17-04-2023, 10:06 PM
Certamente.
Infatti, il problema è il sistema che spinge in questa direzione.
E noi in Italia siamo sempre i più coglioni, perché, come facciamo anche in altri ambiti, ci pieghiamo al sistema che ce lo vuole mettere nel culo, anziché combattere e valorizzare i nostri prodotti.
Ma a un Vegni, secondo voi, interessa fare concorrenza al Tour de France, oppure si gode il suo posticino al sole che tanto le gare di RCS si barcamenano, mentre quelle degli altri sprofondano?
Nel 2003 in Italia c'erano 3 gare a febbraio, 6 a marzo, 3 ad aprile, 4 a maggio, 2 a giugno, 8 a luglio, 10 ad agosto, 9 a settembre e 6 ad ottobre.
Nel 2023 in Italia ci sono 9 gare a marzo, 3 ad aprile, 4 a maggio, 2 a giugno, 2 a luglio, 0 ad agosto, 8 a settembre, 7 a ottobre.
Paese sostanzialmente cicisticamente morto quando non ci sono i tre grandi eventi di RCS. Ma abbiamo PIPPO GANNA e la Francia non vince il Tour dal 1985, quelli che parlano di crisi del ciclismo italiano ci fanno incazzare.
Effettivamente è sbagliato parlare di crisi di ciclismo italiano. Il ciclismo italiano è già morto. Ed è morto perché, al contrario di quello francese, si è messo a 90 di fronte a una banda di imbecilli che pensavano di valorizzare questo sport col Tour of Utah, il Tour of Colorado e altre puttanate.
Infatti, il problema è il sistema che spinge in questa direzione.
E noi in Italia siamo sempre i più coglioni, perché, come facciamo anche in altri ambiti, ci pieghiamo al sistema che ce lo vuole mettere nel culo, anziché combattere e valorizzare i nostri prodotti.
Ma a un Vegni, secondo voi, interessa fare concorrenza al Tour de France, oppure si gode il suo posticino al sole che tanto le gare di RCS si barcamenano, mentre quelle degli altri sprofondano?
Nel 2003 in Italia c'erano 3 gare a febbraio, 6 a marzo, 3 ad aprile, 4 a maggio, 2 a giugno, 8 a luglio, 10 ad agosto, 9 a settembre e 6 ad ottobre.
Nel 2023 in Italia ci sono 9 gare a marzo, 3 ad aprile, 4 a maggio, 2 a giugno, 2 a luglio, 0 ad agosto, 8 a settembre, 7 a ottobre.
Paese sostanzialmente cicisticamente morto quando non ci sono i tre grandi eventi di RCS. Ma abbiamo PIPPO GANNA e la Francia non vince il Tour dal 1985, quelli che parlano di crisi del ciclismo italiano ci fanno incazzare.
Effettivamente è sbagliato parlare di crisi di ciclismo italiano. Il ciclismo italiano è già morto. Ed è morto perché, al contrario di quello francese, si è messo a 90 di fronte a una banda di imbecilli che pensavano di valorizzare questo sport col Tour of Utah, il Tour of Colorado e altre puttanate.