12-06-2020, 11:15 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 12-06-2020, 11:49 PM da Luciano Pagliarini.)
Cercavo i tempi di scalata dell'Abetone, non li ho trovati, ma ho trovato pezzi interessanti sulle scalate e sui rapporti di forza Coppi-Bartali in salita.
http://archiviostorico.gazzetta.it/2001/...8045.shtml
http://archiviostorico.gazzetta.it/2000/...8210.shtml
Mi si passi il parallelismo: Coppi e Bartali sono come i Bulls del secondo three-peat.
Fortissimi e capaci di mantenere un rendimento eccellente anche una volta superati i 34 anni.
I loro avversari, Koblet a parte (che però è stato al top pochissimo), però, sono come i Jazz di Stockton e Malone....i quali erano una squadra che girava da dieci anni e non avevano mai fatto le finals prima di quel biennio...chissà perché.
Dominare contro Bobet, Kubler, Robic, Schotte, Ockers, Marinelli, Guy Lapebie, Lucien Lazarides e Ruiz (i più forti tra questi sono corridori che il meglio lo hanno fatto vedere nelle classiche) non è come farlo con i rivali che aveva un Anquetil e nemmeno contro quelli dello stesso Merckx.
Al Giro, prima che arrivasse Fiorenzo Magni, oltre a loro due c'erano Bresci, Ortelli e Cottur. Insomma.
Poi pure su Magni, che era un gran corridore, possiamo aprire un capitolo gigantesco.
La narrazione è bella....ma bisogna anche guardare oltre.
Poi su Bartali, ad ogni modo, c'è da dire che ha un'altra parte di carriera....ove i rivali erano certamente più qualificati di quelli del Tour '48 e gli scontri tra Gino e Fausto nel '46-'47, quando il toscano è ancora nel prime, sono di altissimo livello anche se attorno a loro due c'è poco o nulla.
http://archiviostorico.gazzetta.it/2001/...8045.shtml
http://archiviostorico.gazzetta.it/2000/...8210.shtml
Mi si passi il parallelismo: Coppi e Bartali sono come i Bulls del secondo three-peat.
Fortissimi e capaci di mantenere un rendimento eccellente anche una volta superati i 34 anni.
I loro avversari, Koblet a parte (che però è stato al top pochissimo), però, sono come i Jazz di Stockton e Malone....i quali erano una squadra che girava da dieci anni e non avevano mai fatto le finals prima di quel biennio...chissà perché.
Dominare contro Bobet, Kubler, Robic, Schotte, Ockers, Marinelli, Guy Lapebie, Lucien Lazarides e Ruiz (i più forti tra questi sono corridori che il meglio lo hanno fatto vedere nelle classiche) non è come farlo con i rivali che aveva un Anquetil e nemmeno contro quelli dello stesso Merckx.
Al Giro, prima che arrivasse Fiorenzo Magni, oltre a loro due c'erano Bresci, Ortelli e Cottur. Insomma.
Poi pure su Magni, che era un gran corridore, possiamo aprire un capitolo gigantesco.
La narrazione è bella....ma bisogna anche guardare oltre.
Poi su Bartali, ad ogni modo, c'è da dire che ha un'altra parte di carriera....ove i rivali erano certamente più qualificati di quelli del Tour '48 e gli scontri tra Gino e Fausto nel '46-'47, quando il toscano è ancora nel prime, sono di altissimo livello anche se attorno a loro due c'è poco o nulla.