per far la pizza, la palestra e la zona benessere, l’area giochi e l’immancabile garage per le tante bici e lambrette.
«In Italia ne ho tre, un’altra all’Isola di Man e due in Inghileterra, non le uso ma mi pia­ce collezionarle. La più vecchia che ho è del ‘57, quella a cui sono più legato è quella che mi ha regalato Bradley Wiggins, una TB165 verde, bellissima, che mi è arrivata due mesi fa. Quando l’ho vista mi sono messo a piangere, è stato un pensiero carinissimo e ben ideato».
Rispetto a un anno fa è di gran lunga più leggero e in forma.
«Praticamente quest’inverno non mi sono mai fermato. Lo avevo già fatto dopo la ca­duta al Tour, quindi non mi serviva riposare più di tanto. La caduta nella prima tappa del­la Grande Boucle, a due pas­si da casa, che mi ha costretto al ritiro in quella che era la corsa su cui avevo puntato tutto, è ormai un lontano ricordo. Sono passati sei mesi e la spalla non mi da più problemi. Per carattere guardo sempre avanti».
Nei mesi scorsi si è allenato al velodromo di Montichiari e si è cimentato anche in un pa­io di Sei Giorni. «Tornare in pista è stato molto divertente, soprattutto a Gand è stato elettrizzante. Con Iljo (il belga Keisse, idolo di casa, ndr) è stato uno spasso per il pubblico in delirio ma anche faticoso, vista la condizione precaria».
Il primo grande traguardo della sua stagione è la Milano-Sanremo, che vinse nel 2009.
«È la corsa a cui tengo di più: la sognavo da bambino, vincerla una volta è stato bellissimo, rivincerla sarebbe speciale. Il traguardo in via Roma mi piace molto. Dopo la Classi­cis­sima i miei goals saranno il Tour e il Mon­diale. Per quanto riguarda il Tour dello scorso anno, è stato difficile per me accettare di uscire di scena dopo la prima tappa. Mi ero preparato benissimo, tanto che sono sicuro avrei vinto diverse tappe, più che in ogni altra mia partecipazione. Come ogni anno c’erano almeno sette occasioni per i velocisti e io potevo aggiornare il mio record di successi, fermo a quota 25».
E a proposito della rivalità con Marcel Kittel, il giovane tedesco che nelle ultime due edizioni si è affermato come lo sprinter più forte, spiega: «Non penso a battere Marcel, ma a vincere il più possibile. Non lo ritengo più veloce di me, solo più potente: lo vedete, è grande il doppio rispetto a me, è naturale che sia così. La rivalità con lui è co­struita, io non ho niente né con lui né con Greipel, Bouhanni e nessun altro avversario. Io penso alle corse in programma e a come farle mie. Sognavo di conquistare la San­re­mo, i mondiali, la classifica a punti in tutte e tre le grandi corse a tappe e non sono an­cora appagato. Se lo fossi, smetterei».
A 29 anni ha un motivo in più per andare forte: è in scadenza di contratto con la Etixx-Quick Step, che lo accolse due anni fa dopo la parentesi Sky. «Non ho intenzione di cambiare squadra, questo è un gruppo bellissimo, una vera famiglia. Non vorresti mai andar via da casa, lasciare tua moglie e i tuoi figli, ma sapere che sei in giro per il mondo con questi compagni e questo staff ti fa sentire meglio. Quando sarà il momento, mi metterò a tavolino con Lefevere (il team manager, ndr) e ne parleremo».
Nel team quest’anno cinque campioni del mondo: oltre a lui, Kwiatkowski, Boonen, Martin (crono) e Stybar (cross). «Non siamo troppi galli in un pollaio, la nostra forza è il rapporto sincero che c’è tra noi. Diamo il massimo l’uno per l’altro. Tra noi c’è un bellissimo rapporto. Kwiato è un ragazzo fan­tastico, sempre sorridente, con i piedi per terra. Prendete il mio ego: ecco, lui è esattamente il contrario».
Nel calendario di Cav ora ci sono Kuurne-Bruxelles-Kuurne e, in vista della Sanremo, la Tirreno-Adriatico, il tutto in sella alla sua Spe­cia­li­zed Revenge montata Shimano. «Un gioiello di perfezione, aereodinamicità e design. Con Specialized ho vinto i mondiali e la maglia verde. Shimano è una garanzia. Pensate a una macchina giapponese: non sarà bella come una italiana, ma sei sicuro che funzionerà al meglio».

