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Spruzzi di Giro d'Italia...
#12
1988 – 2a tappa del 71° Giro d’Italia

Urbino - Ascoli Piceno

Il 24 maggio 1988, il Giro d’Italia tornò dopo mezzo secolo ad Ascoli Piceno. Teatro una tappa con partenza da Urbino, di duecentotrenta chilometri ondulati e densa di possibili trabocchetti, eppure, alla fine, la tanta attesa si concluse con un volatone. Si segnalarono alla cronaca un tentativo di Flavio Giupponi a poco più di venti chilometri da Ascoli e, nel finale, uno più consistente, ma solo per durata, di Franco Chioccioli e Walter Brugna. Poi entrò in scena Massimo Ghirotto che pilotò al meglio lo sprint potentissimo di Guido Bontempi, confermatosi, anche nell’occasione, in linea con la fama di velocista tra i principi a livello mondiale. La grande speranza  francese Jean Francois Bernard, gran vincitore il giorno prima della crono di Urbino, si confermò in Maglia Rosa. 

Ordine d'arrivo:

1° Guido Bontempi (Ita) km 230 in 6h20'56" alla media di 36,249 kmh
2° Rolf Sorensen (Den)
3° Paolo Rosola (Ita) 
4° Alessio Di Basco (Ita)
5° Roberto Pagnin (Ita)
6° Johan Van der Velde (Ned)
7° Urs Freuler (Sui)
8° Fabrice Philippot (Fra)
9° Eric Vanderaerden (Bel)
10° Pierino Gavazzi (Ita)

Ritratto del vincitore di tappa:

Guido Bontempi
Nato a Gussago (Brescia) il 12 gennaio 1960. Passista veloce, alto 1,85 m per 84kg. Professionista dal 1981 al 1995 con 83 vittorie. 
Fisico non comune e formidabile passista, a cui accostava doti velocistiche che erano il frutto di progressioni incredibili per frequenze di pedalata e potenza. Cresciuto su pista, fu un mezzo fenomeno nelle categorie minori (ha ottenuto titoli sia fra gli allievi, che gli juniores in pista e il record mondiale del chilometro a Mosca, dove si piazzò 4° alle Olimpiadi dell'80), ha mantenuto le promesse anche su strada, in particolare fra i professionisti.
[Immagine: Guido-Bontempi.jpg]
Fra le sue vittorie, svettano alcune classiche prestigiose, come la Gand-Wevelgem ('84-'86) e la Parigi-Bruxelles ('86); nonché gare di peso internazionale, come il Giro del Friuli '(82-'87), il Giro del Piemonte (''83), il Giro di Reggio Calabria ('86), la Tre Valli Varesine ('86), la Coppa Placci ('86) e la Coppa Bernocchi ('87). A questi successi, vanno uniti piazzamenti di prestigio in numero elevato. Il suo non comune spunto di velocità, gli ha permesso di realizzare un sostanzioso bottino anche in termini di quantità. Notevole il suo raccolto di tappe nei Grandi Giri: in tutto sono state 25 le frazioni conquistate al Giro, Tour e Vuelta. In carriera ha vestito per un giorno anche la maglia rosa ('81) e la gialla ('88). Azzurro anche su pista, venne brutalmente mandato all'ospedale nella semifinale del mondiale di velocità '81, dallo scorretto (più che grande) giapponese Koichi Nakano. Bontempi seppe conquistare la medaglia d'argento nel keirin'81 e nella corsa a punti '83. 
