[Luciano Pagliarini]

@Danilo: Che dire, un corridore che grazie all'impegno ed al duro lavoro è diventato un campione. Il periodo in Caisse d'Epargne è stato fondamentale, fare il gregario lo ha aiutato a capire la mentalità del gregario e quindi ad essere un capitano migliore, in grado di sapere cosa poter chiedere ad i suoi gregari e cosa no. Le prime esperienze da capitano in casa Caisse non erano state granché, ma lui ha continuato a lavorare e nel momento in cui gli si è presentata davanti l'opportunità della carriera l'ha colta al volo. I primi due anni in Katusha sono stati buoni, ma ha palesato tutti i suoi limiti, nelle salite lunghe con pendenze non esagerate soffriva troppo e non era neanche lontanamente al livello dei migliori. Poi nel 2012 il salto di qualità arrivato con la prima vittoria importante, la Freccia Vallone, ma i limiti del suo modo di correre gli sono costati una Vuelta(il Giro l'ha perso perché Hesjdal nella terza settimana era più forte). Limiti che ha abbattuto nell'ultima settimana del Tour 2013 quando per la prima volta lo si è visto attaccare deciso in salita a diversi km dal traguardo.
Che dire, negli ultimi anni ha ottenuto più piazzamenti che vittorie, però la sua carriera è andata ben oltre le più rosee aspettative, manco lui due anni fa avrebbe pensato di poter arrivare sul podio al Tour de France...