Giulia De Maio, da tuttoBICI di febbraio
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pag...76789&tp=n
 
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#83
CAVENDISH presenta Frey
È il secondogenito del velocista inglese

[Immagine: showimg.php?cod=82525&resize=10&tp=n]

Mark Cavendish ha postato la prima foto del suo secondogenito, Frey, nato lunedì. «Sono davvero orgoglioso di presentarvelo - ha scritto su twitter - mamma Peta è stata bravissima. Ed io sono felice».

tuttobiciweb.it
 
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#84
Brian Holm: "Cavendish può correre la Parigi-Roubaix, e forse vincerla. Tutti dicono che non può vincere la Parigi-Roubaix, ma per me sono stupidaggini. Se riesci a vincere la Milano-Sanremo, puoi vincere anche la Parigi-Roubaix. Le salite della Milano-Sanremo non sono realmente adatte a Cav, ma in pianura è incredibile. Quest'anno ha un programma pesante, con Olimpiadi e mondiale; ma Cav non ha bisogno di prepararla: può farla già adesso. Può diventare il re delle classiche".

http://www.cyclingquotes.com/news/holm_c...s-roubaix/
 
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#85
LOL  Ahah
 
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#86
Cavendish "meccanico galantuomo"
Cannonball ha aiutato una signora nella strade di Londra

[Immagine: showimg.php?cod=87236&resize=10&tp=n]
 
Mark Cavendish ha davvero un cuore generoso e lo ha dimostrato oggi a Londra. Racconta su twitter Zahra Damji che il campione britannico era oggi in Tottenham Hale a Londra con la moglie Peta, quando ha visto la signora Fran Cutts in difficoltà nel sostituire la camera d'aria della sua bicicletta.
La signora era in crisi anche a causa del freddo e Cavendish prima l'ha aiutata a riparare la sua ruota e poi le ha offerto anche un passaggio a casa, confermandosi autentico gentiluomo nel giorno di San Valentino.
Cav è appena rientrato in Inghilterra dopo aver affrontato e vinto il Giro del Qatar.

tuttobiciweb.it
 
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#87
(11-02-2016, 08:34 PM)SarriTheBest Ha scritto: Brian Holm: "Cavendish può correre la Parigi-Roubaix, e forse vincerla. Tutti dicono che non può vincere la Parigi-Roubaix, ma per me sono stupidaggini. Se riesci a vincere la Milano-Sanremo, puoi vincere anche la Parigi-Roubaix. Le salite della Milano-Sanremo non sono realmente adatte a Cav, ma in pianura è incredibile. Quest'anno ha un programma pesante, con Olimpiadi e mondiale; ma Cav non ha bisogno di prepararla: può farla già adesso. Può diventare il re delle classiche".

http://www.cyclingquotes.com/news/holm_c...s-roubaix/
Fide che perla questa
 
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#88
Mah, alla fine il fondo ha dimostrato di averlo; e riguardo alla guida della bicicletta c'è poco da aggiungere: quella ce l'ha nel dna. Il problema mi sa che rimane nella struttura: anche se a volte ci dà giù con il mangiare Asd, rimane abbastanza leggero per essere un velocista. Sulle pietre rischia di rimbalzare un po' troppo, e 26 settori di pavé sono tanti.

Però un tentativo mi stuzzicherebbe e nemmeno poco... Rolleyes
 
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#89
Prima maglia gialla a 31 anni quando nessuno gli dava più un centesimo.
Ha vinto tutto, ora gli manca solo di andare sulla Luna...
 
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#90
 
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#91
Un infortunio alla caviglia ferma Mark Cavendish, niente Roubaix
Non era al via oggi della Scheldeprijs e non ci sarà neanche domenica prossima alla Parigi-Roubaix: Mark Cavendish è stato costretto a fermarsi ai box a causa di un problema alla caviglia destra che lo tormenta dalla penultima tappa della Tirreno-Adriatico.
Jarrad Van Zuydam, medico del Team Dimension Data, ha parlato di un infortunio da usura che sembrava essere superato, ma che è tornato a farsi sentire durante gli allenamenti: Cavendish si sottoporrà adesso ad alcuni controlli più approfonditi ma ancora non c’è una data per il suo rientro alle competizioni, per il momento l’ultima corsa disputata resta quindi la Milano-Sanremo dove è giunto al traguardo a più di cinque minuti da Kwaitkowski, anche a causa del dolore alla caviglia.

cicloweb.it
 
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#92
Mark Cavendish, lo stop si allunga: ha la mononucleosi
Mark Cavendish non rientrerà a breve alla competizioni agonistiche: al velocista del Team Dimension Data, che non corre dalla Milano-Sanremo, è stata diagnosticata una mononucleosi causata dal virus di Epstein Barr. Cavendish era già stato costretto a saltare le classiche del pavé a causa di un infortunio alla caviglia, ma adesso alcuni esami ematici hanno evidenziato questo nuovo problema.