Tutte le sue vittorie, ed i migliori piazzamenti fra i professionisti. 
Successi: 1981: 1a Tappa del Giro d'Italia; 1a e 3a Tappa della Vuelta di Spagna; Campionato italiano del keirin; 1a Tappa della Ruota d'oro. Piazzamenti importanti: 2° nel Campionato Mondiale del Keirin. 1982: 15a Tappa Giro d'Italia; Giro del Friuli; 1a Tappa del Giro di Puglia; Circuito di Trapani. 1983: 2a e 8a Tappa del Giro d'Italia; Giro del Piemonte; 1a e 5a Tappa della Vuelta dei Paesi Baschi; 1a Tappa Tirreno - Adriatico; 1a Tappa Giro di Sardegna; 1a Tappa del Giro di Puglia; 1a Tappa della Ruota d'oro; Campionato italiano corsa a punti; Circuito di Napoli. Piazzamenti importanti: 2° nella Milano Sanremo; 2° nel Campionato Mondiale della corsa a punti. 1984: Gand-Wevelgem; 21a Tappa Giro d'Italia; Prologo Tirreno-Adriatico; 3a Tappa del Giro di Puglia; 1a Tappa della Ruota d'oro.
Piazzamenti importanti: 2° nella Milano Torino. 1985: 2a Tappa del Giro del Trentino; 5a Tappa del Giro di Danimarca; 2a e 4a Tappa Ruota d'oro. 1986: Parigi Bruxelles; Gand Wevelgem; 6a, 22a e 23a Tappa del Tour de France; 7a, 10a, 11a, 17a e 20a Tappa del Giro d'Italia; Classifica a Punti Giro d'Italia; Coppa Placci; Giro Provincia di Reggio Calabria; Tre Valli Varesine; Gouden Pijl Emmen, Challange San Silvestro d'Oro. 1987: 2a Tappa (cronosquadre) del Tour de France; 12a Tappa del Giro d'Italia; Coppa Bernocchi; Giro del Friuli; Giro di Puglia; 1a e 2a Tappa Giro di Puglia; 1a Tappa della Settimana Siciliana; Criterium di San Donà di Piave, Linne e Sint-Truiden.
Piazzamenti importanti: 3° nella Milano Sanremo. 1988: GP E3 Harelbeke; Prologo del Tour de France; 2a e 5a Tappa del Giro d'Italia; Coppa Bernocchi; Giro del Friuli; 1a e 5a Tappa della Settimana Siciliana; Circuito di Bologna. 1990: 19a Tappa Tour de France; 1a e 2a Tappa Vuelta Communidad Valenciana; Classifica a punti Vuelta Communidad Valenciana; Giro di Puglia; 1a Tappa del Giro di Puglia. 1991: 10a e 15a Tappa della Vuelta di Spagna; Tre Valli Varesine; 2a Tappa del Giro di Lussemburgo. 1992: 5a Tappa del Tour de France; 7a e 9a Tappa del Giro d'Italia; Criterium di Bavikhove e di Berlino (b). Piazzamenti importanti: 4° nel Campionato di Zurigo. 1993: 6a Tappa del Giro d'Italia; 3a Tappa Vuelta Communidad Valenciana; 1a tappa del Giro del Trentino. 1995: 3a Tappa (cronosquadre) del Tour de France.