Il principale obiettivo di Mark Cavendish per la stagione 2017 resta comunque il Tour de France per puntare alle tappe dopo le quattro vittorie del 2016: il Team Dimension Data darà il massimo supporto al suo corridore per arrivare pronto all’appuntamento con la Grande Boucle.

Ecco le dichiarazioni di Jarrad Van Zuydam, medico della squadra: «Cavendish ha avvertito un po’ di stanchezza mentre si allenava. Delle analisi del sangue che ha fatto recentemente hanno poi evidenziato che aveva la mononucleosi. Non c’è alcun trattamento specifico contro questo virus, ma sarà necessario del riposo. Difficile dare una stima precisa sui tempi di recupero per averlo nuovamente in piena forma, ma siamo fiduciosi che ci possa esser un significativo miglioramento delle condizioni nelle prossime due settimane».

cicloweb.it
 
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#93
La campagna promozionale del Tour de France in Asia si è conclusa oggi in Giappone con il Saitama Criterium, una spettacolare kermesse articolata in più prove e che, oltre a professionisti di grande calibro ha visto coinvolti anche paraciclisti e ragazzi (e ragazze) delle categorie giovani giapponesi. Per i big erano tre le prove in programma.

Il criterium vero e proprio ha visto prevalere Mark Cavendish che è riuscito a superare in rimonta l’idolo di casa Fumiyuki Beppu, terzo l’altro giapponese Yusuke Hatanaka; in quarta posizione si è piazzato Warren Barguil, quinto invece Alberto Bettiol. In precedenza si era disputata una mini cronosquadre vinta dai giapponese della Utzunomiya Blitzen con 2″ sulla Sunweb e 5″ sulla BMC, la giornata però si era aperta con un torneo di velocità tipo keirin con Marcel Kittel che in finale ha avuto la meglio su Cavendish, Arndt e Okubo.

fonte: cicloweb
 
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#94
A differenza di quello che si poteva pensare dopo l'ottimo Tour 2016 è ormai  chiaro che il record di 34 successi al Tour di Merkx rimarrà irraggiungibile per Cannonball.

Dopo aver sfiorato il secondo iride la sua carriera sembra colata a picco (la maledizione dell'argento mondiale colpisce ancora), da allora solo 4 vittorie, tra l'altro sempre al Abu Dhabi/Dubai Tour e molta sfortuna che probabilmente ne ha accellerato la parabola discendente.

Riuscirà con un colpo di coda a raddrizzare il finale di carriera? Io ho i miei dubbi, l'esordio al San Juan è tutt'altro che incoraggiante.
 
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#95
Ha tutte le caratteristiche del corridore finito purtroppo...
 
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#96
Purtroppo ha sempre avuto il problema di ingrassare facilmente.

Poi parliamo di un corridore che già nel 2011 aveva vinto tutto quello che poteva vincere, negli anni le motivazioni calavano progressivamente, mentre i chili aumentavano.

Nel 2016 aveva lo stimolo delle Olimpiadi e, infatti, a luglio girava con un fisico paragonabile a quello del 2009.
 
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#97
Sarà pressochè impossibile vederlo a Tokyo 2020: gli mancano punti per qualificarsi ma non è stato convocato per l'ultima tappa di coppa del mondo su pista
 
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#98
Cav in lacrime afferma che la Gand di oggi potrebbe essere la sua ultima corsa in carriera.

... Anche se il tm Bahrain dice che stanno lavorando al rinnovo.
 
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#99

E' sempre un peccato quando certi corridori si ritirano, le lotte tra lui e Petacchi di ormai 10 anni fa mi gasavano un sacco .. anche se ormai dalla famosa caduta al Tour 2017 a livello prestazionale è lontano anni luce.
 
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Triste Triste Triste

A una certa però è meglio così, è veramente brutto vedere che da ormai 3 anni è la brutta copia di se stesso.
 
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