Ritratto della Maglia Rosa:

Jean Francois Bernard
Nato il 2 maggio 1962 a Luzy in Borgogna. Completo. Alto 1,78 m per 63kg. Professionista dal 1à settembre 1984 al 1996 con 55 vittorie. 
[Immagine: 35c1442c7a8d899adff512bb3400afb8.jpg]
In pochi lo ricordano ma questo era un gran corridore, uno che avrebbe potuto vincere in GT e che, purtroppo, univa alla classe abbondante, anche una altrettanto abbondante sfortuna. 
Un corridore dalla pedalata armoniosa, fortissimo sul passo, ed eccellente in salita, niente a che vedere con tanti francesi dell'ultima generazione, strombazzati di qua e di la, solo sull'onda della speranza, vista la carestia di degni che la Francia vive nell'ambito delle grandi corse a tappe. Per essere  
Jean Francois Bernard dopo una buona carriera giovanile passò professionista alla Blois-Chaville ’84 all’interno della Vie Claire, voluto espressamente dal capitanassimo di quel sodalizio, Bernard Hinault. Soprannominato “Jeff”, visse l’apprendistato ben sapendo di non poter mettersi in ostacolo alcuno, non solo verso Hinault, ma pure a quel Greg Lemond, appena arrivato dalla Renault e che, di lui, era solo di un anno più anziano. Serio e con grandi doti immediatamente evidenziate anche fra i prof, Bernard piacque subito al nocchiero de la Vie Claire, lo svizzero Paul Koechli che lo schierò al Tour de Suisse ‘85, deve “Jeff” vinse in solitudine la frazione di Solothurn. Nell’anno colse pure la vittoria in una tappa del Tour de Limousin. Nel 1986 il talento di Bernard emerse copioso grazie a 12 vittorie di ottimo livello e la consapevolezza di poter ambire a qualsivoglia traguardo. Vinse il Tour Mediterranee vincendo la cronoscalata del Mont Faron, due tappe del Giro di Romandia (il prologo di Lugano e la crono di Neuchatel), due al Delfinato (ancora il prologo di Annecy e la crono finale di Nyons), la tappa di Gap al Tour de France, dove fu fondamentale nell'appoggio a Hinault e Lemond e chiuse la stagione con una bella vittoria nella Coppa Sabatini a Peccioli. L’anno seguente col ritiro di Hinault e l’assenza di Lemond a causa di un incidente di caccia, doveva essere la stagione dell’esplosione di “Jeff” al Tour, perlomeno era questo l’intentio eel corrdore e di Koechli. Bernard vinse in primavera il GP Rennes e la tappa del Mont Faron alla Parigi Nizza (chiuse 2° nella generale finale dietro Kelly). Venne al Giro d’Italia, la terra che amava di più dopo la Francia e nella “Corsa Rosa” fra alti e bassi potremmo dire di preparazione per l’obiettivo Tour, vinse la tappa in salita di Madesimo. Ed alla Grande Boucle sembrò essere il  padrone, quando fece sua la cronoscalata del Mont Ventoux rifilando 1'39'' ad Herrera e vestendo la Maglia Gialla con 2'34'' su Roche. Il giorno dopo però verso Villard de Lans, pagò lo sforzo fatto sul “Monte Calvo”, non mostrando la brillantezza necessaria e quando apparve in difficoltà forò e fu attaccato da tutti gli avversari. Chiuse la tappa con più di 4 minuti di ritardo e perse ovviamente la Gialla. Ritornò comunque sugli scudi vincendo alla grande la cronometro di Digione e salendo sul podio di Parigi con la consolazione della maglia della Combinata. A fine stagione tornò in Italia e vinse in maniera regale il Giro dell’Emilia. 
[Immagine: Jeff--673x556.jpg]
Su Giro e Tour impostò il 1988. Al Giro partì alla grande, vincendo il prologo di Urbino e tenendo la Maglia Rosa fino alla frazione di Rodi Garganico. Indi sempre papabile per la vittoria finale andò a vincere in solitudine la tappe di Chianciano e quella in salita a Merano 2000. In mezzo però, il suo Giro fu compromesso dalla famosa tappa della bufera del Gavia dove rimediò nella discesa un ritardo importante, nonostante la grappa che si fece mettere nella borraccia dai alcuni tifosi. All’arrivo furono comunque cinque minuti…. di gelo. Ma la Corsa Rosa di “Jeff” proprio quando sperava di recuperare nella cronometro del Colle del Vetriolo, su concluse sul tunnel all’Isarco, quando s’arrotò col colombiano Hernandez, dove rimediò una fortissimo botta alle costole. Si rialzò concluse la tappa, ma faticando a camminare fu costretto al ritiro. E sempre una caduta lo costringerà al ritiro anche dal Tour De France dove stavolta fu il ginocchio destro ad uscire malconcio al punto di compromettere un prosieguo di carriera nel pieno delle sue qualità. L'89 causa quei postumi fu praticamente nullo, il ginocchio lo fermò e fu operato. Nel 1990 la difficile ripresa di “Jeff” trovò i sorrisi di una bella vittoria nella crono del Col d'Eze alla Parigi Nizza e sempre a cronometro alla Vuelta di Spagna a Valdezcarey. Convinto che ormai le speranze di vincere un GT fossero tramontate , accettò nel 1991 di passare alla Banesto come spalla di Delgado e dell'emergente Indurain. Venne nuovamente nell’amata Italia per correre il Giro dove finì 2° dietro Bugno nella cronometro di Langhirano, ma non fu mai in lotta per classifica. Al Tour, invece, fu il gregario numero uno del vincente Miguel Indurain. Rimase alla Banesto fino al 1994 vincendo nel 1992 la Parigi Nizza (con la tappa del Mont Faron) ed il Criterium International. Nel 1995 andò alla Chazal e chiuse nel 1996 con la Agrigel. Un gran corridore, un peccato, perché senza quei problemi al ginocchio così disastrosi, avrebbe sicuramente potuto vincere un GT.

Maurizio Ricci detto Morris
 
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Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 30-04-2021, 07:48 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 08-05-2021, 08:40 AM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 09-05-2021, 01:18 PM
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RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 17-05-2021, 03:19 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da OldGibi - 17-05-2021, 09:30 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 19-05-2021, 10:44 AM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 20-05-2021, 12:19 PM
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RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 23-05-2021, 02:23 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 23-05-2021, 08:58 PM
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RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 31-05-2021, 08:38 AM

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